Tv e Spettacolo
“Skeleton Crew”: un momento iconico con la spada laser nell’episodio 5
Il quinto episodio di Skeleton Crew, la serie del Star Wars Universe, ha regalato agli spettatori uno dei momenti più iconici nella storia delle spade laser. Nella terzultima puntata della prima stagione, disponibile su Disney+, uno degli oggetti più rappresentativi dell’universo creato da George Lucas torna protagonista in una scena carica di significato e tensione.
Attenzione: questo articolo contiene spoiler sull’episodio!
Nel corso dell’episodio, il giovane Wim, un ragazzo appassionato del mondo Jedi, si trova di fronte alla leggendaria arma dei cavalieri Jedi: la spada laser. La scena si svolge all’interno di un caveau del tesoro, di proprietà del Capitano Tak Rennod. Quando Wim riesce a mettere le mani sulla spada, tenta di usarla in un momento di pericolo, ma il suo primo tentativo si rivela un disastro. Non tutti sono destinati a brandire una spada laser con la stessa maestria dei Jedi.
Il giovane Wim, nel tentativo di fare l’eroe, sfodera la spada contro Jod Na Nawood, che stava minacciando Fern. Tuttavia, sopraffatto dalla realtà di tenere fra le mani una vera spada laser, Wim spegne rapidamente l’arma e la getta a terra, dimostrando la sua inesperienza e il suo timore. Nonostante la sua goffaggine, però, Wim non perde il suo coraggio, e questo lo rende un personaggio interessante, seppur in un contesto di forte incertezza.
Ma la scena si complica ulteriormente quando la spada laser, la cui lama è di un intenso blu, finisce nelle mani di Jod Na Nawood. Questo sviluppo conferisce alla narrazione una nuova direzione, aggiungendo ulteriori strati di mistero e pericolo in una trama già ricca di colpi di scena.
Questo episodio di Skeleton Crew non solo celebra l’iconico oggetto dei Jedi, ma ci ricorda anche che, nel Star Wars Universe, la grandezza non sempre è misurata dalla forza, ma dal coraggio nel momento giusto.
Tv e Spettacolo
Clayface debutta nel DCU: Un passo verso la possibile introduzione di Batman?
Nel contesto della tumultuosa produzione di The Batman 2 e con la crescente speculazione su una possibile fusione tra la saga di Matt Reeves e quella di James Gunn, il debutto di Clayface nel DCU è un passo importante. Il personaggio fa il suo esordio ufficiale nel quinto episodio di Creature Commandos, segnando un momento significativo per l’universo cinematografico DC.
In questo episodio, intitolato The Iron Pot, Clayface viene introdotto attraverso una trama che coinvolge Rick Flag Sr. ed Eric Frankenstein, impegnati in un’indagine su una professoressa che, apparentemente, sta insegnando un corso su Themyscira, l’isola delle Amazzoni. Tuttavia, la scoperta che la professoressa non è chi dice di essere, ma è in realtà Clayface travestito, svela la vera natura del villain. L’abilità di Clayface di mutare forma gli consente di assumere l’identità della professoressa, uccidendo la vera esperta e sostituendola.
La scena culmina in un incontro con Rick e Frankenstein, che si introducono nell’appartamento di Clayface, dove il villain vive una vita “normale”, circondato da gatti e videogiochi. La minaccia che rappresenta Clayface nel DCU è chiara: non solo è un avversario potente, ma anche estremamente pericoloso. Questo diventa evidente quando Clayface ferisce gravemente Rick Flag, con una serie di attacchi brutali, e la sua sconfitta arriva solo grazie all’immunità di Frankenstein alla corrente elettrica.
Il debutto di Clayface solleva naturalmente una domanda importante: se questo personaggio esiste all’interno del DCU, non possiamo fare a meno di chiederci se Batman sia altrettanto parte di questo universo. La presenza di un villain iconico come Clayface implica che, in qualche modo, il Cavaliere Oscuro potrebbe essere stato introdotto nel DCU, anche se ancora non ci sono conferme ufficiali. La curiosità su come il DCU affronterà la figura di Batman e quale sarà il suo ruolo in questa nuova era cinematografica continua a crescere, e le risposte potrebbero arrivare nei prossimi sviluppi della saga.
Tv e Spettacolo
Addio a Burt, il coccodrillo marino star di Crocodile Dundee: è scomparso a 90 anni
Il mondo del cinema e della natura ha perso una delle sue icone più affascinanti. Burt, il coccodrillo marino di cinque metri e 700 kg, famoso per il suo ruolo di “star” nel film Crocodile Dundee (1986), è scomparso all’età di 90 anni. La triste notizia è stata confermata dal Crocosaurus Cove di Darwin, in Australia, dove Burt viveva dal 2008. Il parco ha annunciato la sua morte sui social media con un commovente post: “È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa di Burt, l’iconico coccodrillo marino e star del classico australiano Crocodile Dundee. Burt è morto serenamente durante il fine settimana, ad un’età stimata di 90 anni, segnando la fine di un’era straordinaria”.
