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Tv e Spettacolo

De Martino presenta il suo “Affari tuoi” tra vintage e tradizione

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Stefano De Martino presenta la nuova edizione di “Affari tuoi”, la prima che lo vedrà alla conduzione (da lunedì 2 settembre su Rai1) e le domande vertono inevitabilmente su alcuni (prevedibili) temi. Anzi, alcune donne per essere precisi. In primis, la presunta amicizia con Arianna Meloni, argomento che lui liquida senza nemmeno parlarne: “Non la conosco” ha detto nell’incontro con i giornalisti che si è tenuto questa mattina al Teatro delle Vittorie, dove viene registrato il programma. Da una donna all’altra, si è parlato di Belen Rodriguez, madre di suo figlio Santiago. Anche qui poche parole: “Abbiamo una relazione come due genitori separati e cordiali” è il commento. Infine Maria De Filippi che lo ha “incoraggiato. Mi ha detto di seguire la mia strada e di cercare di essere me stesso”.
Ed ecco “Affari tuoi” dove De Martino è stato chiamato a raccogliere la difficile eredità di Amadeus del quale, stando alle dichiarazioni dei vertici Rai alla presentazione dei palinsesti autunno-inverno 2024-2025, potrebbe seguire le orme anche al Festival di Sanremo dopo i due anni di gestione Carlo Conti. Del resto, è proprio il direttore dell’Intrattenimento Prime Time Marcello Ciannamea a definirlo la nuova “punta di diamante” dell’intrattenimento di prima serata. Lui ringrazia e probabilmente un pensierino ce lo fa. Con Amadeus però, che ha già “sostituito” prima a “Stasera tutto è possibile” e ora ad “Affari tuoi”, non ne ha mai parlato. “Ama”, dal canto suo, gli ha fatto il suo “In bocca al lupo” e gli ha assicurato che si divertirà alle prese con il “dottore” e con i pacchi. A proposito di questi ultimi, torneranno le vecchie scatole di cartone al posto di quelle di metallo scelte da Amadeus. E, sulla scia vintage, tornerà anche il telefono fisso al posto dello smartphone per comunicare con il dottore.
“Questo debutto è importante per me. Salire a bordo di Rai1 mi fa piacere – ha detto De Martino che, finora, ha costruito la sua carriera in Rai sulla seconda rete – Ho studiato le edizioni passate di ‘Affari tuoì. Sarà una lunga maratona, la sfida è quella di affrontare un programma quotidiano e fare compagnia agli italiani”. Poi una breve riflessione sul percorso fatto finora e che è partito dalla danza: “Quando iniziai “Amici” non avrei mai immaginato di arrivare qui. Frequentando gli studi televisivi, sono stato rapito dal meccanismo e dentro di me è cresciuta un’ambizione durata nel tempo”. Che chissà dove lo porterà.
-foto Agenzia Fotogramma-

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Su Canale 5 “I fratelli Corsaro”, Fiorello “Palermo mi ha conquistato”

