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Tv e Spettacolo

Buon compleanno Daniele Bossari ! Il successo raggiunto e la lotta contro la depressione

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Oggi Daniele Bossari celebra un’importante tappa della sua vita: il cinquantesimo compleanno. Nato a Milano il 1º ottobre 1974, Bossari ha costruito una carriera solida nel panorama radiofonico e televisivo italiano. La sua avventura professionale è iniziata come speaker radiofonico, con esperienze in diverse emittenti, tra cui Radio Clusone, Radio Capital e RTL 102.5. Nel 1998, è approdato a Radio Deejay, un’esperienza che ha arricchito la sua carriera e alla quale è tornato nel 2020.

Ma la vita di Bossari non è stata priva di sfide. Nel 2019, ha pubblicato un libro intitolato La faccia nascosta della luce, in cui racconta non solo la sua carriera, ma anche i momenti più bui della sua esistenza. In particolare, ha affrontato il tema della depressione, condividendo la sua esperienza e il percorso di rinascita che ha intrapreso. In un’intervista a Verissimo, Bossari ha descritto il profondo isolamento in cui si era ritrovato, un periodo in cui ha escluso dalla sua vita anche le persone più care.

Durante questi anni difficili, ha confessato di aver avuto pensieri estremi e di come, in un momento di grande vulnerabilità, si sia trovato a fronteggiare la realtà dei suoi fantasmi interiori. Racconta di aver passato notti insonni, temendo il sonno e rifugiandosi nell’oscurità. Tuttavia, proprio in questo contesto di profonda crisi, ha trovato la forza di riprendersi. La sua risalita è avvenuta attraverso una serie di piccoli passi che lo hanno condotto a un nuovo risveglio interiore.

Il compleanno di Bossari rappresenta non solo un traguardo anagrafico, ma anche una celebrazione della sua resilienza e della sua capacità di affrontare le avversità. Oggi, il conduttore è un esempio di come sia possibile superare le difficoltà e ritrovare la luce dopo un periodo di buio. I suoi successi professionali e la sua storia di vita ispirano molti, rendendolo un personaggio amato e rispettato nel panorama dell’intrattenimento italiano.

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Prix Italia, Rai Documentari presenta “Il mio nome è Battaglia”

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L’organo della vista non è l’occhio ma la mente, il cuore. E lei aveva un cuore e una mente diversi da tutti gli altri”: così l’ex magistrato (oggi senatore della Repubblica) Roberto Scarpinato ricorda Letizia Battaglia nel documentario “Il mio nome è Battaglia” presentato questa mattina al Prix Italia, in svolgimento a Torino, e in onda su Rai3 venerdì 4 ottobre. Frutto di una coproduzione tra Rai e France Tèlèvision, prodotto da Zenit Arti Audiovisive e scritto e diretto da Cècile Allegra, il documentario ripercorre la vita della grande fotografa fin da quando, sposata a sedici anni, si trova rinchiusa nel ruolo di donna e madre nella Sicilia patriarcale degli anni ’60.

Affrontata una grave depressione grazie alla psicoanalisi, Letizia divorzia e parte per Milano dove diventa fotogiornalista e documenta la rivolta dei movimenti studenteschi e la vita degli emarginati. Nel 1974 viene richiamata in Sicilia dal giornale L’Ora: sono anni di sangue per Palermo dove il clan dei Corleonesi – Totò Riina, Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella – combattono per la conquista del potere. Letizia documenta tutto questo: fotografa i morti ma anche la quotidianità della malavita e i suoi effetti collaterali, le donne in lutto, i bambini.
In seguito, negli anni ’80, prima segue il lavoro del pool antimafia di Falcone e Borsellino, fotografando gli arresti e i processi ai mafiosi e, poi, si impegna in politica al fianco del sindaco di Palermo Leoluca Orlando per combattere la corruzione.

Cerca di ridare vita ai quartieri storici della città e si avvicina agli abitanti più disagiati. Lavora anche come volontaria nell’ospedale psichiatrico. L’inizio degli anni ’90 coincide con l’inizio del suo inferno personale: prima la strage di Capaci poi quella di via D’Amelio che lei si rifiuta di fotografare, decidendo di non recarsi mai più sulle scene del crimine; la chiusura del giornale L’Ora e la morte di sua madre. Letizia parte per un viaggio in Groenlandia e, quando torna, si dedica a fotografare solo i bambini e le donne che, in prima linea nella lotta contro la mafia, rappresentano una speranza di pace e di giustizia.

“‘Il mio nome è Letizia Battaglià è il ritratto di una donna appassionata, piena di speranza e di entusiasmo, che non ha mai smesso di combattere per le sue idee – dice il direttore di Rai Documentari Fabrizio Zappi – Il racconto della sua storia da un lato si inscrive nella nostra linea editoriale perchè è il ritratto di un personaggio di eccellenza che ha contribuito al progresso civile del progresso civile del ns Paese e, dall’altro, contribuisce a rinsaldare il legame di Rai con France Tèlèvision con cui negli ultimi tre anni abbiamo sviluppato un rapporto molto proficuo di coproduzioni che è sfociato nella costituzione di un progetto di collaborazione duraturo”.

