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L’intelligenza artificiale e l’emotional tracking nel marketing

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Il mondo del marketing è in continua evoluzione, e l’incontro tra intelligenza artificiale e emotional tracking segna un cambiamento significativo nel modo in cui le aziende interagiscono con i consumatori. Alla base di questa trasformazione vi è la comprensione profonda delle emozioni, da sempre riconosciute come fondamentali per influenzare le decisioni d’acquisto.

Tradizionalmente, le emozioni sono state utilizzate dai marketer per attirare l’attenzione e suscitare un interesse duraturo. Oggi, grazie all’emotional tracking, è possibile analizzare le reazioni emotive delle persone in tempo reale attraverso tecnologie avanzate. Queste tecnologie, che utilizzano telecamere e algoritmi di intelligenza artificiale, possono interpretare le espressioni facciali e i movimenti oculari, fornendo informazioni preziose su come i consumatori rispondono a vari messaggi pubblicitari.

L’emotional tracking, inizialmente usato per valutare l’efficacia dei messaggi dopo la loro diffusione, sta ora evolvendo in uno strumento predittivo. Questo significa che le aziende possono progettare campagne pubblicitarie basate su dati raccolti, anticipando le emozioni che desiderano attivare nei consumatori. La velocità di calcolo e l’apprendimento automatico permettono di identificare quali elementi, come parole, suoni e immagini, siano più efficaci nel generare risposte emotive.

Tuttavia, questa capacità di predire le emozioni solleva interrogativi. Se le aziende conoscono già quali emozioni attivare, il rischio è che i messaggi diventino ripetitivi e privi di originalità, portando a un’assuefazione emotiva nei consumatori. La creatività potrebbe essere limitata a una mera riproduzione di formule già collaudate, anziché spingersi verso nuove frontiere espressive.

Nonostante ciò, l’intelligenza artificiale e l’emotional tracking rappresentano un’opportunità per i marketer di avvicinarsi in modo più efficace ai consumatori. La sfida rimane nel mantenere viva la capacità di sorprendere e coinvolgere, affinché i messaggi pubblicitari non diventino sterili.

In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, ci sono però spazi che non possono essere replicati dalle macchine. Eventi dal vivo e momenti di aggregazione sociale continuano a suscitare emozioni autentiche che sfuggono all’analisi automatica. Questi contesti offrono occasioni uniche per connettersi realmente con i consumatori, permettendo loro di esplorare e vivere emozioni genuine, lontano dalla prevedibilità delle campagne pubblicitarie generate dall’AI.

In conclusione, mentre l’intelligenza artificiale e l’emotional tracking stanno ridefinendo il panorama del marketing, è fondamentale per i professionisti del settore trovare un equilibrio tra l’analisi predittiva e la capacità di creare esperienze emozionali autentiche e sorprendenti.

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L’intelligenza è umana, non artificiale

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L’intelligenza artificiale (IA) continua a suscitare discussioni vivaci sul suo impatto nella società contemporanea. Nel suo recente libro, Dennis Yi Tenen, docente di letteratura alla Columbia University, invita a riflettere su un aspetto fondamentale: l’intelligenza non risiede nelle macchine, ma nell’esperienza umana. Tenen ricollega le sue osservazioni a una tradizione storica che mette in discussione l’efficacia delle tecnologie che imitano la conoscenza senza trasmettere comprensione.

Secondo Tenen, l’IA non può sostituire l’esperienza umana. La sua natura complessa e sociale deve essere considerata nel contesto delle diverse culture e dei mutamenti sociali in atto. Le tecnologie, compresa l’IA generativa, sono strumenti creati dalla collettività e non possiedono una soggettività propria. La vera intelligenza emerge dall’interazione umana, dalla capacità di problem solving e dalla creatività, non dall’imitazione meccanica di processi conoscitivi.

Un aspetto cruciale che Tenen sottolinea è la necessità di prepararsi ai cambiamenti che l’IA porterà nel mondo del lavoro. Mentre alcune mansioni rischiano di perdere valore a causa dell’automazione, altre, che richiedono pensiero critico e contestualizzazione, guadagneranno importanza. Questo cambiamento richiede una ristrutturazione del sistema educativo, in cui ingegneria e scienze umane possano convergere per affrontare sfide complesse e per garantire che l’IA sia sviluppata e utilizzata in modo etico e responsabile.

