Tv e Spettacolo
“Stranger Things” e il capitolo finale: un addio epico
Il conto alla rovescia è iniziato: Netflix ha confermato che la quinta stagione di “Stranger Things” sarà l’ultima. Ambientata negli anni ’80, la serie ha saputo catturare milioni di spettatori con la sua combinazione di horror, nostalgia e amicizia. I creatori, i fratelli Duffer, hanno promesso un finale ricco di emozioni e sorprese. La nuova stagione si concentrerà sulle conseguenze degli eventi drammatici della quarta e sulla battaglia finale contro il Mind Flayer. Con un cast di attori ormai affermati, come Millie Bobby Brown e Finn Wolfhard, “Stranger Things” si prepara a chiudere in grande stile, consolidando il suo posto nella storia delle serie TV.
L’attesa per i nuovi episodi è già febbrile. I fan si stanno già organizzando per maratone e teorie su Reddit, dove discutono di ogni possibile sviluppo della trama. Le prime indiscrezioni rivelano che ci saranno nuovi personaggi e che le ambientazioni saranno ancora più ambiziose, con una maggiore enfasi su mondi paralleli e viaggi nel tempo. La sfida per il cast tecnico sarà superare gli elevati standard di produzione raggiunti nelle stagioni precedenti.
Non mancano le polemiche legate ai ritardi nella produzione causati dallo sciopero degli sceneggiatori di Hollywood e dalle difficoltà logistiche legate alla pandemia. Tuttavia, i fratelli Duffer hanno assicurato che questi problemi non comprometteranno la qualità del prodotto finale. Netflix, dal canto suo, punta su questa stagione per riconfermare la sua leadership nel mercato dello streaming, minacciata da concorrenti come Disney+ e HBO Max.
Un elemento chiave del successo della serie è sempre stata la sua colonna sonora. La quinta stagione non farà eccezione, con una selezione di brani iconici degli anni ’80 che promettono di diventare subito virali. Il compositore Kyle Dixon, già premiato con un Emmy per il suo lavoro nella serie, ha dichiarato che la musica avrà un ruolo centrale nell’accompagnare le scene più drammatiche.
Mentre ci avviciniamo alla data di rilascio, non resta che prepararci a dire addio a una serie che ha segnato un’epoca. “Stranger Things” non è solo uno show, ma un fenomeno culturale che ha ridefinito il genere fantastico per una nuova generazione.
Tv e Spettacolo
Il Leopardi di Rubini un giovane ribelle e affascinante, “Un’icona pop”
“Non più lo studioso curvo sui libri ma un esuberante enfant prodige che desidera divorare il mondo e viverne appieno ogni sfaccettatura”. Così Sergio Rubini, alla sua prima regia televisiva, descrive il “suo” Leopardi che ha raccontato in “Leopardi – Il poeta dell’infinito”, miniserie (scritta insieme a Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini) in onda su Rai1 martedì 7 e mercoledì 8 gennaio. Nei panni del poeta c’è Leonardo Maltese; al suo fianco Alessio Boni (il padre di Giacomo, il conte Monaldo), Valentina Cervi (la madre Adelaide Antici), Giusy Buscemi (Fanny Targioni Tozzetti), Cristiano Caccamo (l’amico Antonio Ranieri), Alessandro Preziosi (don Carmine) e Fausto Russo Alesi (l’amico e mentore Pietro Giordani).
La vicenda prende il via nel 1837 con Ranieri che tenta di convincere don Carmine a dare degna sepoltura a Giacomo che è appena morto. Il sacerdote si oppone perchè, dice, Leopardi era ateo, e Ranieri per convincerlo inizia a ripercorrere a ritroso la vita dell’amico poeta. Il ritratto che ne fa è quello di un giovane dalla vitalità dirompente, una figura brillante, trasgressiva e piena di fascino, ben lontano dalla figura grigia e polverosa raccontata sui libri di scuola. Non a caso, ad interpretarlo è stato chiamato un giovane di bell’aspetto come Maltese e al personaggio è stata volutamente tolta ogni deformità fisica: “Abbiamo cercato di raccontare la sua visione del mondo piuttosto che la sua fisicità – spiega Rubini – Gli abbiamo tolto la gobba e quella patina un pò presepiale che lo accompagna e ci siamo preoccupati del suo pensiero».
Per spiegare il senso dell’operazione, Rubini ricorre al paragone con “Amadeus”, film da otto Oscar di Milos Forman incentrato su una presunta quanto improbabile inimicizia tra Mozart e Salieri: «Quel film ha divulgato l’idea del mondo di Mozart e ha reso pop la musica classica. Se noi riuscissimo a raccontare il “Leopardismo” e a rendere pop il suo pensiero e la sua poetica, faremmo un grande lavoro”. Con Rubini concorda Alessio Boni: “A 14-15 anni certi ragazzi sono profondi, ogni volta che nasce un bambino nasce un infinito anche se siamo in un mondo disumano. Entrare oggi in un liceo è come entrare all’inferno, i giovani si sentono disadattati”. Da ciò l’importanza della poesia che 2non ha confini. Il vero progresso è crescere in umanità.
