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Tecnologia

Un nuovo record di velocità per il robot umanoide: il modello con le scarpe supera i suoi avversari

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Un robot umanoide innovativo ha recentemente conquistato un nuovo record di velocità, raggiungendo una velocità massima di 12,98 km/h e mantenendola per un impressionante periodo di 34 minuti. Alto 1,71 metri e pesante 65 chilogrammi, questo robot ha superato il precedente record di 11,88 km/h stabilito dall’H1 di Unitree Robotics.

La chiave del suo successo? Le scarpe progettate appositamente per offrire un’ottima ammortizzazione e un’elevata aderenza, che permettono al robot di muoversi con maggiore efficienza su superfici irregolari. Grazie a questo equipaggiamento, il robot è in grado di affrontare ambienti difficili, come il deserto del Gobi, senza compromettere le sue prestazioni.

In aggiunta, il robot beneficia di sistemi avanzati di intelligenza artificiale e comunicazione ad alta velocità, che gli consentono di adattarsi rapidamente a diverse condizioni e di migliorare la sua capacità di movimento. Questa combinazione di tecnologia all’avanguardia e design innovativo rappresenta un passo significativo nel campo della robotica umanoide, aprendo nuove possibilità per l’uso dei robot in ambienti sfidanti.

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Android 15 e l’Innovazione delle Notifiche: L’Arrivo delle Rich Ongoing Notifications

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A partire dalla metà di ottobre, Android 15 è diventato ufficialmente disponibile per gli smartphone Pixel di Google, con la promessa di un imminente arrivo anche sui dispositivi delle aziende partner. Ma l’attenzione di Google non si ferma qui: sembra che il colosso di Mountain View stia già lavorando su nuove funzionalità per il prossimo anno, rendendo Android sempre più simile al sistema iOS di Apple.

Una delle novità più interessanti, rivelata dal giornalista di Android Authority Mishaal Rahman, riguarda una nuova API per le “Rich Ongoing Notifications” presente nella Beta 3 di Android 15 QPR1. Questa innovativa funzionalità promette di arricchire le notifiche con dati aggiuntivi e di aggiornarle in tempo reale. Per esempio, un’app potrebbe utilizzare questa API per fornire aggiornamenti dal vivo sui risultati di una partita di calcio o sullo stato della consegna di un ordine da un servizio di food delivery.

Questa caratteristica ricorda molto le Live Activities introdotte da Apple con iOS 16, ma con alcune differenze significative. Mentre le Live Activities di Apple sono visibili solo nella Dynamic Island o nella schermata di blocco, le Rich Ongoing Notifications di Android potrebbero presentarsi in diverse forme. Immaginate banner che scorrono in cima allo schermo durante una chiamata, o bolle che emergono da un lato dell’interfaccia utente, a seconda dell’app in uso.

Secondo le previsioni di Rahman, le Rich Ongoing Notifications saranno disponibili con Android 16, previsto per il prossimo anno. Grazie a questa nuova API, le app potranno integrare elementi grafici, testo e colori di sfondo direttamente nella barra di stato, permettendo un tracciamento più facile di spedizioni e attività in corso.

Questa evoluzione delle notifiche rappresenta un passo significativo verso una maggiore interattività e personalizzazione dell’esperienza utente su Android, avvicinando il sistema operativo alle pratiche più innovative già adottate da iOS. Con queste novità, Google sembra intenzionata a rispondere alle esigenze degli utenti e a rimanere competitiva in un mercato in continua evoluzione.

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NothingOS 3.0 e le ambizioni future di Nothing: un nuovo sistema operativo basato sull’IA

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Durante l’estate, Nothing ha rilasciato NothingOS 3.0, il terzo aggiornamento del suo sistema operativo. Sebbene l’aggiornamento non abbia introdotto cambiamenti significativi, il CEO di Nothing, Carl Pei, ha rivelato che l’azienda sta lavorando a un sistema operativo proprietario basato sull’Intelligenza Artificiale, con l’obiettivo di competere con i leader di mercato, iOS e Android.

