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Sigourney Weaver a Venezia “Elettrizzata dalla candidatura di Kamala”

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“Ritengo di essere molto fortunata a lavorare in film che vadano oltre le persone che ne fanno parte. Spesso mi chiedo per quale motivo dovrei fermarmi. Devo ancora fare due Avatar, e credo di essere fortunata e di aver sempre rispettato questo lavoro. A volte ho desiderato fare di più ma poi ho pensato, e lo ha pensato anche l’industria, che anche le donne un pò più anziane potessero interpretare ruoli interessanti”. Così l’attrice statunitense Sigourney Weaver, 74 anni, attrice iconica della saga di Alien e di Avatar, che questa sera riceverà alla Mostra del cinema di Venezia il Leone d’oro alla carriera, ha parlato di se stessa e della sua carriera nella conferenza stampa che si è tenuta oggi al Lido di Venezia. “Non ho fatto studi accademici nel cinema. E’ stato lavorare con Peter Weir per ‘Un anno vissuto pericolosamentè che ha fatto cambiare il mio approccio: con lui mi sono davvero innamorata del mondo del cinema”.
Weaver ha parlato anche del suo amore per il cinema italiano. “Mi sono innamorata dei film anche grazie a Fellini, Antonioni, De Sica. Sento che si tratta di un pianeta distante, a cui non sono arrivata: questo premio dovrebbe essere una clausola che dà la possibilità di venire in Italia e lavorare con i registi italiani, dovrebbe essere un pacchetto. Spero che ci sia ancora la possibilità di produrre film meravigliosi come Divorzio all’italiana. E’ difficile trovare qualcosa di paragonabile ai vecchi film italiani, perchè quei film ti portavano in un mondo diverso come se si stesse camminando sull’acqua”. A chi le ha chiesto che cosa pensi della cavalcata di Kamala Harris nelle elezioni americani, la Weaver ha detto che “siamo tutti elettrizzati rispetto a Kamala, e pensare che il mio lavoro possa avere un impatto su questo mi rende felice”. A proposito del primo indimenticabile Alien (1979), ha evidenziato che “quello che che ho sempre apprezzato di Ridley Scott è che la mia Ripley fosse una persona, e non soltanto una donna. Non doveva essere femminile per forza. In quel film, ho avuto la possibilità di recitare una parte che rappresenta ognuno di noi: quello che diventiamo quando non si ha tempo di essere coraggiosi. Le donne come lei si occupano delle sfide e delle crisi di oggi: sono sempre loro in prima fila. La mia fonte di ispirazione sono le donne reali, noi siamo tutto. Io nei film interpreto sempre donne forti perchè le donne sono sempre forti”. L’attrice di Alien ha poi aggiunto che si è sentita subito a suo agio “nel costume di Ripley, avevo un’uniforme celeste con dettagli rosa che mi è stata addosso perfettamente”. E anche in Aliens – Scontro finale (1986) di James Cameron, “lei era una donna con le sue contraddizioni, e poi quel sequel aveva una storia meravigliosa. Ripley è sempre molto forte, la buttano nello spazio e lei sopravvive, deve capire cosa fare e come farlo: nella saga di Alien c’è anche il tema delle donne che non possono rinunciare, e questo accade anche nelle opere di Shakespeare come La tempesta”. I punti di riferimento di Sigourney partono “dagli anni 30 e 40, quando i film erano pieni di donne meravigliose come Bette Davis. Poi mi ha ispirata Ingrid Bergman: ho lavorato con lei come assistente in uno dei miei primi lavori, avevo trascorso mesi con lei e quando bussavo alla sua porta le dicevo se aveva qualcosa da darmi e lei rideva sempre, con me è sempre stata carina e gentile”. Per la Weaver affermarsi nel mondo del cinema non è sempre stato semplice: “Ho sempre avuto un piano B, e anche io a un certo punto da giovane mi ero scoraggiata. All’Università di Yale le persone pensavano che volessi entrare nella televisione: io invece continuavo a lavorare anche nei teatri bruttissimi off Broadway, e poco a poco che andavo avanti ho pensato che avrei davvero potuto fare l’attrice come lavoro”. Infine, a chi le ha chiesto quale sia il genere di film in cui preferisce recitare, la Weaver ha risposto senza esitare: “Preferisco fare le commedie a tutti gli altri generi”. “Quando tornerò a Venezia, spero di farlo in una commedia diretta da un italiano”, ha concluso scherzando.
-foto xp2 Italpress –

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Alla Cattolica lezione di vita di Amadeus ai futuri professionisti

