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Comencini “Mi serviva tempo per fare un film su me e mio padre”

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“E’ un film che avevo dentro di me da sempre. E’ un film difficile da fare, mi serviva del tempo per sentirmi abbastanza matura come regista per sentirmi all’altezza di farlo. E anche dal punto di vista personale, avevo bisogno di tempo per elaborare in maniera libera e serena tante cose del mio vissuto. Ci vuole del tempo anche per poter dire grazie. Durante il lockdown c’era una sensazione di angoscia diffusa, e anche l’idea che il cinema potesse un pò perdersi: in quei giorni ho sentito forte la necessità di mettere per iscritto questi ricordi che erano da sempre nella mia memoria. Dopo aver scritto la sceneggiatura, ho chiesto un parere, un consiglio a un mio maestro, Marco Bellocchio: gli ho chiesto di leggerla, lui l’ha letta e mi ha incoraggiata a fare il film al punto di volerlo produrre”. Così la regista Francesca Comencini oggi in conferenza stampa alla Mostra del cinema di Venezia per il suo film “Il tempo che ci vuole”, con Fabrizio Gifuni e Romana Maggiora Vergano, presentato Fuori Concorso. Un’opera autobiografica incentrata sul rapporto tra la Francesca bambina, adolescente e giovane adulta, e suo padre Luigi, uno dei registi più importanti del cinema italiano.
“Il legame padre-figlia è assolutamente fondante nella vita di qualsiasi bambina e donna. E di fatto mi sono resa conto che nel cinema è stato trattato poco. Il tentativo del film è anche di raccontare questo legame così importante”, ha proseguito Comencini che poi ha sottolineato che “è ispirato dall’idea della fiaba. Nel momento in cui girava Pinocchio, mio padre era veramente felice e sprigionava la felicità di un sogno che aveva cullato per anni. Lui cercava dei codici di un racconto fiabesco italiano, con la società contadina, con la miseria, con la fantasia che si sprigiona dalla realtà. Era un uomo molto concreto, che conosceva tutti i mestieri del cinema e che aveva una fortissima connessione con il sè stesso bambino. Credeva nel fiabesco in maniera seria, per lui era una componente seria della vita”.
Nel film, Fabrizio Gifuni incarna il padre Luigi Comencini: “Ho fatto un lavoro di ricerca per interpretarlo. Mi sembrava insensato andare in una direzione fortemente evocativa, ma sarebbe stato insensato anche non tenere conto del corpo e della voce di Luigi. Evocare fantasmi è un gioco impossibile, da apprendisti stregoni. Comencini era un regista molto schivo, c’è poco materiale su di lui. Per avere maggiore idea su di lui bisogna riguardare l’inchiesta I bambini e noi: un lavoro insuperato e lì c’è Luigi perchè è in campo. Aveva una speciale qualità nell’ascolto, intervistava bambini di ogni classe sociale senza nessuna idea di partenza. Lui aveva un ascolto e un’empatia nei confronti dei bambini perchè si metteva al loro livello. Mi è stato molto utile. Poi ho interiorizzato il personaggio, non bisogna avere fretta, aspettare per arrivare fino a dove si può arrivare. Per me è stata poi la possibilità di vedere e rivedere film straordinari di un regista tra i più grandi che abbiamo mai avuto”. Il ruolo della stessa Francesca è affidato a Romana Maggiora Vergano, attrice che si è rivelata al grande pubblico con C’è ancora domani di Paola Cortellesi: “Mi sono sentita privilegiata e orgogliosa che Francesca mi avesse scelto. Questa storia ha un respiro universale, non è solo la storia di Francesca e suo padre. Sul copione non c’è scritto Francesca e Luigi, ma padre e figlia”.

foto: xp2/Italpress

(ITALPRESS).

