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Lobo: Il personaggio minore che torna al centro dell’universo DC

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La notizia che Jason Momoa interpreterà Lobo nel film Supergirl: Woman of Tomorrow dei DC Studios ha fatto risorgere l’interesse per questo personaggio, un tempo considerato minore nei fumetti rispetto agli eroi più noti dell’universo DC. Lobo, cacciatore di taglie intergalattico e antieroe, è noto per la sua personalità sboccata e la sua forza straordinaria, che gli consente di rivaleggiare con Superman. La sua popolarità è aumentata negli anni ’90, quando le sue storie hanno superato i limiti della Comics Code Authority, ma una nuova generazione di fan lo conosce anche grazie alla versione animata doppiata da Brad Garrett, in Superman: The Animated Series e Justice League Unlimited. Tuttavia, non tutti sanno che Lobo ha già fatto il suo debutto nel mondo del live-action, in un progetto che è passato piuttosto inosservato.

Nel 2019, Lobo è apparso in live-action nella seconda stagione della serie Krypton, un prequel di Superman, trasmesso su Syfy. Interpretato da Emmett J. Scanlan, noto per Peaky Blinders, Lobo è il cacciatore di taglie che insegue la vendetta contro Brainiac, il villain che ha distrutto il suo pianeta natale, Czarnia. La sua apparizione è stata parte di un arco narrativo che si è svolto in quattro episodi, in cui il personaggio ha rivelato il suo lato dinamico e anche divertente, pur essendo stato presentato con un budget televisivo limitato.

L’interpretazione di Emmett J. Scanlan ha dimostrato che Lobo è un personaggio con grande potenziale per il live-action, in grado di intrattenere il pubblico con il suo carisma e la sua forza, anche senza un grande budget. Sebbene il suo arco narrativo sia stato breve, ha fatto capire che Lobo potrebbe essere un personaggio perfetto per una serie o un film di successo, e i fan che apprezzano la mitologia di Superman e delle sue storie potrebbero trovare interessante recuperare Krypton per scoprire un’altra sfumatura della sua storia. Con Jason Momoa ora pronto a portare Lobo sul grande schermo, il cacciatore di taglie spaziale potrebbe finalmente guadagnarsi il posto che merita nell’universo cinematografico DC.

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Ben Affleck e Jennifer Lopez: accordo di divorzio raggiunto, ufficializzazione imminente

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Ben Affleck e Jennifer Lopez hanno finalizzato l’accordo di divorzio, concludendo ufficialmente la loro relazione rinnovata dopo due anni di matrimonio. Secondo fonti riportate da TMZ, la separazione avverrà senza contese patrimoniali significative, con ciascuno dei due che manterrà quanto acquisito individualmente durante il periodo delle nozze.

Ben Affleck continuerà a detenere la sua quota nella società di produzione Artists Equity, fondata nel 2022 insieme a Matt Damon, pochi mesi dopo il matrimonio con Jennifer Lopez. Questo accordo riguarda anche i proventi delle rispettive carriere nel mondo dello spettacolo, separando in modo netto le proprietà e le attività finanziarie dei due attori.

Un punto ancora aperto riguarda la villa acquistata in comune a Los Angeles, dal valore di 61 milioni di dollari, attualmente sul mercato ma senza acquirenti. Non sono state rilasciate ulteriori informazioni su come la proprietà sarà gestita.

Con questo accordo, Affleck e Lopez mettono fine a una fase della loro vita insieme, procedendo con la formalizzazione del divorzio tra circa un mese e mezzo.

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Adrien Brody vince il Golden Globe, “Un onore raccontare gli immigrati”

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Adrien Brody, già celebre per aver vinto l’Oscar come miglior attore protagonista nel 2003 per Il Pianista, ha nuovamente conquistato un importante riconoscimento ai Golden Globes 2024 per la sua interpretazione nel film The Brutalist. Il film, diretto da Brady Corbet, ha visto Brody protagonista nel ruolo di László Tóth, un architetto ebreo ungherese che sopravvive all’Olocausto e si rifugia negli Stati Uniti.

Un personaggio che riflette il tema dell’immigrazione

Brody ha raccontato di essersi immedesimato profondamente nel personaggio di László, che, dopo la fuga dall’Europa devastata dalla guerra, costruisce una nuova vita negli Stati Uniti. L’attore ha spiegato che raccontare l’esperienza degli immigrati è stato per lui un onore, visto che anche la sua famiglia ha vissuto un viaggio simile. Sua madre, la fotografa Sylvia Plachy, emigrò negli Stati Uniti negli anni ’50, fuggendo da Budapest durante la rivoluzione ungherese.

Un film che celebra la resilienza

Il personaggio di László, sebbene ispirato da eventi storici, è frutto di fantasia, ma simboleggia la lotta per la sopravvivenza e il contributo degli immigrati alla costruzione del sogno americano. Brody ha sottolineato come gli immigrati, pur contribuendo alla crescita del paese, venivano trattati come estranei. “Nonostante l’assimilazione, molti immigrati venivano trattati come se non fossero all’altezza”, ha spiegato l’attore.

Il film, che racconta la vita di un architetto che trova successo in America, esplora anche l’arte e la cultura portata dagli emigranti che, pur affrontando difficoltà e discriminazioni, hanno dato un contributo fondamentale alla crescita urbana e sociale degli Stati Uniti.

Cinema come strumento di memoria e lotta contro l’intolleranza

Brody ha inoltre riflettuto sul potere del cinema di farci riflettere sull’importanza della memoria e sulla lotta contro l’intolleranza: “La bellezza del cinema è che ci fa sedere tutti insieme in una stanza buia, ricordandoci che dobbiamo essere vigili e non permettere più intolleranza e oppressione.”

Con la sua performance in The Brutalist, Brody non solo ha vinto il Golden Globe, ma ha anche offerto al pubblico una potente riflessione sulla resilienza degli immigrati e sull’importanza di accogliere e comprendere le diverse storie di vita.

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Addio ad Antonio Sancassani, storico proprietario del cinema Mexico di Milano

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Antonio Sancassani, iconico proprietario del cinema Mexico di Milano, si è spento all’età di 82 anni dopo una lunga malattia. Fondatore del Mexico nel 1980, Sancassani era una figura di spicco nel panorama culturale milanese e internazionale, noto per aver mantenuto in programmazione per oltre quarant’anni il cult musicale “The Rocky Horror Picture Show”, trasformando ogni proiezione in un evento festoso e partecipativo.

Un uomo e il suo cinema

Nel 2011 Sancassani aveva ricevuto l’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza del Comune di Milano, in riconoscimento del suo contributo alla cultura cittadina. Il cinema Mexico, sotto la sua guida, è diventato un punto di riferimento per gli amanti del cinema indipendente e per chi cercava un’esperienza cinematografica unica.

Cordoglio sui social

La notizia della sua scomparsa ha suscitato numerosi messaggi di affetto e cordoglio sui social. “È morto Antonio Sancassani, favoloso combattente del cinema Mexico di Milano”, scrive un’utente su X (ex Twitter), aggiungendo poeticamente: “Per un momento nel mondo tutti i proiettori hanno smesso di funzionare”.

Cinema Mexico chiuso per lutto

Oggi il cinema Mexico ha chiuso le sue porte in segno di lutto, con un cartellone esposto all’ingresso e un messaggio registrato sulla segreteria telefonica per annunciare la perdita del suo storico fondatore.

Antonio Sancassani lascia un’eredità indelebile nel mondo del cinema e nella memoria collettiva di Milano, dove il suo impegno e la sua passione hanno dato vita a un luogo di cultura e comunità amato da generazioni.

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