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Le bozze su whatsapp ora disponibili per tutti: ecco come utilizzarle

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WhatsApp, una delle app di messaggistica più utilizzate al mondo, continua a evolversi e a introdurre nuove funzionalità per migliorare l’esperienza degli utenti. Una delle novità più recenti riguarda l’introduzione delle bozze, una funzione che consente di salvare i messaggi non inviati e riprenderli in un secondo momento. Questa funzione, inizialmente disponibile solo in versione beta, è ora stata rilasciata ufficialmente per tutti gli utenti su iOS e Android. Scopriamo come sfruttare al meglio questa nuova opzione.

Cosa sono le bozze su WhatsApp?

Le bozze su WhatsApp permettono di salvare un messaggio incompleto, così da poterlo inviare in un secondo momento senza doverlo riscrivere. Questa funzione è particolarmente utile quando si inizia a scrivere un messaggio, ma poi ci si interrompe per vari motivi, come una chiamata in arrivo o la necessità di rispondere a messaggi urgenti.

Simile a quanto avviene nelle applicazioni di gestione email, le bozze di WhatsApp consentono di riconoscere facilmente i messaggi in sospeso. Ogni volta che un utente scrive un messaggio e poi lo lascia non inviato, questo verrà automaticamente salvato come bozza.

Come utilizzare le bozze su WhatsApp

Utilizzare le bozze su WhatsApp è davvero semplice. Non sono necessari passaggi complicati: basta aprire una chat, iniziare a scrivere un messaggio e poi non inviarlo. Successivamente, tornando alla schermata principale delle chat, si noterà che le conversazioni con bozze non inviate saranno evidenziate in cima alla lista. Le bozze saranno facilmente riconoscibili grazie a una specifica etichetta verde.

Inoltre, una volta create, le bozze rimarranno disponibili anche se si chiude l’applicazione o si esce dal menu delle app recenti. In questo modo, gli utenti possono accedere alle bozze in qualsiasi momento, anche dopo un lungo intervallo di tempo.

La funzione disponibile su iOS e Android

Questa novità è ora attiva per tutti gli utenti di WhatsApp su iOS e Android. Mentre su iOS la funzionalità è stata rilasciata recentemente per tutti, su Android è stata introdotta già qualche settimana fa. La possibilità di salvare e recuperare bozze è, quindi, un miglioramento significativo per la gestione delle chat, particolarmente utile per chi utilizza l’app in modo intensivo per lavoro o per comunicazioni quotidiane.

Conclusione

Le bozze su WhatsApp rappresentano un piccolo ma utile aggiornamento per gli utenti, migliorando la gestione dei messaggi in sospeso e permettendo di non perdere mai una conversazione incompleta. Se utilizzi WhatsApp frequentemente, questa funzione ti aiuterà sicuramente a gestire meglio le tue chat, dando la possibilità di tornare su un messaggio incompleto quando più ti è comodo.

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Condivisione del valore strategico e adeguamento dell’organizzazione: priorità e vincoli per l’AI in azienda

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L’intelligenza artificiale (AI) sta trasformando rapidamente il panorama aziendale, ma la sua adozione deve essere vista non solo come una questione tecnologica, ma come un valore strategico. Questo approccio integrato è emerso dalle recenti discussioni durante gli Stati generali della sostenibilità digitale, un incontro che ha riunito i C-Level delle 150 principali imprese italiane per riflettere sulle sfide e le opportunità dell’AI in un contesto di sostenibilità.

Uno dei concetti chiave emersi durante l’evento riguarda l’importanza di un approccio condiviso all’interno del management delle aziende. Con un punteggio di 4,4 su 5, i partecipanti hanno sottolineato la necessità di una visione comune dell’AI, che vada oltre l’aspetto tecnico per abbracciare la sua capacità di influire in modo positivo e duraturo su tutti gli aspetti dell’impresa. Questo implica che l’adozione dell’AI non deve essere lasciata solo ai team IT, ma deve coinvolgere tutte le funzioni aziendali in modo integrato, in modo che l’AI diventi un pilastro per lo sviluppo di soluzioni sostenibili, in linea con le priorità aziendali.

