Tecnologia
Il Matrimonio Digitale: Organizzare con la Tecnologia
Con l’avvento delle tecnologie moderne, molti aspetti dell’organizzazione di un matrimonio possono essere semplificati grazie alla digitalizzazione. L’uso di applicazioni e piattaforme online per pianificare il matrimonio sta diventando sempre più comune. La creazione di un sito web per il matrimonio è una delle opzioni più popolari, poiché permette di raccogliere tutte le informazioni utili in un unico posto. Gli invitati possono consultare dettagli come l’indirizzo della cerimonia, l’orario e le indicazioni per raggiungere la location. Inoltre, è possibile includere una sezione per le risposte agli inviti e per i regali, facilitando la gestione degli aspetti logistici.
Le liste nozze digitali sono un’altra grande innovazione. Invece di utilizzare i tradizionali libretti cartacei, le coppie possono creare una lista nozze online che gli ospiti possono consultare facilmente. Questo permette di aggiornare la lista in tempo reale, evitare duplicati di regali e offrire agli invitati una selezione di regali che si adattano al proprio budget. Inoltre, alcune piattaforme offrono anche la possibilità di contribuire a un viaggio di nozze o ad altri regali collettivi.
La gestione degli inviti e delle risposte può essere semplificata utilizzando software di gestione matrimoni. Questi strumenti permettono di inviare inviti digitali, tenere traccia delle risposte degli ospiti e creare una lista di inviti personalizzata. Alcuni programmi permettono anche di gestire la disposizione dei posti a tavola e monitorare le esigenze alimentari, come richieste per diete speciali, facilitando ulteriormente la pianificazione del ricevimento.
Anche per la scelta dei fornitori è possibile utilizzare strumenti online. Molti siti web offrono recensioni di fornitori di matrimoni, da fotografi e truccatori a musicisti e catering. Le coppie possono esplorare i portfolio, confrontare i prezzi e leggere le esperienze di altre persone per fare scelte più informate. Le piattaforme di prenotazione online consentono inoltre di fissare appuntamenti e scegliere il fornitore ideale, risparmiando tempo e semplificando il processo.
Infine, per quanto riguarda l’intrattenimento, la tecnologia può giocare un ruolo importante. Le coppie possono creare playlist personalizzate per la cerimonia o il ricevimento, oppure optare per DJ e musicisti che offrono servizi digitali, consentendo agli ospiti di fare richieste in tempo reale tramite app. La tecnologia rende il matrimonio non solo più organizzato, ma anche più coinvolgente e innovativo, aggiungendo un tocco di modernità alla tradizione.
Tecnologia
Nasce un modello italiano per il contrasto alle frodi telefoniche
Il fenomeno del telemarketing selvaggio e delle truffe telefoniche basate sulla falsificazione dell’identità del chiamante, oltre ad indebolire la fiducia dei consumatori nell’utilizzo delle comunicazioni a voce e nelle reti telefoniche, costituisce una grave minaccia per il settore dei BPO e Contact Center.
Sull’esempio della Francia dove, con un tasso di spam del 42,7% e tra i Paesi europei più colpiti dalle chiamate indesiderate e fraudolente, le autorità francesi hanno deciso di intraprendere un percorso di contromisure basato sull’adozione del protocollo STIR/SHAKEN, anche in Italia le associazioni di categoria hanno proposto di adottare come modello per il contesto italiano, un’evoluzione della soluzione francese, con l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il controllo sulle chiamate contraffatte attraverso l’integrazione di funzionalità avanzate basate sull’utilizzo di database condivisi e tecnologie avanzate.