Da questo progetto (e dal relativo concorso pubblico per società di produzione italiane e francesi) che riguarda “progetti dedicati alla geopolitica, alle storie di grandi personaggi della storia europea e vicende sportive che riguardano i nostri Paesi” sono già scaturiti due titoli in lavorazione dedicati, anticipa Zappi, al Teatro La Scala di Milano (con la sua storia e il racconto della preparazione della prima della prossima stagione) e alla storia dei rapporti tra le Nazionali di calcio di Italia e Francia, “con le vittorie, le sconfitte, le provocazioni e altro, con il racconto di esperti e degli stessi protagonisti”.

foto: Agenzia Fotogramma

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Milly Carlucci compie 70 anni e torna con “Ballando”

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La puntata numero 200 di “Ballando con le stelle” che andrà in onda il 23 novembre non è l’unico motivo di festeggiamento per Milly Carlucci. Prima, oggi (1° ottobre), c’è una ricorrenza ben più importante: la conduttrice, che è nata a Sulmone nel 1945, compirà infatti 70 anni. Quasi 50 li ha passati in tv: nonostante i genitori non fossero particolarmente entusiasti delle sue aspirazioni artistiche, Camilla Patrizia (questo il suo vero nome) ha esordito in tv giovanissima, prima nell’emittente privata GBR poi in Rai dove, dal 1976 al 1978, è inviata del programma di Renzo Arbore “L’altra domenica”.

Mentre i giornali di gossip la ritraggono insieme all’allora fidanzato, il campione di nuoto Marcello Guarducci, Milly viene chiamata a condurre “Giochi senza frontiere” al posto di Rosanna Vaudetti prima con Ettore Andenna poi con Michele Gammino. Questa esperienza le regala la prima popolarità che, qualche anno dopo, la porta a lavorare all’allora Fininvest (oggi Mediaset) dove è stata a lungo anche la sorella Gabriella. Qualche titolo: “Risatissima”, “Azzurro”, “Vota la voce”, dopodichè torna in Rai e diventa uno dei volti simbolo di viale Mazzini. I programmi che conduce quasi non si contano, da “Scommettiamo che…?” con Fabrizio Frizzi a “Luna Park”, da “Pavarotti & Friends”, da “Lo Zecchino d’Oro” a “Telethon”.
Nel frattempo debutta anche al cinema ne “Il bisbetico domato” con Adriano Celentano, cui seguono “Il pap’occhio”, “Pappa e ciccia”, “Domani mi sposo”. Per la televisione recita nella fiction “Voglia di vincere” di Vittorio Sindoni accanto a Gianni Morandi.

Il suo mestiere, però, è quello della conduttrice a 360°, come raccontano tutti quelli che lavorano con lei nei suoi programmi, in primis “Ballando con le stelle” che, in onda dal 2005, è uno dei programmi più longevi di Rai1: Milly ne è anche autrice e capo-progetto. L’impegno con “Ballando” negli anni non le impedisce nemmeno di cimentarsi anche con altri programmi ed eventi come “Notti sul ghiaccio”, “Miss Italia”, la “Prima” della Scala di Milano, “Il cantante mascherato” e “L’acchiappatalenti”.
Di recente i giornali le hanno dedicato copertine ritraendola insieme alla figlia Angelica nel giorno delle nozze di quest’ultima con Fabio Borghese. Oltre a lei la Carlucci e suo marito Angelo Donati hanno anche un figlio maschio, Patrick.
-foto Agenzia Fotogramma –

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La sfuriata di Mara Venier, si spazientisce nel corso della diretta: cosa è successo

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Durante l’ultima puntata di Domenica In, andata in onda il 29 settembre, Mara Venier ha avuto un momento di forte frustrazione in diretta, evidenziando ancora una volta la sua personalità autentica e la spontaneità che la contraddistingue. La conduttrice, nota per il suo stile diretto e sincero, non ha potuto nascondere il suo disappunto nei confronti della regia, dopo un malinteso al rientro da una pausa pubblicitaria.

In un episodio che ha suscitato sorpresa e ilarità tra il pubblico, Venier ha tentato di introdurre un filmato, ma la regia non ha risposto immediatamente. La situazione si è fatta un po’ tesa quando, dopo alcuni secondi di silenzio, Mara ha dovuto ripetere la sua richiesta. Con una vena di sarcasmo, ha sottolineato: “Esatto, e io dico che partirei con questo filmato”. Questo scambio ha messo in luce il clima di tensione che a volte si vive durante le trasmissioni in diretta, dove tutto deve scorrere senza intoppi.

Questo non è stato il primo episodio di questo tipo per la conduttrice. Infatti, in passato si erano già verificati momenti simili, come durante un’intervista con la moglie di Mike Bongiorno, quando ha chiesto insistentemente al pubblico di mantenere il silenzio per rispettare il momento delicato della conversazione. La sua richiesta di “silenzio e rispetto” aveva destato un certo clamore, dimostrando come Venier sia sempre attenta alla sensibilità dei suoi ospiti e delle situazioni che si presentano in trasmissione.

Questi imprevisti, piuttosto che danneggiare il programma, sembrano rendere Domenica In ancora più autentica e coinvolgente. La capacità di Mara di gestire situazioni impreviste con spontaneità e passione è uno dei motivi che continuano a farla apprezzare dal pubblico.

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