Tecnologia
Huawei svela il Mate 70: il nuovo flagship con HarmonyOS Next e innovazioni satellitari
Huawei ha appena lanciato il tanto atteso Mate 70, l’ultima evoluzione della sua celebre serie di smartphone. Presentato durante un evento a Shenzhen, città che ospita il quartier generale dell’azienda, il dispositivo si propone come il modello più potente e innovativo mai creato dal gigante tecnologico cinese.
Il Mate 70 introduce numerose novità, tra cui il nuovo sistema operativo sviluppato internamente, HarmonyOS Next, che mira a offrire un’esperienza utente ancora più fluida e ottimizzata. Questa versione avanzata del sistema operativo si distingue per una maggiore integrazione con l’ecosistema Huawei, migliorando la compatibilità e la gestione delle applicazioni, oltre a garantire una sicurezza potenziata per gli utenti.
Un’altra grande innovazione del Mate 70 è l’inclusione di un cercapersone satellitare, una funzione che rende questo smartphone il primo del suo genere a supportare tale tecnologia. Grazie a questa novità, il dispositivo offre una connessione di tracciamento più precisa, anche in aree remote, senza la necessità di una rete mobile tradizionale. Questo, oltre a rappresentare un ulteriore passo verso una maggiore sicurezza, apre nuove possibilità per gli utenti in termini di navigazione e localizzazione.
Sul fronte delle prestazioni, il Mate 70 si distingue per un processore migliorato, che garantisce una gestione più rapida e fluida delle operazioni quotidiane e delle applicazioni più complesse, rendendo il dispositivo perfetto per gli utenti alla ricerca di potenza e affidabilità.
Con il Mate 70, Huawei sembra voler consolidare la propria posizione nel mercato degli smartphone, proponendo un dispositivo all’avanguardia che combina prestazioni elevate, innovazioni tecnologiche e un sistema operativo sempre più integrato con l’ecosistema digitale.
Tecnologia
Guardare lo smartphone appena svegli: perché è meglio evitarlo
Molti di noi hanno l’abitudine di controllare lo smartphone non appena si svegliano, ma questo gesto quotidiano può avere effetti negativi sulla nostra salute. Secondo esperti, è importante riconoscere i rischi associati a questa pratica.
il risveglio e le sue conseguenze
Il momento in cui ci svegliamo può influenzare il nostro umore e il nostro benessere durante l’intera giornata. Controllare il telefono appena aperti gli occhi può interferire con il nostro ritmo circadiano, alterando la produzione di melatonina e causando affaticamento. La luce blu emessa dai dispositivi elettronici è particolarmente dannosa, poiché può rendere difficile addormentarsi la notte e causare stanchezza durante il giorno.
Inoltre, leggere notizie o aggiornamenti sui social media al mattino può aumentare ansia e stress. Gli alti livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, possono influenzare negativamente il nostro umore e la nostra salute generale. È fondamentale considerare che queste informazioni possono creare una partenza stressante per la giornata, compromettendo la nostra produttività e la nostra concentrazione.
attività più salutari da considerare
Invece di dedicare i primi minuti del giorno allo smartphone, si potrebbero riscoprire attività più salutari e appaganti. Un risveglio tranquillo può includere esercizi di stretching, meditazione o anche semplicemente godersi una buona colazione. Anche la cura di sé e momenti di interazione con gli animali domestici possono contribuire a iniziare la giornata con energia positiva.
sviluppare nuove abitudini
Rinunciare all’uso immediato dello smartphone può essere una sfida, ma è possibile sviluppare nuove abitudini. Tenere a portata di mano un’agenda o una lista di cose da fare può aiutare a organizzarsi meglio. Creare una routine mattutina che si adatti al proprio stile di vita può trasformare un risveglio traumatico in un momento benefico, migliorando così la qualità della giornata.
conclusione
Riconoscere i rischi legati all’uso del telefono al risveglio è il primo passo verso un miglioramento del proprio benessere. Investire tempo in attività più salutari e gratificanti al mattino può portare a un significativo miglioramento della salute mentale e fisica. Con piccoli cambiamenti nella routine quotidiana, è possibile iniziare la giornata con il piede giusto.
Tecnologia
L’innovazione Amazon nel settore degli imballaggi passa dal Lab italiano
L’Operations Innovation Lab di Vercelli è il primo hub di Amazon in Europa in cui vengono testati strumenti innovativi per la riduzione e l’automazione degli imballaggi, a testimonianza del ruolo chiave giocato dall’Italia per la sperimentazione di Amazon in questo campo. Dalle macchine per l’imballaggio automatizzato alle buste bio-based per la spesa, Amazon sta innovando per ridurre la sua impronta ecologica nell’ambito degli imballaggi e l’Italia rappresenta in questo senso un centro di eccellenza e di sperimentazione.
