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“Qui non è Hollywood”: Il successo inaspettato della serie TV ispirata al delitto di Avetrana su Disney+

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La serie TV Qui non è Hollywood, ispirata al celebre caso del delitto di Avetrana, ha fatto un debutto straordinario su Disney+, conquistando sia il pubblico che la critica italiana. Come confermato da Disney Italia, la serie ha raggiunto il primo posto per numero di visualizzazioni nei primi sette giorni, diventando il lancio di general entertainment più visto sulla piattaforma in Italia.

Diretta da Pippo Mezzapesa, che ha anche scritto la sceneggiatura insieme ad Antonella W. Gaeta, Davide Serino, Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, Qui non è Hollywood racconta una storia radicata nella provincia italiana ma dotata di una profondità universale. Il regista, commentando il successo, ha dichiarato: “L’accoglienza in Italia è stata travolgente e molto gratificante. Abbiamo raccontato una storia molto radicata nella nostra provincia, ma siamo stati sempre convinti della sua profonda universalità.” Mezzapesa ha anche sottolineato come la serie, ora pronta ad arrivare anche all’estero, possa continuare a esplorare la psicologia umana e i meccanismi profondi che spingono le persone oltre i limiti.

Presentata in anteprima alla diciannovesima edizione della Festa del Cinema di Roma nel mese di ottobre, la serie è composta da quattro episodi e prodotta da Matteo Rovere per la Groenlandia. Il successo ottenuto in Italia lascia presagire un’ulteriore curiosità internazionale, con la serie pronta ad affermarsi anche al di fuori dei confini nazionali.

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RAI: Malinconico 2, Gallo “Felice ma ho paura di doverne pagare il conto”

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ROMA (ITALPRESS) – Per sapere cosa succederà nella nuova stagione di “Vincenzo Malinconico – Avvocato d’insuccesso” (Rai1, da domenica 1° dicembre), la serie interpretata da Massimiliano Gallo, bisogna affidarsi a Luca Miniero: “La seconda stagione conserva i medesimi ingredienti della prima ma viene riservata una maggiore attenzione all’emotività – anticipa il regista – Inoltre il racconto si tinge di trame noir con l’omicidio di una splendida ragazza che fa da tirante per tutto il corso delle quattro serate e consente a Malinconico di acquisire gli strumenti per un profondo riscatto”. Diego Da Silva, il “papà” di Malinconico (la seconda stagione è tratta dai suoi romanzi “I valori che contano” e “Sono felice, dove ho sbagliato” e dal racconto “Patrocinio gratuito”, editi da Einaudi) conferma: “Lo ritroveremo coinvolto in un caso che riguarda la morte, apparentemente incidentale, di una prostituta a cui una mattina ha offerto rifugio dopo una retata della polizia in una casa d’appuntamenti. Sarà questo il mistero principale che impegnerà Malinconico in un complesso lavoro di ricostruzione in cui ad affiancarlo sarà, ancora una volta, Amodio Tricarico (Francesco Di Leva, ndr), l’ex camorrista conosciuto nella prima serie e che troveremo convertito in un problem solver con tanto di partita Iva e biglietto da visita. Attorno a questo caso trainante, girano gli altri episodi gialli, uno per serata, che arricchiscono la serie”.
Delitti a parte, nelle nuove puntate ritroviamo “l’avvocato depresso più simpatico d’Italia” alle prese con la fine della relazione con Alessandra Persiano e sempre alle prese con la ex moglie Nives (Teresa Saponangelo), i figli Alagia (Chiara Celotto) e Alf (Francesco Cavallo), la suocera Assunta (Lina Sastri). A movimentare ulteriormente le cose arriverò anche Clelia (Giulia Bevilacqua), una giornalista tosta e determinata con cui Malinconico si troverà a collaborare: “Malinconico è un anti-narcisista in un’epoca in cui sono tutti narcisisti. Non perde mail il sorriso, è un anti-eroe necessario nella televisione italiana piena di eroi e, più in generale, nel nostro Paese” sostiene Miniero.
Dal canto suo, “mi piace Malinconico, lo sento mio” dice Massimiliano Gallo che con il personaggio condivide la paura della felicità: “Mi sento una persona felice ma ne ho paura perchè penso che a un certo punto bisogna pagarne il conto, la vita te lo chiede”. Diversamente dal suo Malinconico, però, non ha mai sperimentato l’insuccesso: “L’insuccesso come qualcosa che è andata male non l’ho mai provato però ho fatto un lungo percorso di gavetta. Posso dire di avere fatto di tutto prima di arrivare al successo – ricorda – Ho cominciato con mio fratello Gianfranco, con una compagnia nostra, guadagnando molto poco. Con lui ho fatto i cabaret, i locali, le birrerie ma ho preso tutto come un arricchimento, qualcosa che mi portava esperienza”.
Di Malinconico continua a essere probabilmente innamorata la ex moglie Nives: “Lei è un pò confusa sulla percezione di un amore che sembra finito perchè il suo ruolo non è terminato. Ha voglia di mantenere il controllo su questo marito, non si sa se per amore, gelosia, possesso. Il suo è un continuo misurarsi con le nuove donne che arrivano” spiega Teresa Saponangelo. In realtà, aggiunge, “lei continua a stargli vicino perchè lui la fa ridere, è ancora un uomo affascinante nonostante la sua goffaggine. Anzi, è proprio in questa che sta il suo fascino”. E poi, dicevamo, c’è Clelia di cui Giulia Bevilacqua dice: “Mi assomiglia molto. Di lei ho adorato il suo essere una donna piena di contraddizioni, cosa che la rende molto umana, divertente e affascinante. Non fa mistero dei suoi dubbi e, nonostante si sia sposata tre volte, lo rifarebbe ancora perchè come si fa a dire di no all’amore?”.
“Vincenzo Malinconico – Avvocato d’insuccesso 2” è una coproduzione Rai Fiction – Viola Film. Nel cast ci sono anche, tra gli altri, Giovanni Ludeno (Espedito Lenza), Luca Gallone (Benny La Calamita), Paola Minaccioni (Addolorata) e Carlo Massarini (Mister Fantasy).