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“Ho voluto fare una conferenza stampa qui in Cattolica in un luogo storico, culturalmente importante e giovane. Una trasmissione televisiva di successo deve coinvolgere i giovani”. Così Amadeus presso l’Aula Magna della Cattolica, dove Warner Bros Discovery ha presentato la nuova stagione televisiva 2024 con la partecipazione dello showman in occasione della consegna dei diplomi agli studenti del master “Fare tv. Management del broadcasting e dello streaming”. Poi, ha aggiunto: “Ho ho appena compiuto 62 anni e ho ancora voglia di fare cose nuove. Sono felice, galvanizzato, esattamente come quando avevo trent’anni”. La giornata è stata un’occasione speciale per il grande gruppo mediale e per il master dell’ateneo, che oggi ha consegnato i diplomi agli studenti al termine del loro percorso.

“Per noi che la televisione la studiamo, la analizziamo, la insegniamo, questo è un momento di lezione, un’occasione per ribadire una stretta e proficua relazione tra formazione e mondo professionale – ha detto Massimo Scaglioni, direttore del master e del Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi della Cattolica -. In particolare, col gruppo WDB collaboriamo con grande profitto da tantissimi anni, alcuni professionisti del gruppo si sono formati qui, altri sono attualmente nostri docenti”. Quest’anno la collaborazione si avvale anche di una borsa di studio per merito che WBD mette a disposizione di uno studente del master. “Questa offerta editoriale – ha continuato Scaglioni – è quella che in termini di consumi e ascolti, è in maggiore crescita. E noi guardiamo al futuro consegnando oggi i diplomi del master Fare tv a giovanissimi professionisti che sono già ben inseriti nei meccanismi di reti, broadcaster e case di produzione”. Le ragioni del successo affondano in una capacità che WBD ha dimostrato di saper mettere in gioco. “Lo spirito innovatore pervade il nostro team in Italia – ha detto Alessandro Araimo, general manager del gruppo WBD -.

Bisogna essere disruptive e avere la capacità di cambiarsi da dentro. Per noi è una grande opportunità e dobbiamo approfittare del mercato sanissimo dell’Italia, dove il 90% degli ascolti è dato dai canali in chiaro – ha continuato Araimo -. Lo streaming prenderà forma ma oggi non sappiamo quale sarà il rapporto tra le due forme”. Due elementi caratterizzano l’attività del gruppo secondo la vice president WBD Laura Carafoli, “la grande indipendenza nel prendere le nostre scelte e le persone che hanno fatto questa impresa, oggi qui con noi. Molti dei ragazzi usciti da questa università fanno parte del nostro team. Così oggi siamo gli unici in Europa a crescere, è un momento di tempesta perfetta”. Gesualdo Vercio, vice president Programming WBD ha parlato dei programmi in prima serata e dei contenuti scripted su Real Time, citando le due serie tv turche che affrontano temi cruciali e amati dal pubblico, il mondo ospedaliero e l’amore.

La prima serata è segnata dalla “leggerezza che caratterizza programmi come e Only Fun e dall’improvvisazione usando la comicità femminile come nel caso di Comedy Match”, ha sottolineato il vice president Programming Aldo Romersa.
Con Amadeus WBD aggiunge un pezzo da novanta alla sua programmazione, e instaura con lui un rapporto di fiducia assoluta che si evince proprio dalle sue parole: “Da subito c’è stato uno scambio reciproco di esperienze dal punto di vista umano e affettivo. Da pochi giorni lavoro al Nove e mi sembra di essere qui da una vita”. Una sensazione condivisa dal Gruppo ed espressa da Araimo: “Entusiasmo e voglia di cambiare sono le due cose su cui ci siamo trovati con Amadeus, insieme alla sua professionalità. Così nulla è impossibile”.

Amadeus si è raccontato davanti agli studenti partendo dalla sua esperienza in radio, “una palestra quotidiana” come lui stesso l’ha definita. E poi “allora non si studiava per diventare professionisti della tv. Vedevi Mike Bongiorno e Pippo Baudo, sognavi di poter un giorno fare qualcosa di simile senza avere un piano B. Se hai un sogno, insisti e hai sete di imparare, magari questa cosa accade”. Si comincia domenica 22 settembre alle 20.30 con il game show “Chissà chi è” e a seguire in prima serata “Suzuki Music Party”. “Così posso unire i miei due amori – ha detto Amadeus che sul palco ha ricevuto la targa di Ambassador del master Fare tv -, il quiz e la musica. Abbiamo pensato di partire di domenica, il giorno di Fazio che arriverà il 6 ottobre, perchè è un giorno di festa, poi andremo in onda dal lunedì al sabato”. Ma come, si comincia proprio la domenica del derby di Milano? “Sì, proprio per quello – ha ammiccato Amadeus – andrebbe bene se la partita si chiudesse con un pareggio e io conquistassi la serata!”.

