Tv e Spettacolo
Max Pezzali, partita da Milano catena di sold out con “Max Forever”
Partita dall’Unipol Forum di Milano la grande festa di Max Pezzali, Max Forever – Questo Forum non è un albergo / Questo Pala non è un albergo, la titanica nuova avventura live che lo vede protagonista di un totale di 18 date tutte sold out nei palazzetti di Milano e Roma, compresa la notte di Capodanno arricchita da uno speciale DeeJay Time con Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso, insieme per festeggiare l’arrivo del 2025. Uno show completamente rinnovato, che cambia del tutto veste al classico palazzetto, trasformato di volta in volta in uno scenario nuovo, che cambia pelle a tutto il palcoscenico. Tanti i set che si susseguono durante leoltre due ore di show, dalla cameretta per ricordare gli anni dell’adolescenza, allo scenario far west con tanto di cow girl su toro meccanico, alle polaroid che racchiudono tanti ricordi di vita di Max, proiettate nel grande led centrale, che per la prima volta diventa parte dello spettacolo, trasformandosi in un libro che sfogliando pagine in video grafica racconta la storia di ogni brano.
E ancora l’entrata di un’auto su cui percorrere la rotta per casa di Dio, o il vecchissimo Peugeot che arranca in salita, fino al ritorno di personaggi iconici come il due di picche, la regina del Celebrità, lo squadrone della dura legge del gol, e gli Arbre Magique in versione cheerleaders che popolano una palestra in stile college americano, uno dei più colorati status symbol della cultura pop anni Novanta.
Un live immersivo pensato per coinvolgere il pubblico e renderlo protagonista, come nel momento della kiss cam, o la lotteria sugli spalti che omaggia un fortunato vincitore con biglietti per l’Autodromo di Imola, il tutto a ritmo di una setlist che racchiude i successi senza tempo di Pezzali uniti a tante perle a sorpresa, tratte del suo inesauribile repertorio.
Tante le hit contenute nell’ultimo album uscito lo scorso 13 dicembre, Max Forever vol. 1: un must have in 16 gemme musicali con speciali ospiti e versioni inedite: i suoi successi, pietre miliari della musica pop italiana, proposte in feat con ospiti speciali o suonante live o in versione acustica: da Gli anni con Cesare Cremonini a Sempre noi con J-Ax, passando per Rotta per casa di Dio con Riccardo Zanotti – nella versione live al Circo Massimo del 2023, fino a Grazie mille e Aeroplano suonate in acustico.
Ideato da Double Trouble Club, Lemonandpepper e Studioprodesign, Max Forever – Questo Forum/Pala non è un albergo è un viaggio a più tappe nel mondo di Max. in attesa del maxi evento estivo Max Forever – Grand Prix, il grande live del 12 luglio all’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Gli oltre 180 mila i biglietti già acquistati per le 18 date sold out si aggiungono ai più di 400 mila venduti nella prima tournèe negli stadi 2024, dopo il grande successo della stagione live 2022/MAX FOREVER (Hits Only), 23, con oltre 520mila presenze registrate tra la doppia data a San Siro, un tour sold out in 30 palazzetti, la storica serata al Circo Massimo. Max Forever è organizzato e prodotto da Vivo Concerti.
foto: ufficio stampa Goigest
Tv e Spettacolo
Il Leopardi di Rubini un giovane ribelle e affascinante, “Un’icona pop”
“Non più lo studioso curvo sui libri ma un esuberante enfant prodige che desidera divorare il mondo e viverne appieno ogni sfaccettatura”. Così Sergio Rubini, alla sua prima regia televisiva, descrive il “suo” Leopardi che ha raccontato in “Leopardi – Il poeta dell’infinito”, miniserie (scritta insieme a Carla Cavalluzzi e Angelo Pasquini) in onda su Rai1 martedì 7 e mercoledì 8 gennaio. Nei panni del poeta c’è Leonardo Maltese; al suo fianco Alessio Boni (il padre di Giacomo, il conte Monaldo), Valentina Cervi (la madre Adelaide Antici), Giusy Buscemi (Fanny Targioni Tozzetti), Cristiano Caccamo (l’amico Antonio Ranieri), Alessandro Preziosi (don Carmine) e Fausto Russo Alesi (l’amico e mentore Pietro Giordani).
La vicenda prende il via nel 1837 con Ranieri che tenta di convincere don Carmine a dare degna sepoltura a Giacomo che è appena morto. Il sacerdote si oppone perchè, dice, Leopardi era ateo, e Ranieri per convincerlo inizia a ripercorrere a ritroso la vita dell’amico poeta. Il ritratto che ne fa è quello di un giovane dalla vitalità dirompente, una figura brillante, trasgressiva e piena di fascino, ben lontano dalla figura grigia e polverosa raccontata sui libri di scuola. Non a caso, ad interpretarlo è stato chiamato un giovane di bell’aspetto come Maltese e al personaggio è stata volutamente tolta ogni deformità fisica: “Abbiamo cercato di raccontare la sua visione del mondo piuttosto che la sua fisicità – spiega Rubini – Gli abbiamo tolto la gobba e quella patina un pò presepiale che lo accompagna e ci siamo preoccupati del suo pensiero».
