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Tecnologia

La crescente preoccupazione per l’uso militare dell’IA open source

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Recentemente, è emerso un episodio significativo nel campo dell’intelligenza artificiale e della sua applicazione in ambito militare. Un gruppo di ricercatori cinesi ha annunciato di aver sviluppato un nuovo modello di IA, chiamato ChatBIT, basato sulla piattaforma open source Llama di Meta. Questa iniziativa ha sollevato interrogativi su come l’open source possa essere utilizzato per scopi militari e sulle implicazioni etiche e legali di tali sviluppi.

Il modello Llama, lanciato da Meta, è stato progettato per essere accessibile a tutti, favorendo la ricerca e l’innovazione. Tuttavia, il suo utilizzo da parte di istituzioni militari pone una questione delicata. I ricercatori cinesi, provenienti da diverse istituzioni tra cui l’Accademia di Scienze Militari, hanno dichiarato che ChatBIT è stato ottimizzato per raccogliere e analizzare informazioni, supportando decisioni operative nel contesto militare.

Questa situazione ha portato a un’analisi critica delle politiche di open source. L’uso di tecnologie avanzate come Llama in contesti non autorizzati solleva preoccupazioni riguardo al rispetto dei termini di licenza, che esplicitamente vietano applicazioni militari. Meta ha già confermato che qualsiasi utilizzo da parte dell’Esercito Popolare di Liberazione (EPL) non è autorizzato e contravviene alle sue politiche.

Inoltre, la notizia ha spinto esperti e leader politici a riflettere sulla sicurezza globale e sui rischi associati all’open source. Negli Stati Uniti, per esempio, l’amministrazione Biden ha già avviato discussioni su nuove normative per limitare gli investimenti nel settore tecnologico cinese, in risposta alle potenziali minacce rappresentate dall’uso di tecnologie avanzate in contesti militari.

In sintesi, mentre l’open source può promuovere la collaborazione e l’innovazione, la sua applicazione in ambiti sensibili come la difesa solleva interrogativi complessi che richiedono un attento esame. La situazione attuale mette in evidenza la necessità di una regolamentazione più rigorosa per garantire che l’IA venga utilizzata in modo responsabile e sicuro.

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Ricarica del cellulare: gli errori comuni che compromettono la batteria

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ADN24

Se vi siete mai chiesti perché la batteria del vostro smartphone sembra deteriorarsi più rapidamente di quanto vi aspettaste, la risposta potrebbe essere nei vostri metodi di ricarica. Recenti osservazioni e studi hanno rivelato che molti di noi commettono errori comuni che, nel lungo periodo, possono compromettere la durata e l’efficienza della batteria. Ecco alcuni dei principali errori da evitare per mantenere il vostro dispositivo in ottime condizioni.

1. Evitare il Surriscaldamento

Uno degli errori più frequenti è quello di non rimuovere la custodia del telefono durante la ricarica. Anche se può sembrare comodo, mantenere il telefono nella custodia mentre è in carica può causare un surriscaldamento. Questo è particolarmente problematico in ambienti caldi o se la presa di corrente è vicino a fonti di calore. Il calore eccessivo accelera il degrado della batteria agli ioni di litio, riducendone significativamente la durata. Pertanto, è consigliabile rimuovere la custodia per evitare che la batteria si surriscaldi durante la ricarica.

2. Non Caricare Fino al 100%

Un’altra cattiva abitudine è quella di far scaricare completamente la batteria o, al contrario, di caricarla fino al 100%. Le batterie agli ioni di litio funzionano meglio quando il loro livello di carica è mantenuto tra il 30% e il 70%. Caricare il telefono fino al massimo o lasciarlo scaricare completamente può stressare gli elettrodi della batteria e accelerare il suo deterioramento. Una carica parziale e regolare è molto più salutare per la batteria e ne prolunga la vita.

3. Evitare la Carica Notturna

Molti di noi hanno l’abitudine di collegare il telefono alla corrente durante la notte, ma questa pratica può essere dannosa. Anche se il telefono smette di caricare una volta raggiunto il 100%, il caricatore continua a fornire energia per ore, il che può causare un surriscaldamento e danneggiare gli elettrodi della batteria. Questo accumulo di energia inutile può compromettere la capacità complessiva della batteria. È preferibile caricare il telefono alla sera e staccarlo prima di andare a dormire, oppure ricaricarlo al mattino appena svegli.

Conclusioni e Suggerimenti Pratici

Per mantenere la batteria del vostro smartphone in condizioni ottimali, seguite queste semplici raccomandazioni:

  • Rimuovete la custodia del telefono durante la ricarica per prevenire il surriscaldamento.
  • Mantenete il livello di carica tra il 30% e il 70%, evitando di far scaricare completamente il telefono o di caricarlo fino al massimo.
  • Evitate di caricare il telefono durante la notte; cercate di ricaricarlo in momenti della giornata in cui potete staccarlo non appena raggiunge una carica adeguata.

Adottare queste buone pratiche non solo contribuirà a prolungare la vita della batteria del vostro smartphone, ma migliorerà anche la vostra esperienza complessiva con il dispositivo. Con pochi accorgimenti, potrete mantenere il vostro telefono in ottima forma per molti anni a venire.

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Tecnologia

Scienza | Una cuffia può finalmente svelare che cosa pensano i bambini

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ADN24

Una nuova tecnologia all’avanguardia potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione dello sviluppo cerebrale infantile: una cuffia hi-tech, sviluppata dai ricercatori dell’University College di Londra e del Birkbeck College, è in grado di monitorare in tempo reale l’attività neuronale dei bambini. Utilizzando onde luminose sicure, questa cuffia offre una visione dettagliata dell’attività cerebrale, mentre i piccoli giocano, apprendono e interagiscono.