foto: ufficio stampa Rai

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Claudio Santamaria è Nicola Calipari nel film “Il Nibbio”

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ROMA (ITALPRESS) – Nel ventesimo anniversario della scomparsa di Nicola Calipari, Alto Dirigente del SISMI che ha sacrificato la propria vita per salvare quella della giornalista de “il manifesto” Giuliana Sgrena, rapita in Iraq da una cellula terrorista, Notorious Pictures porterà a marzo al cinema Il Nibbio. Diretto da Alessandro Tonda (The Shift, Suburraeterna, Summertime) il film è interpretato da Claudio Santamaria (David di Donatello per il film Lo Chiamavano Jeeg Robot) nel ruolo di Nicola Calipari, Sonia Bergamasco (Nastro d’Argento per La meglio gioventù) e Anna Ferzetti (Le Fate ignoranti, Call My Agent, 3/19, I peggiori giorni) rispettivamente nei panni di Giuliana Sgrena e di Rosa Calipari. Da un soggetto di Davide Cosco, Sandro Petraglia e Lorenzo Bagnatori, sceneggiato da Sandro Petraglia (Bianca, Il portaborse, Il Ladro di Bambini, La meglio gioventù, L’ombra di Caravaggio, Suburra), Il Nibbio è stato girato per sette settimane a Roma e in Marocco.
Il Nibbio racconta i ventotto giorni precedenti i tragici eventi del 4 marzo del 2005, quando Nicola Calipari, Alto Dirigente del SISMI, sacrificò la propria vita per salvare quella della giornalista de “il manifesto” Giuliana Sgrena, rapita in Iraq da una cellula terroristica. Calipari ha avuto un suo ruolo cruciale nelle operazioni in Iraq nei primi anni Duemila per salvaguardare la vita umana e mantenere la pace. Il suo omicidio è ancora irrisolto. Il Nibbio è una coproduzione italo belga Notorious Pictures con Rai Cinema e Tarantula, in collaborazione con Netflix e Alkon Communications ed il supporto del fondo regionale Wallimages, con la speciale collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, con il supporto dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna (AISE), della Polizia di Stato, la Prefettura di Roma, Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Ambasciata italiana in Marocco e con MedOr Leonardo Foundation come partner culturale. Il film è sostenuto anche dal Centre Cinematographique Marocain e dall’ Ambasciata del Regno del Marocco in Italia.

foto: ufficio stampa emmeperdue.com

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Pamela Anderson: “Non cambierei nulla della mia vita” in vista del ritorno sul grande schermo

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Pamela Anderson, icona di bellezza e sex symbol grazie al suo ruolo di bagnina in Baywatch, riflette con serenità sul suo passato, segnato da scandali, successi e momenti di difficoltà. Oggi, a 56 anni, l’attrice si prepara a tornare sul grande schermo nel film The Last Showgirl, dove interpreta Shelly, una showgirl di Las Vegas che deve ricominciare da capo dopo la chiusura del suo show storico. In questa nuova sfida, Anderson si ritrova a confrontarsi con un personaggio che condivide con lei una parte della sua esperienza di vita.

Guardando al passato, l’attrice non ha rimpianti: “Non cambierei nulla della mia vita, altrimenti non sarei qui”, ha dichiarato in un’intervista a Deadline. Anderson ha vissuto momenti di grande difficoltà, inclusi vent’anni di depressione, ma è riuscita a trovare un nuovo equilibrio. “Ho oscillato tra la vergogna e il punirmi per così tante cose o il chiedermi come sarebbe stata la vita se non avessi sperimentato le cose che ho vissuto, anche da bambina”, ha aggiunto, riconoscendo che tutte queste esperienze l’hanno portata dove è oggi.

La sua fama di sex symbol, soprattutto per la sua partecipazione a Playboy e a Baywatch, ha avuto anche conseguenze pesanti. Nonostante il successo, Anderson ha sofferto enormemente per come la sua vita personale è stata sfruttata dai media. “Sono stata molto fortunata nella mia esperienza con Playboy”, ha affermato, ma ha aggiunto che Baywatch è stato un lavoro “sano”, pur se il suo status di sex symbol ha alimentato l’attenzione mediatica e la percezione distorta della sua persona. La vera sofferenza è arrivata più tardi, con la diffusione del filmato intimo che la ritraeva insieme al marito di allora, Tommy Lee, evento che la segnò profondamente. La vicenda è stata recentemente portata alla luce dalla serie Pam & Tommy di Disney+, interpretata da Lily James e Sebastian Stan.

Anche se ha affrontato difficoltà enormi, Anderson ha trovato la forza di raccontare la sua versione dei fatti con il documentario Pamela, A Love Story su Netflix, dove ha condiviso la sua verità. Oggi, l’attrice appare più forte e consapevole del suo percorso, pronta a tornare a calcare il grande schermo, questa volta nel ruolo di una donna che, proprio come lei, ha imparato a ricominciare.

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