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin ha visitato l’Operations Innovation Lab di Amazon a Vercelli. La visita ha avuto l’obiettivo di evidenziare l’importanza della collaborazione tra settore pubblico e privato per l’innovazione nell’ambito degli imballaggi sostenibili. Al Lab erano presenti anche alcuni dei principali attori del settore e partner di Amazon, tra questi il consorzio COMIECO e la Federazione Carta e Grafica, il consorzio italiano del commercio digitale Netcomm, e Novamont, l’azienda italiana di Versalis (Eni) che produce bioprodotti biodegradabili e compostabili interamente o parzialmente di origine rinnovabile.
“Sono felice di essere qui con voi in questo centro di ricerca Amazon, e lo dico anche da piemontese oltre che da rappresentante del Governo, perchè si tratta di un altro esempio di come l’Italia stia diventando un hub di innovazione”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “L’economia circolare e il riciclo, in particolare per ciò che riguarda gli imballaggi, sono temi significativi che animano la politica internazionale in ambito ambientale e, come sottolineano nel loro rapporto annuale gli amici di Comieco, da noi oltre l’80% delle materie prime utilizzate per la produzione di cartone proviene da carta riciclata – ha concluso il ministro -. Penso che anche l’attività di questo centro di ricerca aiuti il pubblico e il privato a fare ulteriori passi lungo una strada che oggi possiamo considerare solida e incoraggiante”.
“Il Lab italiano è il cuore della nostra innovazione in Europa, un luogo in cui un team internazionale e diversificato di ingegneri e scienziati si dedica alla ricerca di modi innovativi per migliorare l’esperienza dei nostri dipendenti e dei nostri clienti”, ha dichiarato Stefano La Rovere, Direttore Internazionale per la Robotica in Amazon. “E’ importante che aziende come Amazon promuovano un dialogo tra il settore pubblico e quello privato per evidenziare il potenziale della tecnologia nel creare e inventare le migliori soluzioni di imballaggio per i clienti”, ha aggiunto.
L’Operations Innovation Lab di Vercelli dispone di innovazioni basate sulla robotica avanzata e sull’intelligenza artificiale (AI). Tra queste, un innovativo robot etichettatore che automatizza l’applicazione di etichette per i pacchi che possono essere spediti senza che Amazon aggiunga l’imballaggio per la consegna, nonchè una macchina automatizzata che crea buste di carta su misura scansionando gli articoli e calcolando la giusta quantità di carta necessaria per un imballaggio rapido e accurato. Le macchine per l’imballaggio automatizzato sviluppate nel Lab vengono ora testate per la prima volta sul campo in un centro di distribuzione italiano, e ne arriveranno ancora altre l’anno prossimo.
Amazon sta inoltre testando buste realizzate con materiali vegetali prodotti in modo sostenibile, tra cui amido di mais e oli vegetali, che possono essere riciclati senza soluzione di continuità per la creazione di nuove buste. Le buste, sviluppate dagli esperti di materiali dell’azienda italiana Novamont, con il supporto degli scienziati dei materiali di Amazon, sono in fase di sperimentazione per gli ordini di alimentari Amazon Fresh a Valencia.
“Una sperimentazione con un player come Amazon, che raggiunge milioni di persone nel mondo, è una straordinaria opportunità per far conoscere le soluzioni per il packaging in Mater-Bi, famiglia di materiali bio-based, in tutto o in parte derivanti da biomassa, biodegradabili e compostabili, realizzata grazie alle bioraffinerie per bioprodotti di Novamont. Un’occasione unica per testarne l’efficacia e le molteplici opzioni di riciclo in un’ottica di rigenerazione delle risorse e di prestazioni ambientali certificate”, ha dichiarato Catia Bastioli, amministratore delegato Novamont (Versalis, Eni).
La priorità di Amazon è eliminare completamente gli imballaggi quando possibile. Il programma “Spedito senza imballaggio Amazon aggiuntivo” testa e certifica i prodotti che possono essere spediti in modo sicuro ai clienti nella confezione originale del produttore, senza ulteriori scatole o buste. Questo riduce al minimo l’imballaggio utilizzato per la consegna e consente ai pacchi di occupare meno spazio nei veicoli di consegna, aumentando quindi il tasso di riempimento dei nostri camion. Oltre il 50% delle spedizioni di Amazon in Europa viene ora consegnato con un imballaggio ridotto e riciclabile, come una busta di carta o di cartone o, nel caso di oltre 1 miliardo di spedizioni dal 2019, senza alcun imballaggio aggiunto grazie al programma “Spedito senza imballaggio Amazon aggiuntivo”. Nel 2023, abbiamo spedito il 12% dei nostri ordini a livello globale senza alcun imballaggio aggiuntivo Amazon. Nel 2024, quasi 4 milioni di prodotti sono stati certificati per la spedizione con il proprio imballaggio grazie al coinvolgimento attivo dei partner di vendita, alle opportunità offerte dal machine learning e all’efficacia dei test che aiutano a identificare i prodotti idonei.