In un’intervista a TechCrunch, Pei ha sottolineato l’importanza degli smartphone come strumenti di connessione e comunicazione quotidiana, evidenziando anche la necessità di una maggiore concorrenza nel settore. Criticando il duopolio di Google e Apple, ha affermato che l’azienda sta esplorando come modificare questo stato di cose.

La visione di Pei per un sistema operativo basato sull’IA è ambiziosa e potrebbe portare a un’esperienza utente innovativa. Sebbene Nothing non sia ancora un grande attore nel mercato degli smartphone, l’integrazione profonda dell’Intelligenza Artificiale in NothingOS rappresenta un primo passo verso la differenziazione dai concorrenti.

Tuttavia, non ci sono dettagli sui tempi o sulle modalità di sviluppo di queste nuove funzionalità. Pei ha chiarito che, pur essendo l’IA fondamentale, l’obiettivo principale rimane l’ottimizzazione dell’esperienza utente. La vera sfida sarà quella di chi riuscirà a creare la migliore esperienza utente integrando l’IA, in un mercato sempre più competitivo.

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Apple lancia i nuovi MacBook Pro con Chip M4: performance strabilianti e efficienza energetica

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Apple ha svelato il 30 ottobre i suoi attesissimi MacBook Pro equipaggiati con i nuovi chip M4 Pro e M4 Max. Con questo lancio, l’azienda continua la sua tradizione di innovazione nel campo dei computer portatili, introducendo prestazioni che promettono di superare le aspettative sia in termini di potenza che di efficienza energetica.

I benchmark dei nuovi dispositivi, trapelati online prima dell’annuncio ufficiale, hanno confermato quanto anticipato: il chip M4 Max si è rivelato il leader indiscusso nelle performance Single-Core su GeekBench 6, battendo le migliori CPU di Intel e AMD. Con un punteggio impressionante di 4.060 punti in Single-Core e 26.675 punti in Multi-Core, il M4 Max mostra un incremento significativo rispetto al precedente M3 Max, con un aumento del 30% in Single-Core e del 27% in Multi-Core. Questo salto generazionale evidenzia l’efficacia della nuova architettura Apple Silicon.

In un confronto diretto con i chip della concorrenza, il M4 Max non delude. Rispetto all’AMD Ryzen 9 9950X, il chip di Apple supera le performance del 16% in Single-Core e del 25% in Multi-Core. Allo stesso modo, il confronto con l’Intel Core Ultra 9 285K mette in evidenza uno scarto a favore dell’M4 Max del 19% in Single-Core e del 16% in Multi-Core. Questi risultati non solo sottolineano la superiorità delle soluzioni Apple, ma anche il modo in cui l’architettura Arm continua a stabilire nuovi standard nel mercato.

È importante notare che, a differenza dei processori desktop di AMD e Intel, progettati principalmente per il gaming, i chip M4 di Apple sono concepiti per massimizzare la produttività e la creatività. Questo focus sull’efficienza si traduce in un Thermal Design Power (TDP) ridotto, rendendo i MacBook Pro M4 ideali per un utilizzo in mobilità. La possibilità di ottenere prestazioni elevate senza un aumento dei consumi energetici rappresenta un vantaggio significativo per i professionisti e i creativi in movimento.

Con il lancio dei nuovi MacBook Pro dotati di chip M4 Pro e M4 Max, Apple non solo conferma la sua posizione di leader nel settore dei computer portatili, ma offre anche un chiaro messaggio: la potenza non deve compromettere l’efficienza. Gli utenti possono ora contare su dispositivi capaci di affrontare le sfide più impegnative, senza sacrificare la durata della batteria. Con risultati benchmark che parlano chiaro, il futuro della produttività è qui, e si presenta sotto forma di eleganti e potenti MacBook Pro.

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