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Tecnologia

Sviluppata al Politecnico di Milano la tecnologia anticontraffazione per le opere d’arte

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Sviluppato al Politecnico di Milano, grazie al progetto PYPAINT, un set di inchiostri speciali contenenti nanomateriali per certificare le opere d’arte. Con PYPAINT gli artisti potranno firmare le proprie opere con una semplice penna a sfera contenente inchiostri colorati oppure apporre all’opera un’etichetta con un set di inchiostri contenenti nanomateriali invisibili all’occhio umano in grado però di creare un codice univoco che permette di identificare un’opera d’arte senza possibilità di contraffazione.
Questo risultato è stato raggiunto all’interno del progetto PYPAINT (Protect Your Peerless Artwork with Innovative Nanoengineered Technology) concluso da poco e finanziato dall’European Research Council con un Proof of Concept, per aiutare i ricercatori a esplorare il potenziale commerciale del proprio lavoro portandoli dalla ricerca di base a quella applicata.
“L’idea era proprio quella di sviluppare un nuovo sistema stampabile anticontraffazione basato su nanostrutture a base di carbonio con una specifica risposta optoelettronica che, interagendo con la luce, consentisse di creare un codice identificativo univoco dell’opera d’arte, invisibile all’occhio umano. Un risultato importante che contribuisce a garantire l’estremo valore delle opere d’arte in Europa e nel mondo.” Afferma Carlo Spartaco Casari del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano e coordinatore di PYPAINT.
La tecnologia è stata sviluppata al Politecnico di Milano e in collaborazione con l’artista italiano SKYGOLPE ed è stata protagonista all’evento WUF (We Understand the Future) a Basilea durante Art Basel con un video shooting in cui i ricercatori sono stati intervistati dal direttore di ArtsLife.
Le attività del progetto di ricerca del team coordinato dal Professore Casari e composto da Anna Facibeni, Sonia Peggiani e Alessandro Vidale, si sono svolte presso il NanoLab del Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano, nell’ambito del progetto ERC Consolidator Grant EspLORE ed in collaborazione con lo startup studio Day One S.r.l.. Questi risultati verranno sfruttati nel progetto EIC KEEPER attraverso la startup ENIGMA S.r.l., recente spin off del Politecnico di Milano.

– Foto: Politecnico Milano –

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Petronas e Stellantis: Nuova Gamma di Lubrificanti Sostenibili per un Futuro a Basse Emissioni

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Torino, Salone dell’Auto – La collaborazione tra Petronas Lubricants International e Stellantis raggiunge una nuova pietra miliare con il lancio della gamma di lubrificanti sostenibili Selenia SustaiNera, presentata in anteprima al Salone Auto di Torino. La nuova linea di prodotti rappresenta un’innovazione significativa, incorporando oli base rigenerati di alta qualità per il 30% e rispondendo alla crescente domanda di soluzioni ecocompatibili nel settore della mobilità.

La partnership tra le due aziende è storica, ma con questo lancio segna un passo decisivo verso la sostenibilità e l’impegno comune per ridurre l’impatto ambientale. L’obiettivo, dichiarato da entrambe le parti, è chiaro: contribuire attivamente al raggiungimento di un futuro a zero emissioni di carbonio.

Una sinergia innovativa per il futuro della mobilità “Grazie a questa partnership, abbiamo creato una sinergia unica che combina l’approccio orientato al futuro di Stellantis per una mobilità sostenibile, sicura e accessibile, con la nostra esperienza tecnica derivata dal mondo delle competizioni, come la Formula Uno,” ha dichiarato Hezlinn Idris, international managing director di Petronas Lubricants International.

L’azienda sottolinea come il riutilizzo e la rigenerazione degli oli consenta di trasformare rifiuti in risorse preziose, riducendo così l’impatto ambientale della produzione e allineandosi agli obiettivi climatici globali.

Selenia SustaiNera: innovazione e qualità al servizio dell’ambiente “L’introduzione dei lubrificanti Selenia SustaiNera dimostra il nostro impegno nell’offrire soluzioni sostenibili e di alta qualità,” ha aggiunto Alison Jones, senior vice-president dell’Economia Circolare di Stellantis. Questo passo, ha spiegato, è parte integrante della strategia dell’azienda di promuovere la circolarità e ridurre gli sprechi all’interno della propria catena di valore.