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Lunedì 16 Settembre Inizia la Nuova Edizione di “Grande Fratello” su Canale 5

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Lunedì 16 settembre, Canale 5 accende i riflettori sulla nuova stagione di “Grande Fratello”, con una serie di novità entusiasmanti e conferme prestigiose. Alfonso Signorini, confermato per il sesto anno consecutivo, guiderà il reality show prodotto da Endemol Shine Italy. Cesara Buonamici ritorna al suo posto accanto a lui, mentre Beatrice Luzzi, già nota per il suo secondo posto nella scorsa stagione, debutta come nuova opinionista. Rebecca Staffelli, confermata, continuerà a raccogliere le reazioni del pubblico.

La nuova edizione vedrà protagonisti un gruppo di concorrenti, tra celebrità e persone comuni, che vivranno insieme nella Casa del Grande Fratello per contendersi un montepremi di 100.000 euro. I partecipanti condivideranno le loro storie personali, alcune già note e altre inedite, offrendo agli spettatori un mix di intrattenimento e emozione.

Tra le novità principali di quest’anno, spicca il nuovo Villaggio di Grande Fratello situato presso i Lumina Studios di Roma. La Casa, completamente rinnovata, si estende su 1.750 mq e presenta uno studio modernizzato.

“Grande Fratello” andrà in onda in prima serata su Canale 5 con due appuntamenti settimanali, il lunedì e il giovedì. Gli spettatori potranno seguire il reality tutti i giorni 24 ore su 24 su Mediaset Extra (canale 55 del DDT), Mediaset Infinity (sito e app) e La5 (canale 30 del DDT). Collegamenti in diretta saranno disponibili anche su Canale 5 e Italia 1 con finestre in day-time. Inoltre, Mediaset Infinity, il sito ufficiale grandefratello.mediaset.it e i profili social del programma (Facebook, X, Instagram, TikTok) permetteranno di restare sempre aggiornati sulle vicende della Casa.

Il team di autori di “Grande Fratello” include Andrea Palazzo, Alfonso Signorini, Irene Ghergo, Sergio Bertolini, Raffaele Bleve, Omar Bouriki, Nicolò Cristaldi, Alessio Giaquinto, Clarita Ialongo, Federico Lampredi, Giulia La Penna, Marco Mangiarotti, Tommaso Marazza, Francesca Picozza e Alessandro Santucci. Il produttore esecutivo di RTI è Lino Tatalo, mentre Alessio De Luca è il produttore esecutivo di Endemol Shine Italy. La regia dello studio è affidata ad Alessio Pollacci e quella della Casa a Marco Fuortes. L’evoluzione crossmediale del programma è gestita dalla Direzione Business Digital di RTI.

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A Roma l’ultimo saluto a Luca Giurato tra applausi e commozione

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Ultimo saluto, tra applausi e commozione, a Luca Giurato nella Chiesa degli Artisti di Roma. Il feretro, arrivato intorno alle 14.40, accompagnato dalla moglie del giornalista Daniela Vergara è stato accolto dai presenti che sono giunti per dare l’addio. Al funerale sono intervenuti, tra familiari e amici, anche Mara Venier con cui Giurato ha condiviso la conduzione di Domenica In. “Trentuno anni fa abbiamo cominciato la mia prima Domenica In con lui, che mi ha voluto. Oggi siamo qui per lui”, ha detto Venier. Un pensiero l’ha espresso anche Amedeo Goria parlando delle celebri gaffe: “Tanta gente, pure giovane, gli voleva bene, anche se ormai non appariva da tanti anni. La cosa importante, che a volte non viene rimarcata, è che quando doveva scherzare, essere leggero e allegro, lo era ma quando doveva prendere una posizione, era molto severo. Era un giornalista di razza”. E anche due delle conduttrici con cui ha condiviso il lavoro a Unomattina, Paola Saluzzi e Livia Azzariti.
La moglie, che nel corso della funzione ha letto una lettera, all’uscita dalla chiesa ha affermato: “Gli hanno dato tanto affetto, tanto quanto lui ne ha dato con la sua semplicità e il suo modo d’essere e di vedere la vita. Forse se seguissimo quella strada, qualche volta ci sarebbero meno problemi tra le persone. Lui non voleva insegnare, però lo faceva con il suo esempio”. Il feretro all’uscita è stato accolto dagli applausi dei presenti.
-foto xl5 Italpress –

