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“Vermiglio” di Maura Delpero: dall’Italia al mondo, un racconto di memoria e cambiamento
Il film Vermiglio, diretto da Maura Delpero, continua a collezionare riconoscimenti internazionali. Dopo aver conquistato il Leone d’Argento alla Mostra del Cinema di Venezia, è ora tra i finalisti per i Golden Globe 2025 e rappresenta ufficialmente l’Italia nella corsa agli Oscar. Un successo che va oltre i confini nazionali, con la pellicola già venduta in oltre 40 paesi.
Ambientato nel 1944, il film racconta la storia di una famiglia e di una comunità rurale in un piccolo paese montano del Trentino, luogo d’origine della famiglia della regista. Al centro della narrazione vi sono le vite del maestro Cesare e delle sue tre figlie adolescenti, Lucia, Ada e Livia, sconvolte dall’arrivo di Pietro, un soldato rifugiato che porterà gioie e dolori. Attraverso un delicato intreccio, Vermiglio esplora temi universali come la femminilità, la memoria storica e il rapporto tra tradizione e modernità.
Uno degli elementi più apprezzati del film è la capacità di evocare il passato con una forza visiva che ricorda il cinema di Ermanno Olmi, ma con una sensibilità estetica più marcata. Le stagioni, sia naturali che metaforiche, diventano un filo conduttore nella storia, rappresentando il ciclo della vita e le trasformazioni della società.
Il cuore del racconto è Lucia, la maggiore delle sorelle, che attraversa momenti di amore, perdita e scoperta. Rimasta incinta e sposatasi con Pietro, scoprirà tragicamente una realtà nascosta, che la porterà a confrontarsi con il passato e a riscoprire la forza dell’amore materno.
La regista ha dichiarato che l’ispirazione per il film è nata da un sogno avuto dopo la morte del padre, un evento personale che ha dato vita a un racconto universale. Vermiglio non è solo un affresco storico, ma una riflessione sul cambiamento sociale, sul ruolo delle donne e sulle radici culturali che ancora oggi influenzano il presente.
Tra i momenti più emblematici del film vi è una scena in cui il maestro Cesare fa ascoltare ai suoi alunni le Quattro stagioni di Vivaldi, invitandoli a riconoscere il passaggio temporale nella musica. Una metafora potente del film stesso, che si muove tra le stagioni della vita e quelle della storia.
La presenza del film nella cinquina dei Golden Globe e la sua candidatura agli Oscar sono un segnale del crescente apprezzamento del cinema italiano a livello internazionale. Accanto a Vermiglio, altre produzioni italiane si distinguono, come il riconoscimento per Isabella Rossellini e Luca Guadagnino in altre categorie.
Maura Delpero ha sottolineato come il film, pur trattando una realtà rurale specifica, parli a tutti: “Non racconto stereotipi, ma una verità intima e poco esplorata. Vermiglio è un viaggio nel passato per capire chi siamo oggi”. Un viaggio che, a giudicare dal successo, ha colpito il cuore del pubblico e della critica internazionale.