Inoltre, Tenen evidenzia come la conoscenza debba essere vista come un bene comune. La narrazione prevalente tende a creare un clima di ansia, suggerendo che l’IA porterà a una perdita delle prerogative umane e a un dominio da parte di poche grandi aziende. Tuttavia, riconoscere l’IA come prodotto di una lunga storia collettiva e umana può favorire un approccio più inclusivo e critico.

L’intelligenza artificiale non è una panacea, né una minaccia ineluttabile; è un elemento della nostra evoluzione, la cui comprensione e gestione dipendono dalle scelte che faremo come società. Riconoscere che l’intelligenza è una prerogativa umana, e non una mera funzione delle macchine, è essenziale per affrontare il futuro con consapevolezza e responsabilità.

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iI giganti tech e la corsa all’intelligenza artificiale

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Nel 2024, Amazon, Microsoft, Meta e Google si preparano a investire una somma straordinaria di 200 miliardi di dollari nell’intelligenza artificiale, segnando un record senza precedenti. Questo imponente investimento rappresenta un incremento significativo rispetto all’anno precedente, con un aumento del 42% rispetto al 2023.

Le previsioni indicano che le spese di capitale potrebbero ulteriormente crescere nel 2025, raggiungendo quota 209 miliardi. Una parte sostanziale di questi fondi, circa l’80%, sarà destinata ai centri dati, un elemento cruciale per il supporto delle infrastrutture necessarie a sviluppare tecnologie sempre più avanzate.

Questi investimenti non solo evidenziano l’importanza crescente dell’AI nel panorama tecnologico, ma anche la competizione accesa tra i colossi del settore per dominare un mercato in rapida evoluzione. Con l’AI che si sta affermando come un pilastro strategico per l’innovazione e l’efficienza, il 2024 si prospetta come un anno cruciale per il futuro delle tecnologie intelligenti.

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Android 15 e l’Innovazione delle Notifiche: L’Arrivo delle Rich Ongoing Notifications

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A partire dalla metà di ottobre, Android 15 è diventato ufficialmente disponibile per gli smartphone Pixel di Google, con la promessa di un imminente arrivo anche sui dispositivi delle aziende partner. Ma l’attenzione di Google non si ferma qui: sembra che il colosso di Mountain View stia già lavorando su nuove funzionalità per il prossimo anno, rendendo Android sempre più simile al sistema iOS di Apple.

Una delle novità più interessanti, rivelata dal giornalista di Android Authority Mishaal Rahman, riguarda una nuova API per le “Rich Ongoing Notifications” presente nella Beta 3 di Android 15 QPR1. Questa innovativa funzionalità promette di arricchire le notifiche con dati aggiuntivi e di aggiornarle in tempo reale. Per esempio, un’app potrebbe utilizzare questa API per fornire aggiornamenti dal vivo sui risultati di una partita di calcio o sullo stato della consegna di un ordine da un servizio di food delivery.

Questa caratteristica ricorda molto le Live Activities introdotte da Apple con iOS 16, ma con alcune differenze significative. Mentre le Live Activities di Apple sono visibili solo nella Dynamic Island o nella schermata di blocco, le Rich Ongoing Notifications di Android potrebbero presentarsi in diverse forme. Immaginate banner che scorrono in cima allo schermo durante una chiamata, o bolle che emergono da un lato dell’interfaccia utente, a seconda dell’app in uso.

Secondo le previsioni di Rahman, le Rich Ongoing Notifications saranno disponibili con Android 16, previsto per il prossimo anno. Grazie a questa nuova API, le app potranno integrare elementi grafici, testo e colori di sfondo direttamente nella barra di stato, permettendo un tracciamento più facile di spedizioni e attività in corso.

Questa evoluzione delle notifiche rappresenta un passo significativo verso una maggiore interattività e personalizzazione dell’esperienza utente su Android, avvicinando il sistema operativo alle pratiche più innovative già adottate da iOS. Con queste novità, Google sembra intenzionata a rispondere alle esigenze degli utenti e a rimanere competitiva in un mercato in continua evoluzione.

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