Considerato che la pratica del CLI Spoofing, ossia la falsificazione dell’identificativo del chiamante, rappresenta una minaccia crescente per la sicurezza delle comunicazioni telefoniche, coinvolgendo milioni di chiamate fraudolente ogni giorno in tutto il mondo e causando gravi conseguenze economiche, reputazionali e operative per consumatori, imprese e operatori telefonici, AssoCall, AssoContact e Asseprim, le principali associazioni nazionali per i Business Process Outsourcers (BPO) e i Contact Center aderenti a Confcommercio Imprese per l’Italia, hanno promosso un’iniziativa che punta a creare una stretta cooperazione tra associazioni di categoria, autorità regolatorie, fornitori di tecnologia e operatori telefonici per un approccio sistemico e condiviso.
Questa iniziativa nasce a sostegno dell’attesa delibera AGCOM n. 457/24/CONS del 13 ottobre 2024, che ha avviato una consultazione pubblica su un Regolamento che prevede l’obbligo per gli operatori telefonici di adottare sistemi di blocco per chiamate provenienti dall’estero con CLI irregolare o non verificabile.
Per questa ragione a Roma, presso la sede nazionale della Confcommercio Imprese per l’Italia, è stato siglato un Protocollo per la “Prevenzione e il Contrasto contro le Chiamate Contraffatte dell’Identificativo Chiamante (CLI Spoofing)”, a cui hanno aderito anche associazioni di tutela dei consumatori Codacons, Assoutenti,A.E.C.I – (Associazione Europea Consumatori Indipendenti), Movimento Difesa del Cittadino; Konsumer Italia, OIC (Osservatorio Imprese e Consumatori), l’associazione di categoria dei reseller e trader del settore energetico ARTE, Innova Semplice e Italtel, azienda italiana leader nel settore ICT ed esperta in soluzioni avanzate di autenticazione e sicurezza delle reti.
Obiettivo del Protocollo di Intesa è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica e, in particolare, ottenere la concreta collaborazione da parte degli operatori di telecomunicazione su una regolamentazione che risulta urgente adottare in Italia, per rendere più sicure le connessioni telefoniche e proteggerle dai cyber attacchi. Il documento traccia un modello che risulta essere coerente con quanto stabilito dalla stessa delibera AGCOM, invitando tutti i portatori di interessi a far pervenire i propri contributi per arricchire e migliorare la consultazione.
Alla presentazione del protocollo sono intervenuti: Leonardo Papagni, presidente AssoCall; Giulia Rinaldi, presidente Codacons Lazio; Gabriele Melluso, presidente Assoutenti; Marco Ferraresi,presidente ARTE; Umberto Bellini, presidente Asseprim; Lelio Borgherese, presidente AssoContact; Andrea Conte, ceo Innova Semplice; Ivan Marinelli, presidente A.E.C.I.
Le associazioni di categoria, da sempre attente a garantire da un lato il pieno rispetto della legalità nell’interesse dei diritti dei consumatori, e dall’altro a tutelare le aziende che operano in totale trasparenza, e che in Italia impiegano migliaia di addetti e contribuiscono ad una importante parte del PIL, hanno deciso di unirsi per fermare le truffe telefoniche.
‘Secondo alcuni dati nel 2023 in Italia il 15% delle truffe in ambito digital banking è avvenuto attraverso la tecnica dello spoofing – ha affermato Gianluca Di Ascenzo, presidente Codacons e di OIC – E’ importante, quindi, collaborare con le istituzioni, le Autorità e gli stakeholders di settore per mettere in campo le soluzioni tecnologiche utili a cercare di contrastare questo fenomeno sempre più dilagantè. “E’ la prima volta che le associazioni per la tutela dei consumatori e i rappresentanti dei Call Center si trovano a fianco per condividere una battaglia di civiltà sulla scia delle linee tracciate dall’autorità contro la pratica criminosa dello spoofing. – spiega Leonardo Papagni, presidente AssoCall-Confcommercio – Facciamo appello anche agli operatori telefonici, oggi assenti dal nostro tavolo, affinchè prendano posizione e adottino presto le attese misure anti-spoofing.Infine auspico che possano aderire presto al Protocollo anche le banche e le grandi utilities”.