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Fabrizio e Roberto Corsaro, cronista di nero il primo e avvocato il secondo: sono i protagonisti della saga dello scrittore siciliano Salvo Toscano “I fratelli Corsaro” e, ora, anche dell’omonima serie tv (tratta dai primi quattro libri) che arriva su Canale 5 mercoledì 11 settembre in prima serata. A interpretarli, per la regia di Francesco Miccichè, sono Giuseppe Fiorello e Paolo Briguglia. Ambientata a Palermo, la serie racconta le vicende dei due fratelli, molto diversi tra loro (donnaiolo e istintivo Fabrizio, integerrimo e marito fedele Roberto) che, loro malgrado, si ritrovano coinvolti in casi di cronaca su cui, ciascuno nella propria sfera professionale, finiscono per indagare. Trovando, ovviamente, la soluzione. Tra colpi di scena e segreti di famiglia, mentre Fabrizio cerca un equilibrio tra le molte conquiste femminili, Roberto, innamoratissimo della moglie ha il grande desiderio di diventare papà: ma entrambi sono sempre pronti a correre a casa dalla mamma che li vizia con i suoi manicaretti. Nonostante i frequenti battibecchi i fratelli Corsaro si sostengono a vicenda, uniti da un legame fraterno inossidabile e la loro tenacia e il loro acume investigativo li condurranno alla risoluzione di ogni enigma, smascherando ipocrisie e inganni e restituendo giustizia alle vittime.
A “scoprire” i romanzi di Toscano e proporli alla Camfilm che li ha prodotti per Mediaset è stato lo stesso Giuseppe Fiorello che, grazie, al “suo” Fabrizio Corsaro ha avuto la possibilità di girare in Sicilia per ben quattro mesi: “La Sicilia è una carta d’identità, è la mia identità. E’ il posto dove sono nato, dove sono cresciuto, dove mi sono formato. A un certo punto – racconta l’attore – ho sentito l’esigenza di curiosare in giro per il mondo. Non sono scappato perchè non c’era lavoro ma per curiosità”. Quando è andato via “sembrava un addio. Oggi è tutto molto meno traumatico grazie alla tecnologia, è solo un allontanamento”. Lui, comunque, torna lì tutti gli anni, “nei periodi estivi perchè non riesco a trascorrere l’estate senza passare da lì. Mi rigenero e trovo l’ispirazione. Tutto quello che faccio, penso ad esempio a ‘Stranizza d’amurì o a ‘I fantasmi di Portopalò, viene da lì. La Sicilia è una terra che mi ispira a cercare storie”.
La serie è stata girata a Palermo: “Quello è stato un incontro fresco. La conoscevo poco perchè sono nato nella parte orientale dell’isola e allora in sella a una Vespa era più facile arrivare a Catania. Finora c’ero stato sempre un pò mordi e fuggi per alcuni eventi ma non mi ero mai stabilito lì per tanto tempo. Questi quattro mesi mi hanno dato la possibilità di addentrarmi nella vita e nel carattere dei palermitani che sono persone aperte, solari, accoglienti e meravigliose. La città mi ha conquistato e confermato che Palermo, così come tutta la Sicilia, non è solo la sua storia drammatica ma una terra di grande accoglienza”. Del suo personaggio Fiorello dice che è “un cronista di nera con un fiuto veloce ma il tipico carattere siciliano un pò lento nell’esecuzione. E’ simpatico, direi un serio fancazzista. E la sua instabilità affettiva un pò lo fa soffrire ma un pò gli piace”.
A proposito di Palermo, Salvo Toscano spiega che “le indagini dei fratelli Corsaro raccontano una Palermo ‘quotidianà, una Palermo vista attraverso gli occhi di chi lì è nato e cresciuto, una Palermo autentica e spesso, dunque, meno nota. Roberto e Fabrizio sono due persone in qualche modo ordinarie, con i loro pregi e i loro difetti, ben lontani dall’essere modelli o eroi. E sinceramente credo che i lettori in questi anni li abbiano amati proprio per questo, così come sono, con le loro debolezze, con le loro vulnerabilità, con la loro umanità. Sono felice che questa fiction offra ai miei personaggi e ancor di più alla mia Palermo l’occasione per farsi conoscere di più, oltre gli stereotipi”.

foto: ufficio stampa Mediaset

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Tornano “Porta a Porta” e “Cinque minuti”, Vespa “Invito Renzi e Conte per confronto”

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Bruno Vespa torna con “Cinque minuti” e “Porta a Porta” (martedì 10 settembre su Rai1) e approfitta della conferenza stampa per lanciare l’invito: “Mi piacerebbe ospitare un confronto tra Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Magari un’anteprima a ‘Cinque minutì e, poi, il gioco più duro a ‘Porta a Portà”. Nell’attesa di sapere se i due leader accetteranno l’invito, Vespa presenta le nuove edizioni dei suoi programmi. Con uno sguardo al passato: “All’inizio, con ‘Porta a Portà eravamo soli, nessuno credeva che si potesse fare un programma educato di politica su Rai1 perchè la politica che tirava era quella di Santoro su Rai3. Siamo arrivati alla 30° stagione. Anche con ‘Cinque minutì – aggiunge – è stata una scommessa e, invece, l’anno scorso abbiamo sfiorato il 22%”.
Poi il futuro: “Porta a Porta soffre perchè arriva in un orario terribile. Per questo ho pensato che dobbiamo rinnovarci radicalmente e lo faremo per sottrazione: toglieremo il tavolo e lo sostituiremo con delle comode poltroncine. Inoltre avremo meno ospiti ma trattati in maniera più attenta. E poi va riquadri e cornici, avremo un videowall gigante e una grafica migliore”. L’obiettivo rimane lo stesso: “Quando arriviamo noi tutti sanno già tutto. Noi vogliamo aiutare la gente a capire quello che è successo”. Certo, il problema del traino non è trascurabile ma Vespa non si scompone: “Sono sempre stato un uomo di azienda, non chiederò mai che tolgano una fiction importante il lunedì e spostarla al mercoledì che è il giorno più sfigato. Certo, un pochino, nei limiti del possibile… Quando arrivano certi film sappiamo già che faranno il 10% ma sappiamo anche che li mandano in onda perchè non c’è di meglio. L’auspicio è che la Rai possa procurarsene di migliori!”.
Per la prima puntata domani Vespa ospiterà Giovanni Costantino, fondatore e presidente di Italian Sea Group per “capire come sia stato possibile l’affondamento del Bayesan”. Poi “ricorderemo Mike Bongiorno con la moglie Daniela e avremo Stefano De Martino”. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni “speriamo venga quando avrà qualcosa di nuovo da dire, vediamo se questa settimana o la prossima”. L’incontro con Vespa offre l’occasione per parlare della Rai, al momento in fase di stallo nelle nomine dei nuovi vertici: “Ho avuto trenta amministratori e direttori generali, lo stallo non mi preoccupa. L’unico che risolveva tutto senza stallo era Ettore Bernabei che faceva i nuovi ordini di servizio a ferragosto senza dire niente a nessuno”.
Poi il caso Sangiuliano: “Se avessi potuto, avrei fatto diverse domande a lui e a Maria Rosaria Boccia, anche se intervistare lei non è in cima ai miei desideri perchè non voglio essere uno dei suoi strumenti”. Ottima, per Vespa, l’intervista del direttore dei Tg1 Gian Marco Chiocci: “Mi sembra impossibile criticarla. E comunque non capisco perchè intervistare lei su una televisione è servizio pubblico mentre non lo è intervistare lui al Tg1”. L’auspicio, in ogni caso, è che “per Sangiuliano, al suo rientro in Rai, si trovi un ruolo adeguato alle sue capacità”. A proposito di Rai, due parole anche sulla par condicio. Anzi su quella che Vespa definisce “un’interpretazione infernale di quella legge. Noi non riusciamo a non essere pluralisti ma ci siano scontrati anche fisicamente al tavolo autorale per qualche secondo in più o in meno. Spero che, prima delle prossime elezioni, il legislatore trovi il modo per gestire al meglio la campagna elettorale”.
Vespa chiude annunciando che “Porta a Porta” farà la Notte americana per le elezioni Usa: “Otto anni fa abbiamo chiuso alle 4.00, quattro anni fa alle 6.00. L’aria che tira stavolta è che non chiuderemo mai, se Kamala Harris dovesse vincere di due punti vuoi che Trump non armi qualche casino?”. Per il direttore dell’Approfondimento Rai Paolo Corsini “Porta a Porta” “è arrivato trent’anni fa e ha fatto la storia, rendendo comprensibile e trasparente il linguaggio della politica. Tre anni fa si è aggiunto anche ‘Cinque minutì. Garbo e serietà sono la cifra che contraddistingue entrambi”.