Burt era uno dei coccodrilli più famosi al mondo, grazie al suo ruolo in Crocodile Dundee, il film che ha catapultato il personaggio di Mick ‘Crocodile’ Dundee, interpretato da Paul Hogan, nella leggenda del cinema. Nel film, la reporter americana Sue Charlton, interpretata da Linda Kozlowski, viene salvata da un coccodrillo da Dundee durante una sua avventura in Australia. Burt ha contribuito a rendere il film ancora più memorabile, divenendo simbolo dell’Australia e della sua fauna selvaggia.
I coccodrilli marini, come Burt, possono vivere in media circa 70 anni, ma alcuni esemplari sono noti per raggiungere i 100 anni. Nonostante la sua longevità, Burt ha segnato un’importante pietra miliare nella storia della fauna, diventando il rettile più grande del pianeta e un ambasciatore della sua specie. Nel 2008, quando Burt si è trasferito al Crocosaurus Cove, è diventato un simbolo per l’educazione sui coccodrilli, aiutando a sensibilizzare il pubblico sulla conservazione della specie.
La morte di Burt segna la fine di un’epoca, ma il suo ricordo continuerà a vivere sia nel cuore di chi ha amato Crocodile Dundee, sia nei tanti visitatori che lo hanno ammirato al Crocosaurus Cove. Burt è diventato, infatti, una figura di riferimento per chi si interessa alla fauna selvaggia, ma soprattutto per tutti coloro che hanno visto in lui il simbolo di un’Australia selvaggia e indomita.
Tv e Spettacolo
What If…?: “E se l’Osservatore scomparisse?” – Un episodio ricco di colpi di scena e nuove alleanze
Il settimo episodio della terza stagione di What If…?, intitolato “E se l’Osservatore scomparisse?”, disponibile oggi su Disney+, prosegue l’avventura del Multiverso in modo intrigante e ricco di colpi di scena. Dopo gli eventi del precedente episodio “E se… 1872?”, l’Osservatore, Uato, viene rapito dall’Eminenza, una figura misteriosa che ci conduce dritti a una serie di eventi destinati a cambiare il destino di numerosi personaggi.
L’episodio si apre con una scena di battaglia nello spazio, dove vediamo l’intervento di Capitan Carter, Tempesta, Kahhori e Byrdie (la figlia di Howard the Duck e Darcy, ormai cresciuta), che cercano di difendere Xandar, il pianeta che in questa realtà è governato dalla “Nova Prime” Nebula. Tuttavia, il mostro tentacolare interdimensionale che ha già minacciato il Multiverso nelle stagioni precedenti è tornato a fare danni.
Nel frattempo, la notizia della scomparsa dell’Osservatore raggiunge le protagoniste, e le cose si fanno serie quando si scopre che l’Eminenza, insieme a Incarnate e Executioner, ha rapito Uato per giudicare e punire le sue numerose interferenze nei vari universi del Multiverso. A questo punto, Capitan Carter assume la missione di rintracciare il suo amico e salvarlo dal tribunale degli Osservatori, un’entità che ha il potere di distruggere chiunque abbia disturbato l’ordine cosmico.
Nel tentativo di trovare un modo per salvare Uato, Kahhori suggerisce di cercare una variante di Infinity Ultron, una versione del pericoloso villain che, nel suo universo, ha annientato tutta la vita. Quando Peggy raggiunge questa versione solitaria di Ultron, lo supplica di aiutarla. Ultron, che ha ormai sviluppato una coscienza e si è pentito delle sue azioni passate, accetta di aiutarla. Tuttavia, le cose prendono una piega inaspettata: anche Capitan Carter viene rapita dall’Eminenza, costringendo Tempesta, Kahhori e Byrdie a allearsi con Ultron per raggiungere la quinta dimensione, dove si trova il tribunale degli Osservatori.
L’episodio si conclude con un “to be continued”, che prepara il terreno per l’ultimo episodio della stagione, promettendo un finale epico e pieno di suspense. Il cast di questo episodio include Jeffrey Wright nei panni dell’Osservatore, Hayley Atwell come Capitan Carter, Jason Isaacs, Devery Jacobs, Alison Sealy-Smith e Natasha Lyonne. L’episodio è diretto da Stephan Franck, con una storia di Bryan Andrews, Matthew Chauncey e Ryan Little, e una sceneggiatura scritta da Matthew Chauncey e Ryan Little.
What If…? 3×07 è un episodio ricco di tensione, alleanze inaspettate e scelte morali difficili, che continua a esplorare la vastità del Multiverso con nuovi e affascinanti sviluppi. Non vediamo l’ora di scoprire come si concluderà questa stagione e quale destino attenderà i nostri eroi.
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