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Tv e Spettacolo

Sarah Michelle Gellar apre alla possibilità di un reboot di Buffy – L’Ammazzavampiri

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La nostalgia per le serie TV degli anni ’90 e dei primi 2000 è più viva che mai, e Buffy – L’Ammazzavampiri, uno degli show più iconici di quell’epoca, non sfugge alla tendenza di remake, reboot e reunion. Dopo l’entusiasmo di Dolly Parton riguardo a una possibile reunion della serie, è finalmente Sarah Michelle Gellar, l’amatissima interprete di Buffy Summers, a parlare apertamente della questione. E, a sorpresa, l’attrice sembra essersi decisamente ammorbidita sull’idea di un ritorno del personaggio che l’ha resa una leggenda della TV.

In passato, Gellar aveva sempre mostrato una certa reticenza riguardo a un possibile reboot, affermando che Buffy viveva nella sua “bolla” e che sarebbe stata perfetta così com’era. Tuttavia, dopo aver visto come altre serie come And Just Like That e Dexter: Original Sin abbiano affrontato con successo il ritorno dei loro universi, l’attrice ha cominciato a rivedere la sua posizione. “Io ero solita dire di no all’idea di un reboot, perché Buffy vive nella sua bolla ed è perfetta così com’è. Però vedere And Just Like That e poi Dexter: Original Sin e capendo che ci sono modi validi per farlo, a un certo punto la tua mente comincia a pensare: ‘Beh, forse’”, ha dichiarato Gellar.

L’attrice ha anche sottolineato che l’universo di Buffy è così ampio e ricco di storie che potrebbero essere ancora esplorate. “In quel mondo c’è bisogno di quegli eroi più che mai, penso”, ha aggiunto, aprendo così la porta a nuove possibilità, che potrebbero coinvolgere non solo Buffy, ma anche altri personaggi storici della serie.

Anche se la strada per un ritorno ufficiale di Buffy è ancora incerta, i fan possono comunque sperare in nuovi sviluppi. In attesa di sapere se Buffy tornerà, Gellar ha anche suggerito una serie che tutti gli appassionati della cacciatrice dovrebbero recuperare: un invito a rivivere il passato, mentre si resta in attesa di un possibile futuro.

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The Continental: nessuna seconda stagione, ma il futuro del franchise di John Wick è promettente

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“The Continental”, la serie prequel ambientata nell’universo di John Wick, non avrà una seconda stagione. La serie, incentrata sulle origini di Winston Scott e sulla sua ascesa al comando dell’iconico hotel che dà il nome allo show, è stata pensata fin dall’inizio come una produzione limitata di tre episodi. Basil Iwanyk, produttore dello show, ha recentemente condiviso aggiornamenti sul futuro della serie in un’intervista con The Direct.

Iwanyk ha spiegato che, nonostante i piani iniziali di esplorare una possibile seconda stagione, la sensazione generale è che la prima stagione abbia raccontato tutto ciò che c’era da dire in quella parte della storia. “Abbiamo parlato della seconda stagione, ma penso che la sensazione sia che se avremo mai un prodotto in televisione ambientato nell’universo di John Wick, questa versione di Robert Levine con cui siamo usciti, che stiamo negoziando con qualcuno, sia probabilmente l’opzione migliore come contenuto su John Wick nel mondo televisivo”, ha dichiarato.

Nonostante ciò, il futuro del franchise John Wick continua a essere vivace. Iwanyk ha anticipato che il team sta ora lavorando su nuovi progetti che esploreranno ulteriormente l’universo di John Wick. Tra questi, si inserisce la serie sequel John Wick: Under The High Table, che riprenderà dagli eventi del quarto film della saga. Keanu Reeves, protagonista della saga cinematografica, sarà coinvolto nella produzione di questa nuova serie, portando avanti l’espansione di un mondo che continua a conquistare i fan con la sua intensità e le sue trame avvincenti.

Per ora, i fan di The Continental possono accontentarsi della prima e unica stagione, ma il futuro di John Wick promette ancora molte sorprese.

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The Boys 5, le riprese sono iniziate: la prima foto di Karl Urban nei panni di Billy Butcher

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Le riprese di The Boys 5 sono finalmente ufficialmente partite e, come da tradizione per questa serie adrenalinica e violenta, il primo scatto dal set promette un inizio col botto. Karl Urban è tornato nei panni di Billy Butcher, il protagonista moralmente ambiguo che ha conquistato il cuore dei fan con la sua determinazione e il suo lato oscuro. La foto, che ha fatto subito il giro del web, mostra Butcher completamente ricoperto di sangue dalla testa ai piedi, un’immagine iconica che ben rappresenta l’essenza della serie. Se la violenza non è mai mancata in The Boys, questo scatto sembra confermare che la quinta stagione manterrà il tono brutale e senza compromessi che ha reso famosa la serie.