In particolare, tra le priorità strategiche, si evidenzia l’importanza di un coordinamento efficace tra le diverse aree aziendali per favorire un’adozione olistica dell’AI. I manager devono essere in grado di promuovere processi virtuosi che integrino le potenzialità tecniche dell’AI con le sue ricadute sociali, economiche ed ambientali. Un altro aspetto cruciale riguarda la definizione di politiche aziendali che siano in linea con le normative e i principi di sostenibilità, come l’AI Act, per garantire un uso responsabile e in sintonia con gli obiettivi strategici.

Un altro tema centrale discusso è il rapporto con le grandi aziende tecnologiche, i cosiddetti Big Tech. Le imprese italiane devono imparare a costruire relazioni strategiche con questi giganti tecnologici, puntando su soluzioni AI che riflettano i valori aziendali e culturali, in coerenza con il Manifesto per la sostenibilità digitale dell’AI. In questo contesto, i partecipanti hanno evidenziato anche la necessità di creare figure specializzate, come il Chief Artificial Intelligence Officer (CAIO), che possieda le competenze necessarie per coordinare le varie aree aziendali coinvolte nell’adozione dell’AI.

Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie non è priva di sfide. I leader aziendali hanno messo in evidenza la difficoltà di reperire competenze specialistiche, la necessità di definire un’organizzazione chiara con ruoli ben attribuiti, e l’importanza di avere dati di alta qualità e ben gestiti. L’utilizzo dell’AI, infatti, dipende fortemente dalla qualità dei dati su cui viene applicata, rendendo fondamentale una gestione accurata e sicura delle informazioni.

Le preoccupazioni relative alla sostenibilità ambientale ed etica sono emerse come temi centrali nella riflessione. È fondamentale che le aziende promuovano un ciclo di vita sostenibile delle tecnologie AI, definendo criteri di valutazione per misurare l’impatto ambientale e adottando pratiche che minimizzino i danni ecologici. Questo approccio deve diventare parte integrante della cultura aziendale, coinvolgendo non solo i dirigenti ma anche tutti i livelli aziendali.

In conclusione, per un’adozione efficace e sostenibile dell’AI, le aziende devono superare diverse sfide organizzative e culturali, concentrandosi sulla gestione dei dati, sull’integrazione interfunzionale e sull’impegno verso la sostenibilità. Solo con un approccio condiviso e strategico sarà possibile sfruttare appieno il potenziale dell’intelligenza artificiale, trasformandola in una risorsa cruciale per il futuro delle imprese.

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L’intelligenza artificiale e il suo impatto globale: l’approccio di meta spiegato da Naila Murray

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Naila Murray, a capo del Fair (Fundamental AI Research) di Meta, è una delle figure chiave nella ricerca sull’intelligenza artificiale. Il suo centro di ricerca si dedica a esplorare sia le tecnologie emergenti che quelle consolidate nell’ambito dell’IA. Pur ricoprendo un ruolo di leadership all’interno di una delle aziende tecnologiche più influenti al mondo, Murray mantiene un forte legame con la ricerca di base, una passione che emerge chiaramente nel suo approccio e nelle sue parole.

Il suo discorso si concentra sulla necessità di sviluppare un’intelligenza artificiale che non solo sia avanzata e performante, ma che venga studiata e compresa a livello globale. Secondo Murray, l’intelligenza artificiale non può essere considerata un argomento riservato a pochi esperti: va studiata da tutti, e soprattutto in modo collettivo, per comprendere appieno il suo impatto e le sue potenzialità.

Meta, attraverso il lavoro del Fair, non solo si occupa di innovazioni nel campo delle IA generative, ma affronta anche questioni fondamentali legate all’etica, alla sicurezza e alla trasparenza nell’uso di queste tecnologie. La missione del centro è quella di garantire che le ricerche e i progressi nell’ambito dell’IA siano fruibili e comprensibili da tutti, con un occhio attento alla responsabilità sociale.