Per spiegare il senso dell’operazione, Rubini ricorre al paragone con “Amadeus”, film da otto Oscar di Milos Forman incentrato su una presunta quanto improbabile inimicizia tra Mozart e Salieri: «Quel film ha divulgato l’idea del mondo di Mozart e ha reso pop la musica classica. Se noi riuscissimo a raccontare il “Leopardismo” e a rendere pop il suo pensiero e la sua poetica, faremmo un grande lavoro”. Con Rubini concorda Alessio Boni: “A 14-15 anni certi ragazzi sono profondi, ogni volta che nasce un bambino nasce un infinito anche se siamo in un mondo disumano. Entrare oggi in un liceo è come entrare all’inferno, i giovani si sentono disadattati”. Da ciò l’importanza della poesia che 2non ha confini. Il vero progresso è crescere in umanità.
A Leopardi abbiamo tolto le etichette e anche la gobba, ma chi se frega della gobba!”. Sul “suo” conte Monaldo, l’attore osserva: “Era un signore austero, rigido, bigotto perchè non andava oltre certi schemi. Adorava la letteratura, la filosofia e la poesia ma a modo suo. Ha dato in pasto al figlio, di cui invidiava il talento, i libri per farlo diventare un uomo, un intellettuale. E lo amava, anche se per lui non esistevano abbracci o il bacio della buonanotte”. Alessandro Preziosi conclude: “Questo lavoro mi rende Leopardi più accessibile di prima” e proprio questo è lo scopo dichiarato di Rubini. “Leopardi – Il poeta dell’infinito” è prodotto da Rai Fiction, IBC Movie, Rai Com e Oplon Film.
Foto: Fabrizio de Blasio
Tv e Spettacolo
Spagna | Polemica sullo sketch di Capodanno: scontro tra libertà di espressione e sensibilità religiosa
Un episodio trasmesso durante lo spettacolo di Capodanno sulla rete televisiva pubblica spagnola RTVE ha suscitato un acceso dibattito nel Paese. Lo sketch, che presentava un’immagine satirica in cui una figura religiosa tradizionale era sostituita da una mucca simbolo di un noto programma televisivo, ha scatenato reazioni contrastanti, dividendo l’opinione pubblica.
L’associazione cattolica Hazte Oír ha denunciato i conduttori dello show, LalaChus e David Broncano, insieme al presidente di RTVE, José Pablo López. Secondo il gruppo, il contenuto dello sketch rappresenta un’offesa grave per la comunità cristiana e un mancato rispetto dei valori fondamentali che una televisione pubblica dovrebbe promuovere. La vicenda è stata definita dall’associazione come l’ennesimo attacco ai sentimenti religiosi, aggravato dall’uso di fondi pubblici.
Sul fronte opposto, il ministro della Giustizia Félix Bolaños ha respinto la denuncia, etichettandola come un tentativo di intimidazione da parte delle frange più conservatrici. Bolaños ha colto l’occasione per sottolineare l’impegno del governo guidato da Pedro Sánchez a favore della libertà di espressione, annunciando una possibile riforma della legislazione sull’offesa ai sentimenti religiosi.
La questione, che intreccia temi di libertà artistica e sensibilità religiosa, ha acceso un acceso dibattito pubblico. Da un lato, chi difende il diritto alla satira come espressione democratica; dall’altro, chi ritiene necessario porre limiti per garantire il rispetto delle tradizioni e delle convinzioni religiose.
La controversia sembra destinata a perdurare, con implicazioni che potrebbero estendersi oltre l’ambito mediatico, sollevando interrogativi su cosa significhi oggi bilanciare rispetto e libertà in una società pluralista.
Tv e Spettacolo
Angelo Sotgiu dei Ricchi e Poveri si scusa per l’incidente in diretta a Capodanno
Angelo Sotgiu, uno dei membri storici dei Ricchi e Poveri, ha voluto porgere pubbliche scuse dopo l’incidente avvenuto durante la trasmissione “L’anno che verrà” su Rai1, la notte di Capodanno. Durante lo show, in onda da Reggio Calabria, l’artista ha pronunciato una parolaccia in diretta, un episodio che ha sorpreso sia il pubblico che i telespettatori.
In un momento di concitazione, mentre la trasmissione si stava avvicinando al fatidico conto alla rovescia per l’arrivo del 2025, Sotgiu ha involontariamente usato parole e toni che non sono tipici del suo comportamento. Il cantante ha spiegato che l’errore è stato causato dalla difficoltà di sentire chiaramente la propria voce in quel momento.
Con una nota di sincerità, Sotgiu ha dichiarato: “Mi scuso con i lavoratori e con il pubblico per aver usato parole e toni sconvenienti, inusuali per me, in un momento di concitazione perché non si sentiva distintamente la mia voce.”
Il cantante ha voluto precisare che non era sua intenzione offendere o creare imbarazzo, e ha ribadito il suo rammarico per quanto accaduto, augurando un felice anno nuovo a tutti.
L’incidente, seppur inaspettato, non ha alterato la riuscita della trasmissione, che ha avuto un ampio seguito di pubblico, ma è stato comunque un momento che non è passato inosservato, suscitando reazioni tra i telespettatori e sui social.
Con la sua sincerità, Sotgiu ha messo fine alla questione, dimostrando ancora una volta la sua volontà di affrontare l’episodio con trasparenza e rispetto per il suo pubblico.
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