Dopo i drammatici eventi che hanno segnato il finale della quarta stagione, la situazione è decisamente più tesa. Billy Butcher, già incline a soluzioni estreme, ha abbracciato un lato più oscuro che lo ha portato a commettere azioni devastanti. La sua alleanza con Joe Kessler e il suo atto di uccidere Victoria Neuman hanno mostrato un cambiamento radicale nel suo personaggio, uno che ora sembra più determinato che mai a compiere il suo piano, che potrebbe includere un genocidio dei Super. L’ombra di Patriota, leader dei Sette, è ormai onnipresente e sempre più vicina a dominare il mondo intero.

In questa nuova stagione, The Boys dovranno fare i conti con l’inevitabile conflitto tra la squadra e i Super, mentre le forze di Patriota hanno catturato quasi tutti, lasciando solo Annie January/Starlight libera. Con il destino della squadra in bilico, le alleanze si fanno sempre più fragili e il mondo intero sembra prossimo alla rovina.

Nonostante il finale della quarta stagione avesse già posto interrogativi sul destino dei protagonisti, la nuova immagine di Butcher, pieno di sangue e pronto a lanciarsi in nuove avventure, fa capire che la quinta stagione non farà sconti a nessuno. I fan sono pronti ad assistere a un’altra esplosiva serie di episodi che non risparmieranno colpi di scena, violenza e, probabilmente, nuove alleanze inaspettate.

Sebbene non siano ancora stati rivelati molti dettagli sulla trama, la prima immagine e le premesse lasciate dalla scorsa stagione sono più che sufficienti per scatenare l’attesa per ciò che accadrà nel prossimo capitolo della saga. Il viaggio di Billy Butcher, e degli altri membri della squadra, verso il loro destino sembra essere appena cominciato… e non sarà facile uscirne indenni.

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“Report” del 15 dicembre 2024: inchieste sulla qualità del caffè, Philips Respironics, il termovalorizzatore per il Giubileo e l’inquinamento atmosferico

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La puntata di oggi, domenica 15 dicembre, di “Report” su Rai 3, in onda dalle 20.30, propone quattro inchieste di grande rilevanza, a partire dal mondo del caffè fino ad arrivare a temi ambientali e sanitari. Sigfrido Ranucci introduce i reportage che affrontano questioni di attualità e di interesse pubblico.

Il primo reportage, La repubblica della ciofeca, a cura di Bernardo Iovene, si concentra sulla qualità del caffè espresso in Italia. Nonostante la tradizione e la fama di intenditori, l’inchiesta svela una realtà preoccupante: la scarsa competenza nella preparazione del caffè, dalla selezione dei chicchi alla manutenzione delle macchine, che spesso compromette la qualità del prodotto finale.

Il secondo servizio, La polvere sotto il ventilatore, di Giulio Valesini e Cataldo Ciccolella, riguarda il caso Philips Respironics, che ha richiamato milioni di dispositivi medici difettosi. L’inchiesta esplora la situazione delle class action in corso e l’efficacia delle autorità regolatorie, rivelando come, mentre i prodotti sono stati ritirati negli Stati Uniti, in Italia continuano a essere venduti.

Il reportage Il santo inceneritore di Claudia Di Pasquale porta l’attenzione sulla gestione dei rifiuti a Roma in vista del Giubileo 2025. Nonostante i piani per un nuovo termovalorizzatore, l’impianto non sarà operativo prima del 2027. L’inchiesta si interroga sul costo dell’impianto e sulla reale capacità della città di affrontare l’emergenza rifiuti durante l’evento.

Infine, Che aria tira? di Marco Maisano affronta il tema dell’inquinamento atmosferico in Italia, sfatando il mito che Milano sia la terza città più inquinata al mondo. Nonostante la confusione mediatica, l’inchiesta evidenzia la grave situazione sanitaria causata dalle polveri sottili, con un numero allarmante di morti premature legate all’inquinamento e la mancanza di azioni efficaci da parte della politica.

Queste inchieste offrono uno spunto per riflettere su temi di rilevanza sociale, economica e sanitaria, dando voce a problematiche ancora troppo spesso trascurate.

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