Questa innovativa tecnologia rappresenta un’alternativa più accessibile e comoda rispetto alla risonanza magnetica funzionale tradizionale. I risultati preliminari, pubblicati sulla rivista Imaging Neuroscience, sono promettenti: il dispositivo ha già dimostrato la sua efficacia in uno studio condotto su 16 bambini.

La cuffia si basa su una tecnica chiamata tomografia ottica diffusa ad alta densità (Hd-Dot), che permette di mappare le connessioni cerebrali e di distinguere tra sviluppo neurologico normale e atipico. Questo potrebbe avere un impatto significativo nello studio di condizioni come l’autismo, la dislessia e il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD).

Emily Jones del Birkbeck College sottolinea che il dispositivo offre per la prima volta la possibilità di osservare l’attività cerebrale in una porzione ampia del cervello dei bambini, comprese le aree coinvolte nell’elaborazione di suoni, immagini ed emozioni. Questo approccio consente una visione più naturale e immediata dei processi cerebrali durante le normali attività quotidiane.

Durante i test su bambini tra i cinque e i sette mesi, i ricercatori hanno riscontrato un’attività inaspettata nella corteccia prefrontale, una zona del cervello associata alle emozioni, in risposta a stimoli sociali. Questo suggerisce che i bambini iniziano a processare le esperienze sociali già a cinque mesi, rivelando un livello di consapevolezza e reazione sociale molto precoce.

In sintesi, questa nuova tecnologia offre una finestra unica sull’attività cerebrale infantile, promettendo di migliorare notevolmente la nostra comprensione del sviluppo neurologico nei primi anni di vita.

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Tecnologia

L’Italia cresce nel settore tecnologico: investimenti in forte aumento

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ADN24

Nel 2024, il settore tecnologico italiano ha registrato un significativo aumento degli investimenti, raccogliendo ben 900 milioni di dollari. Questo dato rappresenta una parte del panorama più ampio della tecnologia in Europa, che sta vivendo una rapida crescita, con il nostro paese che si conferma tra i protagonisti di questa espansione.

Negli ultimi dieci anni, l’occupazione nel settore tech in Italia è aumentata di sei volte, passando da 26.000 a 167.000 unità, confermando la trasformazione del paese in un polo sempre più rilevante nell’ecosistema digitale europeo. Questo incremento è il risultato di un contesto economico che, seppur con alti e bassi, ha visto le aziende italiane migliorare notevolmente la loro capacità di attrarre investimenti.

Secondo un rapporto del fondo di investimento Atomico, in Italia, gli investimenti nel periodo 2005-2014 ammontavano a circa 600 milioni di dollari. Le prospettive per il prossimo decennio sono ancora più promettenti, con previsioni che indicano un potenziale aumento degli investimenti, arrivando a ben 7,7 miliardi di dollari entro il 2034. Questo segna una crescita straordinaria per il nostro paese, che si sta preparando a diventare un protagonista sempre più importante nel panorama tecnologico globale.

Un altro dato significativo riguarda l’emergere di “unicorni”, ovvero aziende tecnologiche con una valutazione superiore a un miliardo di euro. Dieci anni fa, l’Italia non ne possedeva nessuna, mentre oggi ben sette tech company italiane hanno raggiunto questa soglia: Satispay, Tatatu, ScalaPay, Kong, Technoprobe, Bending Spoon e Gruppo MutuiOnline.

Nonostante questi successi, la competizione con altri paesi del sud Europa rimane intensa. La Spagna, ad esempio, ha raccolto investimenti per 1,4 miliardi di dollari, un dato superiore a quello dell’Italia. Tuttavia, il nostro paese è nettamente in vantaggio rispetto a Portogallo e Grecia, che si fermano rispettivamente a 100 milioni di euro.

Il panorama tecnologico in Europa, nel complesso, sta vivendo una crescita senza precedenti. Si stima che il settore possa raggiungere un valore complessivo di 8 trilioni di dollari entro il 2034, creando circa 20 milioni di nuovi posti di lavoro. Tuttavia, il rapporto evidenzia anche delle criticità. Le startup europee, infatti, faticano a raccogliere capitali per le fasi di crescita, con molte aziende che si rivolgono agli Stati Uniti per finanziare i loro progetti. Le differenze tra le opportunità di finanziamento in Europa e negli Stati Uniti sono evidenti: le aziende americane hanno il doppio delle probabilità di ottenere round di finanziamento superiori ai 15 milioni di dollari rispetto a quelle europee, una condizione che ha portato a una “fuga di capitali” dal continente europeo.

In questo contesto, i principali hub tecnologici europei stanno continuando a espandersi. Londra si conferma al secondo posto nella lista globale delle città con i migliori finanziamenti per startup, seguita da Berlino e Parigi, che sono entrambe entrate nella top ten mondiale. L’Europa sta anche emergendo come il principale centro per i fondatori di startup, con ben 35.000 nuove imprese tech che sorgono ogni anno, un numero superiore a qualsiasi altra regione del mondo.

Un altro dato interessante riguarda l’orientamento delle aziende tecnologiche europee verso la sostenibilità: il 20% degli investimenti in tecnologia è dedicato a progetti legati alla sostenibilità, un impegno che sta crescendo in modo esponenziale in tutta Europa.

In sintesi, l’Italia si inserisce in un contesto europeo in rapida evoluzione, con una crescente capacità di attrarre investimenti e innovazioni. Se da un lato ci sono ancora sfide da affrontare, dall’altro il panorama tecnologico italiano si prepara a giocare un ruolo sempre più importante nella trasformazione digitale globale.

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