-Foto: ufficio stampa Università Cattolica-

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Emmy Awards 2024, record di statuette per Shogun. Sorpresa per Hacks

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Nella serata di ieri (nella nottata in Italia), si è conclusa a Los Angeles la premiazione agli Emmy Awards 2024. Record di premi per “Shogun”: la serie tv di Fx prodotta da Hulu-Disney+, che racconta le lotte di potere nel Giappone del 17esimo secolo, ha ottenuto 18 statuette diventando la prima serie non anglofona a vincere il premio per la migliore serie drammatica. Sorpresa invece per l’Emmy alla miglior serie comica. Ha vinto “Hacks”, lo show HBO/Max su una matura comedian, che ha fregato la statuetta alla favorita “The Bear”.

Quest’ultima ha tuttavia ottenuto ben 11 Emmy, superando le dieci statuette ottenute con la prima stagione. Successo anche per la serie Netflix “Baby Reindeer”, che si aggiudica quattro statuette: miglior serie limitata o antologica, miglior sceneggiatura, miglior attore protagonista a Richard Gadd e miglior attrice non protagonista a Jessica Gunning. Infine Jodie Foster vince il suo primo Emmy come miglior attrice protagonista in una serie limitata per “True Detective: Night Country” di HBO. Durante la cerimonia è stato omaggiato l’attore comico Bob Newhart, morto a luglio a 94 anni, e sono stati ricordati i 50 anni della popolare serie tv Happy Days.

Foto: Ipa Agency

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Lunedì 16 Settembre Inizia la Nuova Edizione di “Grande Fratello” su Canale 5

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Lunedì 16 settembre, Canale 5 accende i riflettori sulla nuova stagione di “Grande Fratello”, con una serie di novità entusiasmanti e conferme prestigiose. Alfonso Signorini, confermato per il sesto anno consecutivo, guiderà il reality show prodotto da Endemol Shine Italy. Cesara Buonamici ritorna al suo posto accanto a lui, mentre Beatrice Luzzi, già nota per il suo secondo posto nella scorsa stagione, debutta come nuova opinionista. Rebecca Staffelli, confermata, continuerà a raccogliere le reazioni del pubblico.

La nuova edizione vedrà protagonisti un gruppo di concorrenti, tra celebrità e persone comuni, che vivranno insieme nella Casa del Grande Fratello per contendersi un montepremi di 100.000 euro. I partecipanti condivideranno le loro storie personali, alcune già note e altre inedite, offrendo agli spettatori un mix di intrattenimento e emozione.

Tra le novità principali di quest’anno, spicca il nuovo Villaggio di Grande Fratello situato presso i Lumina Studios di Roma. La Casa, completamente rinnovata, si estende su 1.750 mq e presenta uno studio modernizzato.

“Grande Fratello” andrà in onda in prima serata su Canale 5 con due appuntamenti settimanali, il lunedì e il giovedì. Gli spettatori potranno seguire il reality tutti i giorni 24 ore su 24 su Mediaset Extra (canale 55 del DDT), Mediaset Infinity (sito e app) e La5 (canale 30 del DDT). Collegamenti in diretta saranno disponibili anche su Canale 5 e Italia 1 con finestre in day-time. Inoltre, Mediaset Infinity, il sito ufficiale grandefratello.mediaset.it e i profili social del programma (Facebook, X, Instagram, TikTok) permetteranno di restare sempre aggiornati sulle vicende della Casa.

Il team di autori di “Grande Fratello” include Andrea Palazzo, Alfonso Signorini, Irene Ghergo, Sergio Bertolini, Raffaele Bleve, Omar Bouriki, Nicolò Cristaldi, Alessio Giaquinto, Clarita Ialongo, Federico Lampredi, Giulia La Penna, Marco Mangiarotti, Tommaso Marazza, Francesca Picozza e Alessandro Santucci. Il produttore esecutivo di RTI è Lino Tatalo, mentre Alessio De Luca è il produttore esecutivo di Endemol Shine Italy. La regia dello studio è affidata ad Alessio Pollacci e quella della Casa a Marco Fuortes. L’evoluzione crossmediale del programma è gestita dalla Direzione Business Digital di RTI.

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