foto: ufficio stampa Rai

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Vinicio Capossela lancia il tour “Conciati per le feste” e annuncia il nuovo album

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Dopo il successo di “Tredici canzoni urgenti”, Vinicio Capossela torna con un nuovo progetto musicale: il tour “Conciati per le feste”, che prende il nome dal prossimo album in uscita il 25 ottobre per Warner Music Italy. Questo nuovo percorso artistico si snoderà attraverso concerti in Italia e in diverse città europee, iniziando con un’anteprima il 26 ottobre al Teatro Splendor di Aosta.

Il nuovo lavoro nasce da un’esperienza lunga due decenni, durante i quali Capossela ha affinato il suo repertorio esibendosi in occasione di concerti celebrativi legati alle festività. Il cantautore sottolinea come molte delle canzoni di questo progetto abbiano visto la luce esclusivamente in contesti dal vivo, legate a quel periodo dell’anno in cui si celebrano le feste invernali, con tutto il loro simbolismo legato alla rinascita e alla luce che torna a prevalere sull’oscurità.

Capossela spiega che l’ispirazione per registrare finalmente questi brani è venuta durante il periodo di isolamento dovuto alla pandemia, un momento in cui il tempo sembrava essersi fermato. Durante quel periodo, insieme a un gruppo di musicisti, ha deciso di dare una forma definitiva alle canzoni che fino a quel momento erano state un’esperienza effimera. Tuttavia, l’evoluzione rapida del mondo ha aggiunto nuove urgenze e tematiche, dando vita prima a “Tredici canzoni urgenti” e, ora, alla voglia di tornare a celebrare la festa.

Il tour e il nuovo album saranno una celebrazione collettiva, un invito a ritrovare la gioia di partecipare attivamente alla festa, un momento in cui ogni partecipante diventa protagonista. Capossela immagina questo ritorno alla festa come una forma di liberazione dal peso della quotidianità, con il suo carico di ansie e problemi. La “festa”, nel suo immaginario, è uno spazio magico e sospeso, in cui è possibile scoprire lati nascosti di se stessi e confrontarsi con nuove possibilità di vita.

Musicalmente, “Conciati per le feste” si ispira a una vasta gamma di generi e stili, che spaziano dallo swing al folklore italo-americano, con accenni a inni religiosi e atmosfere fiabesche. L’orchestrazione è ricca e variegata: ottoni, cori, tamburi e strumenti tipici delle feste creano un mix esplosivo che cattura l’essenza stessa del periodo festivo, con il suo alternarsi di allegria e malinconia.

Dopo l’anteprima di Aosta, il tour farà tappa in diverse città italiane, tra cui Cesena, Firenze, Bologna, Napoli, Roma e Milano, concludendosi con una serie di concerti natalizi a Taneto di Gattatico. Ma Capossela non si fermerà qui: sono già previsti anche numerosi appuntamenti internazionali in capitali europee come Bruxelles, Londra, Barcellona, Madrid e Berlino, portando così la magia della festa oltre i confini italiani.

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