L’approccio di Meta, sotto la guida di Murray, riflette un modello di ricerca che non si limita alla mera sperimentazione tecnologica, ma si concentra anche su come queste tecnologie possano essere integrate in modo sostenibile e vantaggioso per la società. Questo include non solo il miglioramento delle capacità dei sistemi IA, ma anche lo studio degli effetti che queste innovazioni potrebbero avere sul lavoro, sull’economia e sulla vita quotidiana delle persone.

Uno degli aspetti centrali del lavoro di Murray è la fiducia nel fatto che la conoscenza sull’intelligenza artificiale debba essere accessibile a tutti, al fine di favorire una comprensione e un dialogo aperto sulle potenzialità e sui rischi di queste tecnologie. La sua posizione è che solo con una visione globale e inclusiva si potrà affrontare efficacemente il futuro dell’intelligenza artificiale e sfruttarne i benefici senza cadere in trappole etiche o di disuguaglianza.

In questo contesto, Murray sottolinea che la collaborazione tra ricercatori, istituzioni e imprese è cruciale per garantire che l’intelligenza artificiale non solo evolva in modo sano e giusto, ma che le sue applicazioni siano sviluppate con un alto grado di consapevolezza e responsabilità. Meta, quindi, non si limita a sviluppare IA di nuova generazione, ma contribuisce anche a creare un ecosistema di ricerca che incoraggi la partecipazione di tutti a questa rivoluzione tecnologica.

L’idea che l’intelligenza artificiale debba essere studiata in modo collettivo riflette una visione di lungo periodo, che cerca di preparare la società alle trasformazioni radicali che l’IA è destinata a portare. Questo approccio, in cui la ricerca viene condivisa e discussa apertamente, si pone come antidoto contro l’isolamento delle conoscenze e il rischio che queste tecnologie vengano usate senza una riflessione critica sul loro impatto.

Concludendo, l’approccio di Naila Murray alla ricerca sull’intelligenza artificiale è un invito a unire le forze di scienziati, imprenditori e cittadini per costruire una società più consapevole e informata rispetto alle opportunità e alle sfide che l’IA porta con sé.

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Trump non fermerà il boom dell’energia green negli States: decisioni prese da utenti e aziende

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Il mercato dell’energia verde negli Stati Uniti mostra una sorprendente resilienza che potrebbe superare qualsiasi cambiamento politico, compreso un eventuale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Sebbene l’elezione dell’ex presidente abbia scosso diversi settori economici, gli esperti suggeriscono che la transizione verso le energie rinnovabili, in particolare il solare e l’eolico, continuerà a prosperare grazie a fattori strutturali come gli incentivi fiscali e i progressi tecnologici.

L’Inflation Reduction Act (IRA), approvato sotto l’amministrazione Biden, ha garantito un ampio supporto economico per le iniziative di energia pulita, e secondo diversi analisti, è improbabile che l’attuale amministrazione repubblicana decida di abrogarlo. Questo è dovuto anche ai benefici tangibili che le energie rinnovabili hanno portato agli stati repubblicani, dove gli investimenti verdi hanno stimolato la crescita economica e la creazione di posti di lavoro. A tal proposito, esperti come Ed Hirs dell’Università di Houston, evidenziano che la transizione energetica è ormai un processo inarrestabile, che va oltre le singole politiche presidenziali.

Tuttavia, sebbene le politiche federali possano influenzare alcuni settori specifici, come l’eolico offshore, che Trump potrebbe cercare di rallentare, i settori più dinamici, come il solare e l’eolico onshore, continueranno a crescere grazie agli sviluppi tecnologici e alla domanda crescente. La maggior parte dei progetti solari e eolici si sviluppa su terreni privati, il che rende il mercato meno vulnerabile a cambiamenti politici a livello federale.

Le previsioni indicano che la produzione di combustibili fossili rimarrà solida sotto un’eventuale presidenza di Trump, con un’attenzione particolare al rafforzamento delle attività estrattive per contenere i prezzi energetici. Tuttavia, gli esperti ritengono che la domanda di energia green continuerà ad aumentare, indipendentemente dalle politiche federali, poiché sono le scelte aziendali e le dinamiche di mercato a dettare il futuro. In definitiva, saranno gli utenti e le aziende a decidere quale direzione prenderà il settore energetico negli Stati Uniti, piuttosto che le azioni politiche isolate.

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