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Gal Gadot racconta un’esperienza traumatica durante la gravidanza: “Un coagulo nel cervello e la paura di non farcela”
Gal Gadot ha scelto di chiudere il 2024 condividendo un’esperienza personale che ha segnato profondamente la sua vita. L’attrice, celebre per il suo ruolo in “Wonder Woman”, ha raccontato di aver affrontato un momento di enorme difficoltà poco prima della nascita della sua quarta figlia, Ori, avvenuta lo scorso marzo. A pochi mesi dal parto, mentre si trovava all’ottavo mese di gravidanza, Gadot ha scoperto di avere un coagulo di sangue nel cervello, una diagnosi che l’ha colpita duramente.
In un post sui social, Gal ha rivelato di aver trascorso settimane di sofferenza a causa di mal di testa insopportabili che la costringevano a rimanere a letto. La situazione è stata chiarita solo grazie a una risonanza magnetica, che ha confermato la presenza di un coagulo potenzialmente pericoloso. L’attrice ha spiegato che, in quel momento, la sua vita e quella della sua famiglia sono state messe a dura prova dalla consapevolezza della fragilità dell’esistenza. “Mi ha ricordato quanto velocemente tutto possa cambiare”, ha scritto, condividendo il suo desiderio di resistere e superare il difficile momento.
La situazione è diventata urgente e, dopo la diagnosi, Gal Gadot è stata operata d’urgenza in poche ore. La sua bambina, Ori, è nata in quel frangente di incertezza e paura. “Il suo nome, che significa ‘la mia luce’, non è stato scelto per caso”, ha scritto l’attrice, riflettendo sul significato profondo che ha assunto quel nome, simbolo di speranza in un momento tanto critico.
Fortunatamente, grazie all’intervento tempestivo dei medici e a settimane di cure, Gal ha superato il difficile periodo e oggi è completamente guarita. La sua esperienza le ha insegnato l’importanza di ascoltare il proprio corpo e di prestare attenzione a qualsiasi segnale che potrebbe nascondere un problema più serio. In particolare, ha sottolineato che, pur essendo una condizione rara, il coagulo cerebrale (CVT) può essere diagnosticato e trattato con successo se riconosciuto tempestivamente.
La Gadot ha anche voluto sensibilizzare il pubblico sulla consapevolezza di queste problematiche, rivelando che la CVT colpisce circa 3 donne incinte su 100.000, in particolare nella fascia di età sopra i 30 anni. La sua testimonianza vuole essere un invito a non sottovalutare i sintomi e a fidarsi dei segnali del proprio corpo, una lezione di vita che oggi, a distanza di mesi, Gal Gadot vuole condividere con i suoi follower.