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Una confessione digitale: in Svizzera l’IA permette di parlare con Gesù in un’installazione artistica

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ADN24

In Svizzera, l’intelligenza artificiale (IA) ha varcato i confini della tecnologia per entrare nel campo della fede. Presso la Cappella di San Pietro a Lucerna, è stata allestita un’installazione artistica innovativa, la “Deus in machina”, che consente ai fedeli di parlare direttamente con un avatar digitale di Gesù. Questo progetto nasce dalla collaborazione tra la Facoltà di Teologia e il Centro di Realtà Immersive dell’Università di Lucerna, con l’intento di esplorare i limiti e le potenzialità della tecnologia nel contesto religioso.

L’esperienza, che si svolge all’interno di un confessionale, offre ai partecipanti la possibilità di interagire con un ologramma celeste di Gesù, al posto del tradizionale sacerdote. I fedeli possono condividere pensieri, dubbi e domande, ricevendo risposte che, pur provenendo da una macchina, sono incentrate su principi cristiani. Alcuni partecipanti hanno descritto l’esperienza come “mistica” e affermano di aver ricevuto utili consigli spirituali, sebbene consapevoli che l’interlocutore sia un’IA.

Lo scopo di questa iniziativa è principalmente educativo e riflessivo: stimolare una discussione critica sul ruolo della tecnologia nella spiritualità e nella religione. Sebbene l’esperienza possa sembrare estraniante, la Chiesa svizzera l’ha presentata come un’opportunità per interrogarsi sui limiti dell’innovazione tecnologica e sul suo impatto sulle pratiche religiose.

La “Deus in machina” rappresenta una sfida interessante, che unisce fede e tecnologia, invitando i partecipanti a esplorare nuovi modi di connettersi con la spiritualità. Questo esperimento in Svizzera apre la strada a possibili evoluzioni future, dove l’IA potrebbe svolgere un ruolo più rilevante nella vita religiosa, pur mantenendo un approccio critico e rispettoso delle tradizioni.

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