A Leopardi abbiamo tolto le etichette e anche la gobba, ma chi se frega della gobba!”. Sul “suo” conte Monaldo, l’attore osserva: “Era un signore austero, rigido, bigotto perchè non andava oltre certi schemi. Adorava la letteratura, la filosofia e la poesia ma a modo suo. Ha dato in pasto al figlio, di cui invidiava il talento, i libri per farlo diventare un uomo, un intellettuale. E lo amava, anche se per lui non esistevano abbracci o il bacio della buonanotte”. Alessandro Preziosi conclude: “Questo lavoro mi rende Leopardi più accessibile di prima” e proprio questo è lo scopo dichiarato di Rubini. “Leopardi – Il poeta dell’infinito” è prodotto da Rai Fiction, IBC Movie, Rai Com e Oplon Film.
Foto: Fabrizio de Blasio
Tv e Spettacolo
Spagna | Polemica sullo sketch di Capodanno: scontro tra libertà di espressione e sensibilità religiosa
Un episodio trasmesso durante lo spettacolo di Capodanno sulla rete televisiva pubblica spagnola RTVE ha suscitato un acceso dibattito nel Paese. Lo sketch, che presentava un’immagine satirica in cui una figura religiosa tradizionale era sostituita da una mucca simbolo di un noto programma televisivo, ha scatenato reazioni contrastanti, dividendo l’opinione pubblica.
L’associazione cattolica Hazte Oír ha denunciato i conduttori dello show, LalaChus e David Broncano, insieme al presidente di RTVE, José Pablo López. Secondo il gruppo, il contenuto dello sketch rappresenta un’offesa grave per la comunità cristiana e un mancato rispetto dei valori fondamentali che una televisione pubblica dovrebbe promuovere. La vicenda è stata definita dall’associazione come l’ennesimo attacco ai sentimenti religiosi, aggravato dall’uso di fondi pubblici.
Sul fronte opposto, il ministro della Giustizia Félix Bolaños ha respinto la denuncia, etichettandola come un tentativo di intimidazione da parte delle frange più conservatrici. Bolaños ha colto l’occasione per sottolineare l’impegno del governo guidato da Pedro Sánchez a favore della libertà di espressione, annunciando una possibile riforma della legislazione sull’offesa ai sentimenti religiosi.
La questione, che intreccia temi di libertà artistica e sensibilità religiosa, ha acceso un acceso dibattito pubblico. Da un lato, chi difende il diritto alla satira come espressione democratica; dall’altro, chi ritiene necessario porre limiti per garantire il rispetto delle tradizioni e delle convinzioni religiose.
La controversia sembra destinata a perdurare, con implicazioni che potrebbero estendersi oltre l’ambito mediatico, sollevando interrogativi su cosa significhi oggi bilanciare rispetto e libertà in una società pluralista.
Tv e Spettacolo
Angelo Sotgiu dei Ricchi e Poveri si scusa per l’incidente in diretta a Capodanno
Angelo Sotgiu, uno dei membri storici dei Ricchi e Poveri, ha voluto porgere pubbliche scuse dopo l’incidente avvenuto durante la trasmissione “L’anno che verrà” su Rai1, la notte di Capodanno. Durante lo show, in onda da Reggio Calabria, l’artista ha pronunciato una parolaccia in diretta, un episodio che ha sorpreso sia il pubblico che i telespettatori.
In un momento di concitazione, mentre la trasmissione si stava avvicinando al fatidico conto alla rovescia per l’arrivo del 2025, Sotgiu ha involontariamente usato parole e toni che non sono tipici del suo comportamento. Il cantante ha spiegato che l’errore è stato causato dalla difficoltà di sentire chiaramente la propria voce in quel momento.
Con una nota di sincerità, Sotgiu ha dichiarato: “Mi scuso con i lavoratori e con il pubblico per aver usato parole e toni sconvenienti, inusuali per me, in un momento di concitazione perché non si sentiva distintamente la mia voce.”
Il cantante ha voluto precisare che non era sua intenzione offendere o creare imbarazzo, e ha ribadito il suo rammarico per quanto accaduto, augurando un felice anno nuovo a tutti.
L’incidente, seppur inaspettato, non ha alterato la riuscita della trasmissione, che ha avuto un ampio seguito di pubblico, ma è stato comunque un momento che non è passato inosservato, suscitando reazioni tra i telespettatori e sui social.
Con la sua sincerità, Sotgiu ha messo fine alla questione, dimostrando ancora una volta la sua volontà di affrontare l’episodio con trasparenza e rispetto per il suo pubblico.
-
Cronaca22 ore ago
Palermo | Petardi esplodono e provocano un incendio: 2 fratellini salvati dai carabinieri
-
Attualità24 ore ago
Truffa del Superbonus, sequestrati crediti d’imposta per 16 milioni
-
Cronaca14 ore ago
Brescia | Omicidio a Capodanno, Roberto Comelli Ucciso perchè voleva entrare ad una festa
-
Attualità19 ore ago
Ue, Urso “Anche la Germania è per la revisione del Green Deal”
-
Attualità16 ore ago
Trump studia una strategia per salvare TikTok
-
Musica16 ore ago
Carlo Osti nuovo direttore sportivo del Palermo
-
Motori12 ore ago
Per il Gruppo Renault Italia nel 2024 forte accelerazione delle vendite
-
Attualità16 ore ago
“Tour Mondiale Vespucci e Villaggio Italia”, un fenomeno globale