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Tv e Spettacolo

Zack Snyder e Gerard Butler insieme dopo quasi vent’anni: reunion e anticipazioni sui prossimi progetti

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Zack Snyder e Gerard Butler hanno conquistato i social in queste ore, sorprendendo i fan con una foto della loro reunion, a quasi vent’anni dall’uscita del celebre film 300, che ha lasciato un’impronta indelebile nella cultura pop. Il film, basato sull’omonimo fumetto di Frank Miller, è diventato un vero e proprio cult dal suo debutto nel 2006, e ora, il regista e l’attore si sono ritrovati dopo tanto tempo, immortalando il loro incontro con una foto.

Nel post pubblicato sui social, il regista di Watchmen e Justice League ha mostrato la sua allegria per il pranzo trascorso con Butler, che ha interpretato il leggendario re Leonida in 300. A corredo della foto, Snyder ha scritto: “Pranzo con Leonida”, ricordando ai suoi follower che Nella tana dei lupi 2, il sequel di uno dei migliori film di Gerard Butler, Nella tana dei lupi del 2018, arriverà negli Stati Uniti il 10 gennaio 2025. Un’attesa che sembra far salire la temperatura per i fan dell’attore e del regista.

Ma non finisce qui. Snyder ha anche condiviso alcune novità riguardo a uno dei suoi progetti più attesi: la serie televisiva di 300, attualmente in fase di sviluppo presso Warner Bros. Secondo le prime indiscrezioni, la trama sarà un prequel del celebre film, raccontando la storia degli Spartani guidati da re Leonida prima della famosa battaglia contro i Persiani di Serse. Tuttavia, i dettagli sono ancora pochi e non si sa molto di più, ma Snyder ha accennato a una somiglianza con la sua serie animata Twilight of the Gods, incentrata sulla mitologia norrena, pubblicata su Netflix quest’anno.

Per gli appassionati di Zack Snyder, ci sono altre sorprese in arrivo. Il regista è infatti al lavoro su un nuovo progetto con Netflix, che promette di essere completamente diverso da tutto ciò che ha realizzato finora. L’attesa per il prossimo lavoro di Snyder è altissima, e la collaborazione con la piattaforma di streaming potrebbe portare a risultati davvero inediti per i suoi fan.

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Tutto ciò che devi ricordare sulla prima stagione di Squid Game prima dell’arrivo della seconda

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La seconda stagione di Squid Game debutterà su Netflix il 26 dicembre 2024, a tre anni di distanza dalla prima. Se volete rinfrescarvi la memoria prima dei nuovi episodi, ecco alcune informazioni da ricordare sulla prima stagione.

Dopo aver vissuto gli orrori nei giochi mortali, i giocatori sopravvissuti della prima stagione votano per decidere se continuare o meno a giocare. Alla fine, tutti lasciano l’isola e tornano alla loro vita quotidiana. Tuttavia, poco dopo, l’opportunità di tornare al gioco viene nuovamente offerta. Alcuni decidono di non partecipare, mentre altri sono disposti a rimettere in gioco la propria vita per una seconda occasione.

Dopo essersi ritirato dal gioco, Gi-hun denuncia alla polizia ciò che ha visto, scoprendo un misterioso agente di polizia il cui fratello è scomparso. Jun-ho, un poliziotto infiltrato come guardia, cerca di raccogliere prove sull’isola, solo per scoprire che suo fratello, In-ho, è in realtà il Front Man, la figura dominante del gioco e un ex vincitore. I due si scontrano nel finale della stagione, e Jun-ho sembra precipitare da una scogliera. Tuttavia, il trailer di Squid Game 2 conferma che Jun-ho è sopravvissuto.

Una delle caratteristiche che distingue Gi-hun dagli altri partecipanti è che, nonostante abbia vissuto ogni tipo di orrore, non è mai arrivato a uccidere nessuno. La sua moralità sarà messa alla prova anche nella seconda stagione? Deciderà di spingersi oltre o rimarrà fedele ai suoi principi?

Nel frattempo, per prepararvi al debutto della seconda stagione, potete dare un’occhiata alla nostra recensione della prima stagione di Squid Game.

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Jurassic World: rebirth, il fake leak che ha fatto parlare i fan

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Jurassic World: Rebirth è una delle uscite più attese del nuovo anno, con i fan impazienti di vedere il primo trailer ufficiale del film. Come spesso accade in questi casi, però, il web è stato invaso da un leak che ha creato molta confusione. Dopo le prime immagini ufficiali di Scarlett Johansson nel nuovo film, è comparso sui social un teaser breve che è stato subito presentato come il primo trailer ufficiale.

Il filmato, però, si è rivelato essere un fake incredibilmente ben realizzato, ma con un dettaglio che ha subito distrutto la sua credibilità: nel teaser, infatti, Scarlett Johansson si trasforma in un dinosauro, mantenendo i suoi capelli biondi. Una soluzione narrativa tanto improbabile da sembrare quasi comica e che ha chiaramente svelato la natura del video. Nonostante la svolta surreale, molti utenti si sono comunque chiesti se questo fosse davvero un leak autentico, dimostrando ancora una volta come, su internet, anche le più grandi sciocchezze possano essere scambiate per verità.

Al di là di questo fake, le attese per Jurassic World: Rebirth rimangono altissime. Il film segnerà l’inizio di una nuova trilogia, continuando la saga che ha affascinato milioni di fan in tutto il mondo.

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Alaska baby, il documentario di Cesare Cremonini

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“Sto camminando su un lago ghiacciato a 8.100 chilometri da casa.” Con questa frase si apre Alaska Baby, il documentario uscito il 18 dicembre su Disney+ in cui Cesare Cremonini racconta la sua esperienza di viaggiatore. Un viaggio che lo porta lontano da Bologna, dalla sua Italia e dal successo, per decomprimere, riflettere e ripensarsi.

Il documentario nasce come appendice dell’album omonimo, pubblicato il 29 novembre, e segue una formula di confessione e autoanalisi. Cremonini percorre una lunga strada on the road, da Saint John’s ad Antigua, attraversando gli Stati Uniti, per arrivare in Alaska, alla ricerca di un “processo di spegnimento dell’ego”. Il documentario, diretto da Ivan D’Ignoti, esplora la sua interiorità in relazione agli spazi sconfinati degli Stati Uniti, che diventano una metafora del suo percorso creativo e personale.

Nonostante il tono intimo e riflessivo, il documentario si interrompe bruscamente dopo mezz’ora, un tempo troppo esiguo per raccontare a fondo il viaggio e le riflessioni di Cremonini. L’impostazione iniziale lascia spazio alla genesi di alcune delle tracce dell’album, ma la brevità dell’opera non permette di sviluppare pienamente il flusso di coscienza che sembrava promettere. Alaska Baby rimane quindi un progetto incompleto, che purtroppo non svela tutto il potenziale del materiale raccolto durante il viaggio.

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