La gamma SustaiNera si inserisce perfettamente in questo contesto, con l’obiettivo di migliorare le prestazioni dei motori, ridurre le emissioni e contribuire alla tutela dell’ambiente attraverso un processo produttivo più circolare e attento alle risorse.

Un impegno concreto verso la sostenibilità Con questo nuovo lancio, Petronas e Stellantis rafforzano il loro impegno verso una produzione e un consumo responsabile, rispondendo alle aspettative di un mercato sempre più attento alla sostenibilità e alle prestazioni ambientali. Le due aziende guardano al futuro con la determinazione di guidare il settore verso un cambiamento radicale, basato su innovazione, qualità e rispetto per l’ambiente.

Questa nuova fase della collaborazione testimonia l’importanza crescente dell’integrazione tra tecnologia e sostenibilità, un binomio imprescindibile per affrontare le sfide future della mobilità globale.

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Adolescienti Alpha e Social : Istruire al bene più che vietarne l’uso

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La Generazione Alpha, composta da ragazzi nati dopo il 2010, sta crescendo in un contesto tecnologico che li vede protagonisti online sin dalla nascita. Sebbene l’età minima per accedere ai social network in Italia sia compresa tra i 13 e i 14 anni, molti di loro ne fanno già uso, prevalentemente tramite piattaforme come YouTube e WhatsApp. Uno studio recente condotto dal Dipartimento di Scienze Umane, Sociali e della Salute dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale offre un quadro dettagliato delle abitudini digitali di questa generazione, evidenziando l’importanza di favorire un uso consapevole della tecnologia piuttosto che vietarla.

Uno Sguardo alla Ricerca

Il report, intitolato Immaginando un altro sé – Esplorando le abitudini online della generazione Alpha, ha coinvolto quasi mille ragazzi con un’età media di 12 anni, equamente distribuiti tra maschi e femmine. I risultati mostrano che il 10% dei giovani intervistati soffre di una forma di dipendenza dai social, un dato preoccupante soprattutto tra le ragazze, spesso più influenzate dagli ideali di bellezza promossi online. L’uso dei social, infatti, è correlato a una crescente insoddisfazione corporea, con un impatto psicologico maggiore tra le ragazze.

Nuove Modalità di Socializzazione

“Stiamo assistendo a un’evoluzione, non a un’involuzione”, afferma Simone Digennaro, Professore Associato in Pedagogia e coordinatore della ricerca. Secondo Digennaro, la Generazione Alpha, i cui genitori appartengono ai Millennial, è stata esposta alla tecnologia fin dalla nascita, e ciò ha creato nuove dinamiche di comunicazione e interazione. L’uso dei social media durante la pandemia di COVID-19 ha accelerato ulteriormente questo processo.

Nonostante i rischi, vietare la tecnologia non è la soluzione. Digennaro sottolinea l’importanza di un approccio educativo che integri l’uso dei social e della tecnologia in modo equilibrato, piuttosto che escluderla. Ad esempio, il recente divieto del ministro Valditara sull’uso dei telefoni a scuola, anche a scopo didattico, potrebbe rivelarsi una misura controproducente, secondo il professore.

Le Piattaforme Più Utilizzate

YouTube, con l’86% di utilizzo, domina tra le piattaforme social, seguito da TikTok (76.74%) e Instagram (69.86%). WhatsApp, invece, è l’app di messaggistica più diffusa, utilizzata dal 95.72% dei giovani intervistati. La Generazione Alpha si distingue per un uso prevalentemente passivo dei social network: guardare video e foto di amici, influencer e streamer è una delle attività più frequenti, specialmente su YouTube e TikTok.

Quanto Tempo si Passa Online?

L’uso dei social network varia significativamente durante la giornata, con TikTok e YouTube che registrano tempi di utilizzo molto elevati, soprattutto di notte. Oltre il 10% degli adolescenti trascorre più di quattro ore al giorno su queste piattaforme, con WhatsApp che vede un utilizzo intenso in particolare per la comunicazione.

Dipendenza e Controllo Parentale

Un dato interessante emerso dallo studio è il controllo parentale parziale sull’uso dei social. Circa il 43.5% dei ragazzi dichiara di non essere monitorato nelle proprie attività online, con una maggiore libertà man mano che avanzano nell’età scolastica. Tuttavia, il 68.7% afferma che i genitori sono a conoscenza di tutti i loro profili social, sebbene permangano ampi margini di miglioramento nella sorveglianza.