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Su Rai 1 arriva “Kostas”, Fresi “Non chiamatelo il Montalbano greco”

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Il “sospetto” che la speranza sia quella di avere trovato un nuovo Montalbano, nel senso di un titolo di successo, è più che legittimo visto che il produttore è lo stesso (Carlo Degli Esposti con Palomar) e si tratta di una serie tratta da romanzi che hanno per protagonista un commissario di polizia. Le differenze, tuttavia, non mancano (e non è un male) a partire dalla nazionalità. Perchè “Kostas” (Rai1 da giovedì 12 settembre in prima serata) è greco. La serie, infatti, è tratta dai libri di Petros Markaris e racconta le vicende di Kostas Charitos, capo della Sezione Omicidi della Polizia di Atene. A interpretarlo è Stefano Fresi che racconta di avere regalato al personaggio un pò ruvido la sua “empatia con il mondo che lo ha un pò ammorbidito”, rendendolo più simpatico dell’originale. Fresi, però, puntualizza: “Non è un Montalbano greco. Non amo i confronti e in questo caso andremmo a ledere l’originalità dell’autore che ha scritto il primo romanzo nel 1995, solo un anno dopo il primo libro di Camilleri con Montalbano”.

Per chi avesse letto i romanzi di Markaris va detto che la storia è stata spostata in avanti di qualche anno: Kostas non vive più nella Grecia del 1995 ma in quella del 2009, alla vigilia della terribile crisi economica che ha sconvolto il Paese. Inoltre, proprio per questa ragione, non è più lui ad essere stato un gendarme nella Grecia dei colonnelli, ma suo padre, un uomo rigido che lo ha educato con durezza. Fatta questa doverosa premessa, accanto a Fresi troviamo tra gli altri Francesca Inaudi (Adriana, la moglie di Kostas), Marco Palvetti (il vicecommissario Petros) e Luigi Di Fiore (Ghikas, il superiore di Kostas). «Mi auguro che la gente provi per questa serie lo stesso amore che abbiamo provato noi» osserva Fresi anticipando, complice la prima puntata in cui si parla anche di migranti e rifugiati politici, che nella serie non mancano temi attuali: «Penso che il compito di film, fiction, programmi tv e via dicendo sia anche quello di fare luce su alcune cose che le istituzioni dovrebbero andare a risolvere. Se c’è l’occasione di parlare di tematiche del momento, perchè non farlo?”.

La regista Milena Cocozza conferma: “Nei romanzi di Markaris le tematiche sociali sono sempre il punto di partenza dei gialli”. Accanto a Fresi, dicevamo, c’è Francesca Inaudi nei panni di Adriana, sua moglie da tanti anni nonchè madre di sua figlia Caterina: “Adriana è una donna che desidera realizzarsi non perchè viva una crisi coniugale ma perchè ha voglia di arricchire la sua persona. E’ una donna normale, anche un pò dimessa, che non vuole essere solo la moglie di Kostas. Recentemente ho capito che ci sono donne che desiderano solo sposarsi, avere figli e fare le casalinghe che, non per questo, valgono meno di quelle che si affermano professionalmente”. Per Rai Fiction parla Luigi Mariniello: “Per noi ‘Kostas’ è una grande scommessa, non a caso ci apriamo la stagione (tra l’altro, la serie era destinata a Rai2 poi è stata collocata su Rai1, ndr). La letteratura torna in prima serata e ancora una volta il genere ci consente di raccontare la società. I presupposti per un ottimo inizio di stagione ci sono tutti”.

foto: ufficio stampa Rai

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