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Tv e Spettacolo

Uomini e Donne: nuovi tronisti Michele, Francesca e Alessio

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La nuova stagione di “Uomini e Donne“, il popolare programma televisivo di Maria De Filippi, si prepara a debuttare con tre nuovi tronisti: Michele, Francesca, e Alessio. Ognuno di loro porta una storia unica e un vissuto personale che promette di animare il programma e di catturare l’attenzione del pubblico della televisione.

Michele, 28 anni, è un volto già noto agli spettatori del programma. Originario di Castellammare di Stabia, Michele ha già partecipato in passato come corteggiatore e ora torna in una nuova veste. Nonostante un passato difficile, caratterizzato da ansia e attacchi di panico, Michele è riuscito a trasformare la sua vita. È determinato a trovare una compagna con cui condividere la sua quotidianità e a costruire un futuro insieme.

Francesca, 24 anni, arriva da un piccolo paese in provincia di Frosinone. È un tecnico della riabilitazione psichiatrica e ha dedicato la sua vita ad aiutare gli altri, lavorando principalmente con bambini autistici. Recentemente single, Francesca è alla ricerca di un amore genuino, simile a quello dei suoi genitori, che possa farle ritrovare la fiducia nelle relazioni. Descrive sé stessa come una persona leale e generosa, sempre pronta a mettere gli altri al primo posto.

Alessio, 31 anni, è un imprenditore nel settore della ristorazione. Ex militare, ha dedicato la sua vita alla costruzione della propria carriera e si considera un vero leader. Nonostante un anno difficile, segnato dalla perdita di persone care, Alessio è pronto a voltare pagina e a vivere nuove esperienze emozionanti. È single da due anni e mezzo e spera di trovare un amore che possa riempire il vuoto lasciato dalla sua ultima relazione.

Con queste nuove storie e personalità, “Uomini e Donne” promette di regalare al pubblico una stagione ricca di emozioni e colpi di scena. I fan del programma sono già in trepidante attesa per vedere come si evolveranno le dinamiche tra i tronisti e i loro corteggiatori.

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Venezia, Amelio “Racconto la guerra ma non come in televisione”

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“Ho un modo di lavorare che non è condiviso dagli altri registi. Io sento nelle viscere le cose, non le penso. Non parto da un tavolino dove metto delle idee perchè le ho sentito dire o perchè l’attualità le racconta o perchè gli argomenti “tirano”, ma è il contrario”. Lo ha detto il regista Gianni Amelio oggi alla conferenza stampa del suo ultimo film “Campo di battaglia”, presentato in Concorso alla Mostra del cinema di Venezia e ambientato durante la Prima Guerra mondiale. Un film di guerra, “ma senza le immagini di guerra perchè sono usurate, paradossalmente oggi sembrano irreali perchè ne vediamo troppe. La televisione ci manda tutti i giorni bombardamenti, feriti e morti. Non ci sono solo le guerre a Gaza o in Ucraina, le immagini di morte vengono consumate costantemente in situazioni che, per fortuna, non sono quelle della sala cinematografica. La sala è un tempio, il tempio della goduria del cinema. Quando si entra in una sala si sta attenti alle emozioni. A casa con la televisione si fa la vita di tutti i giorni e intanto arrivano immagini e suoni di guerra. Questo provoca un’assuefazione terribile al concetto di guerra perchè in quei momenti noi subiamo le emozioni e non le partecipiamo”.
(“Il mio film non va visto in tv ma in una sala. Questo non è un film di guerra ma sulla guerra: la forza emotiva del film non è predicatoria o pesante o fatta per un comizio, ma è fatta sulla pelle mia e su quella dei personaggi”, ha detto Amelio, che ha dedicato un pensiero anche agli interpreti comprimari: “Ho voluto per ogni piccola parte scavare nelle regioni italiane e ho scoperto attori meravigliosi, ognuno in un punto del Paese dove lui conosce la sua lingua: c’è il soldato pugliese, c’è quello valdostano”. Il ruolo del protagonista è affidato ad Alessandro Borghi, nei panni del medico Stefano Zorzi, pieno di umana compassione per i feriti che vogliono evitare di tornare al fronte: “Il mio personaggio è frutto di una scoperta continua. Gianni ci ha reso liberi rispetto alle modalità, alle sfumature e ai tempi. Una tematica del film è molto importante: la relatività del giusto e dello sbagliato. Il mio personaggio sarebbe il “buono” del film, ma lo spettatore alla fine si domanda chi ha ragione, chi sia davvero il buono e chi il cattivo: anche quello buono ha fatto davvero soltanto azioni giuste e buone? Il film si interroga su questo, io che il mio personaggio sia davvero il buono non lo so”.
Borghi ha anche dedicato un intervento al suo regista: “Non ho mai conosciuto nessuno come Amelio. E’ la benzina di ogni processo creativo. E’ stato un processo lungo e meraviglioso. Gianni ti responsabilizza e ti rende partecipe di ogni scelta. Il film è figlio di un’improvvisazione emotiva che viene guidata da lui”. Infine, anche Gabriel Montesi, nel ruolo del coprotagonista Giulio Farradi, ha ringraziato con sentita commozione il cineasta: “Amelio mi ha insegnato tanto. Mi ha fatto capire che cosa sia ogni inquadratura e che agire come attore significa anche saper leggere le persone”.

