Tecnologia
Indagine Antitrust della Cina contro Nvidia: sospetti su pratiche monopolistiche e violazione degli impegni
La Cina ha avviato un’indagine antitrust nei confronti di Nvidia, accusando la compagnia di presunte pratiche monopolistiche nel mercato dei semiconduttori. L’Amministrazione Statale per la Regolamentazione dei Mercati (SAMR) ha ufficialmente dato il via alle indagini, seguendo le normative previste dalla legge cinese, come riportato dalla televisione di stato CCTV.
L’indagine riguarda anche un sospetto di violazione da parte di Nvidia degli impegni assunti nel 2020, quando la compagnia statunitense acquisì Mellanox Technologies Ltd. L’azienda è ora sotto la lente di ingrandimento per le sue attività, che potrebbero aver danneggiato la concorrenza nel settore.
L’apertura dell’indagine ha avuto un impatto immediato sul valore delle azioni di Nvidia, che hanno subito un crollo significativo nelle ultime ore. Questo sviluppo arriva in un periodo già teso tra gli Stati Uniti e la Cina sul tema delle esportazioni di tecnologie strategiche, in particolare per quanto riguarda la produzione di chip avanzati, settore in cui Nvidia è un attore di primo piano.
Negli ultimi tempi, le relazioni tra i due paesi si sono complicate ulteriormente. La Cina ha annunciato che limiterà le esportazioni verso gli Stati Uniti di componenti cruciali per la produzione di semiconduttori, in risposta alle recenti restrizioni imposte da Washington, che mirano a ridurre la capacità della Cina di produrre chip di alta tecnologia.
Questa mossa si inserisce in un contesto di crescente rivalità tecnologica e geopolitica tra i due colossi economici, con il mercato dei semiconduttori al centro delle tensioni. L’indagine antitrust potrebbe avere ulteriori sviluppi, con possibili implicazioni per l’industria dei chip a livello globale.