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Tecnologia

L’Intelligenza Artificiale come strumento di innovazione educativa: intervista a Shiva Loccisano

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In un’intervista rilasciata a Barbara Gasperini, Shiva Loccisano, amministratore delegato di Almacube, ha condiviso la visione dell’innovazione educativa attraverso l’uso dell’Intelligenza Artificiale (AI) generativa. Loccisano ha sottolineato l’importanza di integrare questa tecnologia nei processi formativi, puntando a un approccio che vada oltre il semplice addestramento, per riacquisire il vero significato dell’educazione.

Secondo Loccisano, le potenzialità dell’AI generativa sono vastissime e già stanno trasformando diversi settori in Italia, dalle industrie creative alla manifattura. L’Hub di innovazione di Almacube sta esplorando attivamente applicazioni nel campo del marketing, della sanità e dell’istruzione, dove l’AI può facilitare la personalizzazione dei contenuti e migliorare l’apprendimento.

Tuttavia, Loccisano ha messo in guardia su alcune sfide etiche legate all’uso dell’AI, come la necessità di regolamentazione e di formazione. Ha richiamato l’attenzione sulla responsabilità degli educatori nell’insegnare agli studenti a utilizzare questi strumenti in modo consapevole, preparando le nuove generazioni per un futuro in continua evoluzione, dove molti mestieri ancora non esistono.

Almacube non si limita a supportare la nascita di startup, ma funge anche da ponte tra il mondo accademico e quello imprenditoriale, promuovendo sinergie tra università, aziende e giovani talenti. Attraverso programmi di incubazione come “Great-ER”, Almacube offre un valore significativo per progetti innovativi, garantendo servizi e competenze necessarie per affrontare le sfide del mercato.

In conclusione, Loccisano enfatizza che, sebbene l’AI generativa rappresenti una risorsa preziosa, il suo vero potenziale si manifesta quando è utilizzata con attenzione e responsabilità, garantendo che l’educazione continui a essere un processo di crescita personale e professionale, piuttosto che un mero strumento di produzione.

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L’Inno di Mameli rivive con l’Intelligenza Artificiale al Museo del Risorgimento

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Il Museo del Risorgimento di Genova si arricchisce di un’esperienza innovativa che unisce tradizione e tecnologia: una stanza dedicata all’inno di Mameli, dove l’intelligenza artificiale reinterpreta il celebre canto patriottico in modo interattivo e coinvolgente. Questo progetto mira a trasmettere i valori risorgimentali in chiave moderna, offrendo ai visitatori un approccio immersivo.

Parallelamente, alcuni licei genovesi collaborano per formare gli studenti come guide del museo, creando un percorso educativo multilivello. I giovani diventano protagonisti, guidando coetanei e ragazzi più piccoli, approfondendo storia e scienza. Questo metodo rafforza il legame con il patrimonio culturale locale.

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Tecnologia

L’Italia introduce i documenti digitali sull’app IO

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ADN24

La digitalizzazione dei documenti personali è finalmente realtà in Italia grazie all’app IO. Una nuova funzione permette ai cittadini di caricare la patente di guida, la tessera sanitaria e altri documenti importanti sul proprio smartphone. Questa innovazione offre una soluzione comoda e sicura, mantenendo le versioni fisiche al riparo da smarrimenti o danni.

L’accesso ai documenti digitali è garantito tramite SPID o Carta d’identità elettronica (CIE), assicurando che solo gli utenti autenticati possano utilizzarli. Per ora, la patente digitale è valida solo per i controlli sul territorio italiano, mentre la tessera sanitaria può essere usata per accedere ai servizi del SSN e per richieste di rimborso all’interno dell’UE.

La nuova funzione sarà implementata gradualmente: dai primi test con 50.000 utenti a ottobre, si arriverà a un rilascio completo per tutti gli utenti dell’app IO entro dicembre. Questa iniziativa rappresenta un passo importante verso la semplificazione burocratica e l’inclusione digitale in linea con le normative sulla privacy e la sicurezza.

Una svolta che facilita la vita quotidiana e pone l’Italia tra i pionieri dell’innovazione amministrativa in Europa.

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Android 16 Beta rivela nuove funzioni: Gemini e l’API “App Functions” per un’IA più potente

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ADN24

Il 19 novembre, Google ha rilasciato con settimane di anticipo la prima beta per sviluppatori di Android 16, suscitando subito un grande interesse tra esperti e sviluppatori. Tra le novità scoperte, spicca la presenza di un’API chiamata “app functions”, destinata a potenziare il sistema operativo grazie all’integrazione dell’assistente digitale Gemini.

Stando a quanto riportato dal giornalista Mishaal Rahman di Android Authority, la novità principale di Android 16 è rappresentata proprio da questa API, che permetterà a Gemini di eseguire azioni all’interno delle app di sistema e di terze parti, separandosi dal codice di base del sistema operativo. In pratica, Gemini sarà in grado di agire su applicazioni di qualsiasi tipo, aprendo nuove possibilità per l’integrazione tra l’IA e l’ecosistema di app Android.

L’API “app functions” permette agli sviluppatori di configurare alcune azioni delle loro app come eseguibili dall’IA. Questo significa che, tramite Gemini, sarà possibile, ad esempio, ordinare cibo, chiamare un taxi o avviare un livestreaming, tutto tramite comandi vocali o altre interazioni naturali con l’assistente. Le funzioni delle app verranno quindi incluse in un elenco di azioni che Gemini potrà eseguire su richiesta dell’utente, migliorando l’esperienza di utilizzo del dispositivo Android.

Questa mossa di Google segue l’orientamento già anticipato da Apple con iOS 18, previsto per il 2025, dove Siri sarà potenziato dall’intelligenza artificiale per svolgere azioni simili, come aprire e interagire con app di terze parti. Con l’introduzione di Gemini e dell’API “app functions”, Android 16 potrebbe dare una risposta al concorrente di Cupertino, mantenendo la leadership nell’integrazione tra AI e app di terze parti.

In sintesi, Android 16 punta su Gemini per diventare un assistente digitale completo, capace di svolgere compiti complessi e utili all’interno di un ecosistema più ampio di applicazioni, rendendo l’interazione con il dispositivo ancora più fluida e potente.

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