foto: xp2/Italpress

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Grande Fratello, ex gieffina nel cast di un film “a tinte forti”: di chi si tratta

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Una delle protagoniste dell’ultima edizione del Grande Fratello è pronta a fare il suo esordio sul grande schermo. Parliamo di Simona Tagli, showgirl che è diventata famosa negli anni ’90 come conduttrice di programmi come Drive In, Domenica In e Giochi senza frontiere.

Dopo la sua partecipazione al reality show condotto da Alfonso Signorini, Simona Tagli sarà la protagonista del film Stesso posta, stessa ora, descritto come “una storia dal forte impatto emotivo”.

Durante la sua permanenza nella Casa di Cinecittà, Simona Tagli aveva stretto un forte legame con Beatrice Luzzi. Tuttavia, una volta concluso il reality, il loro rapporto si è deteriorato, con Tagli che ha espresso delusione nei confronti dell’attrice.

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Campo di Battaglia: primo Film Italiano al festival del Cinema di Venezia 2024

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Il film Campo di Battaglia di Gianni Amelio con Alessandro Borghi è il primo film italiano a essere presentato in concorso alla Mostra Internazionale d’Arte del Cinema di Venezia 2024. L’attesissima pellicola, che debutta oggi, rappresenta la quattordicesima regia di Amelio, noto per il suo lavoro in Le chiavi di casa. Questo nuovo progetto trae ispirazione dal romanzo La sfida di Carlo Patriarca e viene prodotto anche da Marco Bellocchio.

La trama di Campo di Battaglia si svolge durante la Prima Guerra Mondiale e l’epidemia di influenza spagnola. Il film segue due ufficiali medici, Stefano e Giulio, che si trovano a operare nello stesso ospedale militare. Stefano, interpretato da Gabriel Montesi, proviene da una famiglia benestante e si focalizza sull’individuazione e denuncia dei soldati che si feriscono volontariamente per evitare il fronte. Giulio, interpretato da Alessandro Borghi, è più comprensivo verso i soldati e preferirebbe dedicarsi alla ricerca. I due medici hanno visioni opposte riguardo alla guerra e alle sue conseguenze.

Nel cast, oltre ai due protagonisti, troviamo anche Federica Rosellini, nei panni di Anna, una volontaria della Croce Rossa che, pur non essendo un medico, affronta con determinazione il suo lavoro.

Alessandro Borghi ha lodato il regista per la sua dedizione e passione nel raccontare storie attraverso il cinema, mentre Gianni Amelio ha dichiarato che il suo film deve essere visto in sala per cogliere tutta la forza emotiva che la guerra può trasmettere.

Questa edizione del festival vede anche la partecipazione di altri film italiani e internazionali in concorso, come The Order di Justin Kurzel e Leurs Enfants Après Eux dei fratelli Zoran e Ludovic Boukherma. Al di fuori della competizione, sono presenti il documentario Why War di Amos Gitai e il thriller Baby Invasion di Harmony Korine.

Con Campo di Battaglia, Gianni Amelio continua a consolidare la sua carriera alla Mostra di Venezia, dopo aver già ricevuto riconoscimenti con film come Così ridevano e Lamerica. La pellicola, in arrivo nelle sale italiane il 5 settembre, promette di offrire una riflessione profonda sulla guerra e sulle sue implicazioni morali e personali.

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