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Rai, Fontana “Radio e tv hanno contribuito a coesione e crescita Paese”

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Con l’evento “Rai: una grande storia italiana”, organizzato alla Camera dei Deputati, alla presenza del Presidente della Camera Lorenzo Fontana, sono stati celebrati i 70 anni della televisione e i 100 della radio. L’evento, trasmesso in tv, si è aperto con l’inno italiano cantato da un coro di giovani ed è poi stato condotto da Bruno Vespa.
Tra i presenti, oltre allo stesso Fontana, diverse personalità istituzionali, tra cui dirigenti Rai, e anche alcuni personaggi appartenenti al mondo Rai. Nell’apertura del suo discorso il Presidente della Camera ha prima di tutto rivolto “un pensiero commosso a una persona speciale che ci ha lasciato pochi giorni fa, Sammy Basso – a cui ha fatto seguito un caloroso applauso dei presenti. Fontana ha ricordato la consegna a Sammy Basso di un premio, due anni, “per il suo instancabile impegno a favore della ricerca. Sammy era uno studioso e una persona capace di creare empatia. E’ stato un maestro di felicità. Era una persona che amava la vita”.

Fontana ha continuato: “La Camera dei Deputati è lieta di ospitare la cerimonia celebrativa della prima trasmissione radiofonica italiana andata in onda il 6 ottobre 1924 e dell’inizio della programmazione televisiva avvenuta il 3 gennaio 1954. Due date che hanno segnato una svolta epocale per l’Italia. La radio e la televisione hanno contribuito al progresso sociale e culturale del nostro paese, rivelandosi dei preziosi strumenti di coesione e di crescita. La storia del servizio pubblico radio televisivo è intrecciata con quella italiana”. Il Presidente della Camera ha, poi, ricordato l’annuncio della fine della guerra, il disastro del Vajont, le Olimpiadi di Roma, lo sbarco dell’uomo sulla luna, la stagione del terrorismo e dello stragismo, il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro, l’attentato a Papa Giovanni Paolo II, la tragedia di Vermicino, il crollo del Muro di Berlino: “Avvenimenti impressi nella nostra memoria che si aggiungono a molti altri eventi entrati nelle case degli italiani grazie al racconto della radio e della televisione”.

“In tutti questi anni il servizio pubblico ha offerto informazione giornalistica, divulgazione culturale – ha proseguito Fontana -, trasmissioni di intrattenimento e ha regalato tante emozioni convissute attorno al focolare domestico da milioni di radio ascoltatori e telespettatori attraverso un unico invisibile filo conduttore. Il servizio pubblico ha assolto e assolve tuttora il proprio compito istituzionale nel rispetto del pluralismo. In un mondo sempre più interconnesso, pienamente entrato nell’era digitale, la Rai sta affrontando sfide ambiziose. Lo sviluppo di tecniche e di linguaggi nuovi e la presenza in rete testimoniano la sua capacità di innovazione. Il servizio pubblico radio-televisivo custodisce il passato e il presente della storia italiana che prosegue nel futuro, rinnovando l’impegno nel formarci ed ispirarci nel rispetto dei valori e delle tradizioni che rendono l’Italia unica. Una storia che mi auguro con tutto il cuore possa arricchirsi di una nuova pagina quella della pace”, ha aggiunto.
“Non è un caso che la celebriamo qui nel luogo principale della democrazia e della sovranità. La Rai ha accompagnato le trasformazioni sociali e culturali del paese attraverso la forza di raccontare in maniera accurata la bellezza e l’identità dell’Italia”, ha dichiarato l’amministratore delegato Rai, Giampaolo Rossi che poi ha ringraziato le donne e gli uomini della Rai “che hanno consentito di diventare uno dei più grandi broadcaster televisivi in Europa. La Rai è un luogo della sovranità popolare. Celebriamo l’azienda che ha costruito più di ogni altro il nostro immaginario nazionale. La Rai guarda al passato ricordando ciò che siamo e si proietta verso il futuro con le grandi sfide della modernità e dei linguaggi anche con quelle forme che speriamo riusciranno a catturare le giovani generazioni” questa per Rossi è “la grande sfida della Rai a fianco del paese e della nostra democrazia”.

Nel corso della celebrazione sono state trasmesse una serie di immagini storiche del mondo della radio e della televisione divise per settori: varietà, approfondimento, quiz – game show, divulgazione culturale, fiction e sport. Ognuno dei quali seguito dall’intervento di personaggi tra conduttori, giornalisti, attori e sportivi: Giorgio Zanchini, Milly Carlucci, Stefania Battistini, Carlo Conti, Sveva Sagramola, Massimiliano Ossini, Francesca Chillemi, Giacomo Giorgio, Francesca Porcellato e Marco Tardelli. Presente anche la figlia di Marconi, Elettra Marconi.

I presenti nel corso della celebrazione durante la diffusione delle immagini di repertorio hanno riservato alcuni applausi a Fabrizio Frizzi, Piero Angela e alle prodezze sportive avvenute nel corso degli anni da parte di sportivi italiani. “La Rai ha ancora la capacità di creare il focolare”, questo il pensiero della Carlucci “si crea un gruppo di persone che guardano un programma: la famiglia, dai bambini agli anziani, gli amici. Questa è la grande forza della Rai – che inoltre – ha portato nelle case degli italiani un mondo che molti non avrebbero potuto vedere. Tutti i grandi attori italiani e mondiali sono passati per i programmi della Rai. Anche nei paesini più piccoli e sperduti, dove forse non si parlava neanche l’italiano, hanno cominciato a vedere Totò, Sordi, Mastroianni, la Loren, la Lollobrigida e gli americani. Perchè era un’epoca in cui il budget permetteva di portare le grandi star americane”. Carlo Conti dalla sua parte, ha ricordato in particolare due celebri conduttori Mike Bongiorno citando il suo famoso “Allegria” e Pippo Baudo “Se Mike è il re del quiz, Baudo è quello del varietà, di Sanremo e della televisione in generale” ha detto parlando di quanto senta “l’onore di essere ora l’anziano Rai”.

– Foto xl5/Italpress –

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