Si stima che oggi su 10 chiamate di ricevute, ben 8 sono illegittime: dunque con misure anti-spoofing gli utenti riceverebbero l’80% di chiamate in meno ma, soprattutto, quelle ricevute sarebbero chiamate desiderate: effettuate da aziende che hanno ricevuto l’espresso consenso e secondo tutte le garanzie di Legge. In questo modo funzionerebbe, secondo il parere di AssoCall, anche il Registro delle Opposizioni.
“La decisione di Assoutenti di aderire a questo protocollo nasce dalla necessità di tutelare in maniera concreta i diritti dei consumatori, sempre più esposti al teleselling selvaggio e alle chiamate fraudolente.
Il fenomeno del CLI Spoofing rappresenta una violazione inaccettabile della privacy dei cittadini e mina alle fondamenta la fiducia nei mezzi di comunicazione telefonica. – ha osservato Gabriele Melluso, presidente Assoutenti – I consumatori non possono più essere ostaggio di un sistema che li espone quotidianamente a chiamate invasive e ingannevoli, spesso finalizzate a truffe o pressioni commerciali sleali. Per questa ragione, come Assoutenti, consideriamo imprescindibile l’introduzione di strumenti innovativi, capaci di verificare l’autenticità delle chiamate al fine di bloccare in tempo reale i tentativi di frode”.
“Il dilagare del fenomeno del CLi spoofing sta generando ripercussioni divenute oramai insostenibili per milioni di cittadini italiani. La nostra associazione rappresenta oltre 2 milioni e cinquecentomila utenti, per questo riteniamo doveroso sottoscrivere un protocollo d’intesa che mira a combattere una pratica fortemente fraudolenta, che è già costata, a livello globale, perdite stimate in quasi 40 miliardi di dollari l’anno. – ha dichiarato Marco Ferraresi, presidente ARTE – Da sempre ARTE è schierata sul fronte della difesa dei consumatori e della lotta contro ogni iniquità o comportamento vessatorio. Perseverare con ogni possibile contributo utile a ripristinare condizioni di legalità nella libera scelta di prodotti e servizi, rispondendo con fermezza al contrasto di questi fenomeni, responsabilizzando gli operatori telefonici e continuando a fornire strumenti utili di denuncia”.
Individuata la soluzione tecnologica che frenerebbe drasticamente il telemarketing illegale, le truffe bancarie e altre violazioni telefoniche, l’auspicio dei soggetti intervenuti è che gli operatori di telecomunicazione si adoperino per implementare quanto indicato dalla delibera dell’ AGCOM: concentrarsi sul contrasto allo spoofing, che risolverebbe le attuali criticità del telemarketing e, una volta bloccate le chiamate con numero falso, valutare con serenità se siano realmente necessari ulteriori tutele o se il sistema italiano di tutela del consumatore – che è uno dei più regolati d’Europa per quanto riguarda il telemarketing – finalmente in grado di funzionare, sia già idoneo a consentire alle aziende del settore di lavorare seriamente e al consumatore di evitare le chiamate che non desideri ricevere.
– foto ufficio stampa Assocall-Confcommercio –
Tecnologia
Chat GPT e l’Intelligenza Artificiale Generativa: un futuro promettente
L’Intelligenza Artificiale Generativa, come ChatGPT, sta rivoluzionando il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Questi sistemi sono in grado di generare contenuti originali, simulare conversazioni umane e risolvere problemi complessi, rendendoli strumenti preziosi per aziende e privati.
Un campo di applicazione interessante è la scrittura automatizzata. Aziende e professionisti utilizzano questi strumenti per redigere testi, creare piani di marketing e perfino scrivere codici di programmazione. La velocità e la precisione con cui l’IA generativa lavora consentono di risparmiare tempo e risorse.