In termini di dipendenza, l’11.78% dei ragazzi intervistati ha superato la soglia di dipendenza definita dalla Bergen Social Media Addiction Scale. Le ragazze sembrano essere più vulnerabili, con una maggiore incidenza di dipendenza rispetto ai ragazzi. Inoltre, uno studio sull’intelligenza emotiva dimostra che un uso prolungato dei social, superiore alle due ore giornaliere, può influire negativamente sulla capacità di gestire le emozioni.

Social e Immagine Corporea

Le ragazze che utilizzano BeReal, Instagram e TikTok mostrano una maggiore interiorizzazione degli ideali di corpo magro, con un aumento del desiderio di essere attraenti. Anche Pinterest risulta avere un forte impatto sulla percezione corporea. Al contrario, i ragazzi sembrano meno influenzati da questo fenomeno, pur presentando valori più elevati rispetto a chi non usa questi social.

Conclusioni

Lo studio offre un ritratto dettagliato della Generazione Alpha e delle sue abitudini digitali, suggerendo un approccio più consapevole e responsabile da parte di educatori e genitori. Vietare l’uso della tecnologia non risolverà i problemi legati ai social media; piuttosto, è necessario guidare i giovani verso un utilizzo equilibrato che promuova uno sviluppo personale armonico, riducendo i rischi di dipendenza e insoddisfazione.

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A Torino, Asportato un Rene a una Paziente Operata da Sveglia Grazie al Nuovo Robot Vinci Single Port

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Un’innovazione medica senza precedenti presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, dove è stato eseguito uno degli interventi più avanzati e pionieristici nel campo della chirurgia robotica in Europa.

Una paziente di 76 anni, affetta da un tumore al rene e da gravi patologie respiratorie, è stata operata con successo grazie al sistema robotico Da Vinci Single Port, mantenendola sveglia durante l’intervento. Alla donna, che presentava un tumore al rene destro di otto centimetri, era stata diagnosticata una condizione che richiedeva l’asportazione radicale dell’organo. Tuttavia, le sue complicazioni mediche, inclusa un’insufficienza respiratoria grave e una severa obesità, rendevano troppo rischiosa l’anestesia generale, considerata inadeguata dagli anestesisti.

Una Soluzione Innovativa: Chirurgia Robotica da Sveglia

Di fronte all’impossibilità di eseguire l’intervento tradizionale, l’equipe medica, guidata da Paolo Gontero, direttore della clinica urologica delle Molinette, ha scelto di utilizzare una tecnica all’avanguardia: l’anestesia locoregionale, che permette di mantenere la paziente cosciente, anestetizzando solo l’area interessata. Questa scelta è stata possibile grazie al sistema robotico Da Vinci Single Port, una tecnologia di ultima generazione acquisita recentemente grazie al supporto della Fondazione CRT.

Il sistema consente l’inserimento di quattro strumenti miniaturizzati attraverso un’unica apertura di soli 2,5 centimetri nell’addome. Questi strumenti, simili ai tentacoli di un polipo, vengono azionati con estrema precisione dall’operatore, minimizzando il trauma chirurgico e riducendo gli stimoli dolorosi per la paziente. L’intervento è stato effettuato con successo da Gontero, coadiuvato dal collega Daniele D’Agate.

Risultati Straordinari

“La finezza e la precisione del robot hanno permesso di minimizzare i rischi e i traumi per la paziente, garantendo un intervento rapido e sicuro”, ha dichiarato Gontero. La paziente, che era stata considerata inoperabile con le tecniche convenzionali, è stata dimessa in buone condizioni dopo soli tre giorni di ricovero.

Questo intervento rappresenta un nuovo traguardo per la chirurgia robotica in Europa e conferma l’eccellenza dell’ospedale Molinette e della Città della Salute di Torino. Giovanni La Valle, direttore generale della Città della Salute, ha sottolineato come “questa operazione dimostri ancora una volta come l’innovazione tecnologica, combinata con le elevate competenze mediche, possa aprire nuove frontiere nella cura dei pazienti più fragili”.

L’uso del robot Da Vinci Single Port segna un ulteriore passo avanti nella chirurgia minimamente invasiva, offrendo ai pazienti non solo maggiori possibilità di intervento, ma anche una ripresa più rapida e meno dolorosa.


La tecnologia e la medicina insieme per scrivere il futuro della chirurgia: Torino si conferma ancora una volta all’avanguardia nel campo delle innovazioni mediche.

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