Google Meet, la popolare piattaforma di videochiamate, ha introdotto un restyling della schermata di avvio per le chiamate, rendendo l’esperienza utente ancora più intuitiva e visivamente accattivante.

Dopo aver implementato la funzionalità “Prendi appunti con Gemini” per i dispositivi mobili, l’app per Android si arricchisce di un’interfaccia rinnovata, accessibile con un semplice clic sul pulsante “Nuova” nella homepage. La nuova schermata presenta una barra di ricerca che invita gli utenti a cercare contatti o a digitare direttamente i nomi, seguita da tre pulsanti ben visibili: “Crea link”, “Programma” e “Nuovo gruppo”. Questo cambiamento segue le linee estetiche del Material Design 3, conferendo un aspetto moderno e ordinato all’app.

Una delle novità più significative è l’introduzione della sezione “Suggerimenti”, dove gli utenti possono visualizzare le immagini profilo di contatti selezionati, insieme ai loro riferimenti come email e numero di telefono. Questa funzione facilita l’individuazione dei contatti più utilizzati, migliorando l’efficienza nelle comunicazioni.

Inoltre, è stato aggiunto un pulsante “Codice” sulla barra di ricerca, che consente di avviare rapidamente una riunione tramite un codice, rendendo il processo ancora più fluido. Le nuove funzionalità sono già disponibili per gli utenti che hanno aggiornato l’app alla versione 264 su Android.

Con questi aggiornamenti, Google Meet continua a migliorare la propria interfaccia e le funzionalità, puntando a semplificare l’esperienza di videochiamata per gli utenti.

OpenAI ha lanciato oggi Canvas, un’innovativa interfaccia progettata per ottimizzare la collaborazione tra gli utenti e ChatGPT in ambito di scrittura e programmazione. Questo aggiornamento, che segna il primo cambiamento significativo dell’interfaccia negli ultimi due anni, introduce un ambiente di lavoro side-by-side che consente una interazione più fluida e contestuale con l’intelligenza artificiale.

Collaborazione Efficiente e Contestualizzata

Canvas offre un’esperienza di lavoro più dinamica, in cui gli utenti possono evidenziare sezioni specifiche del loro progetto per ricevere feedback mirati da ChatGPT. Questa funzionalità assicura che l’IA agisca come un editor virtuale, capace di fornire suggerimenti e correzioni contestuali, proprio come un revisore umano.

Inoltre, gli utenti possono apportare modifiche ai testi e ai codici direttamente nell’interfaccia, utilizzando scorciatoie per azioni comuni, come l’aggiunta di contenuti, la risoluzione di bug o l’ottimizzazione del flusso di lavoro. La possibilità di ripristinare versioni precedenti con un semplice clic aggiunge un ulteriore livello di sicurezza e flessibilità.

Strumenti Avanzati per Scrittori e Programmatori

La nuova interfaccia include funzionalità specifiche per la scrittura, come suggerimenti per modifiche, controlli grammaticali e la possibilità di adattare il testo a diversi livelli di complessità. Per i programmatori, Canvas semplifica la gestione delle revisioni, consente suggerimenti per migliorare il codice e traduce automaticamente il codice tra vari linguaggi di programmazione.

Un Modello Proattivo e Collaborativo

Basato su GPT-4o, Canvas è progettato per riconoscere quando è necessario attivare queste nuove funzionalità. Questo approccio collaborativo migliora notevolmente l’efficacia delle interazioni, con tassi di attivazione corretta che raggiungono l’83% per la scrittura e il 94% per il coding.

Disponibilità e Prospettive Future

Canvas è attualmente disponibile per gli utenti ChatGPT Plus e Team, mentre gli utenti Enterprise ed Edu avranno accesso a partire dalla prossima settimana. Gli utenti della versione gratuita potranno utilizzare Canvas al termine della fase beta, garantendo così un’implementazione progressiva e inclusiva. OpenAI prevede di continuare a migliorare e potenziare l’interfaccia, rendendola sempre più intuitiva e potente.

Con questo lancio, OpenAI compie un ulteriore passo avanti nella missione di rendere l’intelligenza artificiale un partner creativo efficace, capace di assistere gli utenti in progetti sempre più complessi e sfidanti.

Un recente esperimento condotto da due studenti di Harvard ha sollevato preoccupazioni riguardo all’uso delle tecnologie di riconoscimento facciale attraverso occhiali intelligenti. AnhPhu Nguyen e Caine Ardayfio hanno creato una dimostrazione inquietante, utilizzando i Ray-Ban Stories di Meta per identificare le persone in pochi istanti e raccogliere informazioni personali come indirizzi e numeri di telefono.

La demo, diventata rapidamente virale, mostra come gli occhiali siano in grado di associare nomi a volti e ottenere dati da fonti pubbliche, utilizzando tecnologie già disponibili sul mercato. Durante l’esperimento, i due studenti sono stati in grado di interagire con i loro compagni di classe e anche con sconosciuti, basandosi su dettagli raccolti in tempo reale tramite i loro occhiali.

Il sistema, soprannominato I-XRAY, sfrutta una combinazione di registrazione video e intelligenza artificiale per monitorare e identificare i volti. La capacità di estrarre informazioni dal web e stabilire relazioni tra nomi e immagini ha reso la dimostrazione ancora più inquietante, poiché ha messo in luce il potenziale abuso di questa tecnologia.

Nguyen e Ardayfio hanno chiarito che l’intento dell’esperimento non è quello di promuovere un uso improprio delle loro scoperte, ma piuttosto quello di aumentare la consapevolezza riguardo ai rischi associati a tali tecnologie, avvertendo che un futuro distopico in cui la privacy è minacciata non è così lontano come si potrebbe pensare.