Amazon utilizza un modello di intelligenza artificiale, il Package Decision Engine, per determinare il tipo di imballaggio più efficiente per ogni articolo, contribuendo a ridurre il numero di buste e scatole di cartone, paglioli di carta, nastro adesivo e buste di carta utilizzati per inviare gli acquisti ai clienti.
Nel 2023, Amazon ha consentito di evitare più di 446.000 tonnellate di imballaggi. Dal 2015, Amazon ha diminuito il peso medio degli imballaggi per spedizione del 43% in Europa, Stati Uniti e Canada, il che equivale a oltre 3 milioni di tonnellate di materiali da imballaggio evitati.
Quando per la spedizione di un prodotto è necessario un imballaggio aggiuntivo, Amazon utilizza, dove possibile, soluzioni di imballaggio in carta. Tutti gli imballaggi per le consegne di Amazon in Europa – le scatole e le buste che Amazon utilizza per spedire i prodotti ai clienti – sono riciclabili. Nel 2022, in tutta la sua rete europea di consegna, Amazon ha sostituito le buste di plastica monouso e i cuscini d’aria con imballaggi di carta e cartone riciclabili al 100% che possono essere riciclati nella raccolta differenziata domestica.
Nel 2024, Amazon ha introdotto una nuova busta imbottita di carta, dotata di un rivestimento flessibile e in grado di ammortizzare gli urti, basato al 100% su carta, con contorni rigidi progettati per mantenere i prodotti saldamente al loro posto, assorbendo allo stesso tempo le sollecitazioni subite dal pacco durante il viaggio verso le case dei clienti. La confezione stessa è molto più leggera delle scatole di cartone di dimensioni equivalenti e consente di evitare in media 44 g di imballaggio per ogni spedizione.
– Foto ufficio stampa Amazon –
Tecnologia
Poesie dell’Intelligenza Artificiale: un esperimento mette in crisi il confine tra umano e digitale
L’intelligenza artificiale continua a stupire, dimostrando di saper emulare con sorprendente efficacia la creatività umana. Un recente studio condotto dall’Università di Pittsburgh ha rivelato che persino gli appassionati di poesia possono essere ingannati dalle opere generate da sistemi come ChatGPT, al punto da preferirle talvolta a quelle scritte da celebri poeti.
Nel corso dell’esperimento, i ricercatori hanno sottoposto a oltre 1.600 partecipanti dieci poesie: cinque firmate da grandi autori come William Shakespeare e cinque prodotte dall’intelligenza artificiale. L’obiettivo era valutare la capacità dei partecipanti di distinguere tra le due tipologie e analizzare le loro preferenze.
I risultati, pubblicati sulla rivista Scientific Reports, hanno mostrato che le persone non erano in grado di identificare in modo affidabile quali poesie fossero scritte da esseri umani e quali fossero generate dall’IA. In alcuni casi, i partecipanti hanno addirittura espresso una preferenza per i testi artificiali, giudicati più semplici e accessibili. Questa apparente semplicità è stata interpretata come un segno di autenticità, dimostrando come l’IA sia in grado di sfruttare elementi stilistici per creare un’illusione di “umanità”.
Un altro aspetto interessante dello studio è emerso quando i partecipanti sono stati informati sull’origine delle poesie. Chi sapeva che i testi erano generati dall’IA li ha valutati meno positivamente rispetto a coloro che credevano fossero opera di autori umani. Questo evidenzia un pregiudizio nei confronti dell’intelligenza artificiale, dove la percezione del valore di un’opera viene influenzata dalla sua origine, piuttosto che dalla qualità intrinseca.
L’esperimento ha anche messo in luce un curioso legame tra sicurezza nelle proprie risposte e margine di errore. I partecipanti più sicuri delle loro valutazioni erano spesso quelli che commettevano più errori, segnalando come la troppa fiducia nelle proprie capacità possa distorcere il giudizio.
Questo studio apre riflessioni profonde sul rapporto tra intelligenza artificiale e creatività umana. Se l’IA riesce a replicare opere artistiche al punto da competere con i maestri del passato, il confine tra ingegno umano e automazione si fa sempre più sottile. Tuttavia, resta chiaro che il valore percepito di un’opera dipende non solo dalla qualità del contenuto, ma anche dalle aspettative culturali e personali che gli spettatori vi proiettano.
La sfida, dunque, non è solo capire fino a dove l’IA possa spingersi, ma anche accettare come essa stia ridefinendo i parametri con cui valutiamo l’arte e l’espressione creativa.
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