Tuttavia, non mancano le preoccupazioni. Tra le più sentite, vi sono l’etica dell’uso dell’IA e il rischio di dipendenza da questi strumenti, che potrebbero sostituire il lavoro umano in molti ambiti. Questo solleva interrogativi sul futuro del lavoro e sulla necessità di regolare l’uso di queste tecnologie.
Per trarre il massimo beneficio dall’IA generativa, è fondamentale educare gli utenti all’uso responsabile, integrando la tecnologia senza sostituire completamente l’intervento umano. La capacità critica e la creatività umana restano indispensabili per un utilizzo equilibrato.
L’innovazione in questo campo è ancora agli albori, ma le potenzialità sembrano illimitate, aprendo scenari affascinanti per il futuro. Continueremo a vedere sviluppi significativi che plasmeranno il nostro modo di vivere e lavorare.
Tecnologia
Sanzione da 15 milioni di euro a OpenAI: il Garante per la privacy interviene su ChatGPT
Il Garante per la protezione dei dati personali ha emesso una multa significativa nei confronti di OpenAI, società creatrice di ChatGPT, per presunte violazioni delle normative sulla gestione dei dati personali. L’importo della sanzione, pari a 15 milioni di euro, è stato stabilito considerando anche l’atteggiamento collaborativo mostrato dall’azienda durante le indagini.
Il procedimento, avviato nel marzo 2023, ha portato alla luce diverse problematiche nella gestione dei dati da parte di OpenAI. Tra le principali contestazioni, si evidenziano:
- Trattamento dei dati senza adeguata base giuridica: i dati personali degli utenti sono stati utilizzati per l’addestramento del modello di intelligenza artificiale senza che fossero garantite le necessarie tutele.
- Mancanza di trasparenza: l’azienda non ha fornito informazioni sufficienti agli utenti riguardo al trattamento dei loro dati, violando così i principi del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).
- Assenza di verifica dell’età: la mancata adozione di sistemi per impedire l’accesso ai minori di 13 anni ha esposto i più giovani a risposte potenzialmente inadeguate.
Inoltre, OpenAI non avrebbe notificato tempestivamente una violazione di dati subita nel 2023, come richiesto dalle normative europee.
Il provvedimento del Garante prevede anche un obbligo senza precedenti: la realizzazione di una campagna di comunicazione istituzionale della durata di sei mesi. Questo intervento, che sfrutta i poteri introdotti dal Codice Privacy, ha l’obiettivo di informare il pubblico sul funzionamento di ChatGPT, in particolare in merito alla raccolta e all’uso dei dati personali.
Gli utenti e i non-utenti dovranno essere messi nelle condizioni di comprendere i loro diritti, come l’opposizione, la rettifica e la cancellazione dei dati. Inoltre, la campagna servirà a sensibilizzare sulla possibilità di negare l’utilizzo dei propri dati per l’addestramento dell’intelligenza artificiale.
Con l’apertura di un quartier generale europeo di OpenAI in Irlanda, il Garante italiano ha trasferito gli atti del procedimento all’Autorità per la protezione dei dati irlandese (DPC), che diventa il punto di riferimento per eventuali ulteriori verifiche a livello europeo.
In risposta alla decisione, OpenAI ha dichiarato l’intenzione di presentare ricorso, ritenendo la sanzione sproporzionata rispetto al fatturato generato in Italia. L’azienda ha ribadito il proprio impegno nella protezione dei dati e la collaborazione con le autorità di tutto il mondo, ma ha espresso preoccupazione per l’impatto che questo approccio potrebbe avere sulle ambizioni italiane nel campo dell’intelligenza artificiale.
Il caso evidenzia le sfide poste dall’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale generativa, che richiedono un delicato equilibrio tra innovazione e rispetto dei diritti fondamentali. Questo intervento potrebbe avere ripercussioni significative non solo per OpenAI, ma anche per l’intero settore, rappresentando un precedente importante nella regolamentazione dell’IA.
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