Tecnologia
Anthropic lancia la nuova funzione “computer use” per il suo ai claude 3.5
Anthropic ha recentemente introdotto un’importante novità nel suo modello di intelligenza artificiale, Claude 3.5 Sonnet. Con la nuova funzionalità “Computer Use”, l’AI può ora interagire direttamente con le applicazioni del computer degli utenti, consentendo un livello di automazione senza precedenti. Questa innovazione rappresenta un’evoluzione significativa nel campo dell’intelligenza artificiale, aprendo a nuove possibilità di interazione e automazione.
automazione a un nuovo livello
La funzione “Computer Use” consente a Claude di emulare azioni umane, come clic del mouse e pressioni di tasti. Questo permette all’AI di eseguire compiti variabili, interpretando le azioni sullo schermo e utilizzando software per completare le istruzioni fornite dagli utenti. Grazie a questa funzione, gli sviluppatori possono accedere a un’ampia gamma di possibilità attraverso l’API di Anthropic e piattaforme come Amazon Bedrock e Google Cloud.
applicazioni e limitazioni
Diversi settori stanno già esplorando le potenzialità di questa nuova funzione. Ad esempio, la piattaforma Replit ha sperimentato un “verificatore autonomo” per la valutazione delle app, mentre Canva sta cercando di integrare Claude nei propri processi di progettazione. Tuttavia, nonostante i progressi, il modello presenta ancora alcune limitazioni, con difficoltà in operazioni semplici come lo scorrimento e lo zoom.
sicurezza e mitigazione dei rischi
Anthropic è consapevole dei rischi associati all’implementazione di questa tecnologia e ha adottato misure di sicurezza per prevenirne l’abuso. Tra queste, l’azienda ha deciso di non utilizzare screenshot degli utenti per l’addestramento e ha limitato l’accesso al web durante l’apprendimento dell’AI. Con le prossime elezioni generali negli Stati Uniti, l’azienda ha intensificato gli sforzi per evitare possibili abusi dei suoi modelli.
uno sguardo al futuro
In aggiunta al lancio di Claude 3.5 Sonnet, Anthropic ha annunciato l’imminente debutto di Claude 3.5 Haiku, una versione più economica e performante, attesa nelle prossime settimane. Con questi sviluppi, l’azienda si posiziona come uno dei principali attori nel panorama dell’intelligenza artificiale, cercando di offrire soluzioni sempre più avanzate e accessibili.
Tecnologia
Ricarica del cellulare: gli errori comuni che compromettono la batteria
Se vi siete mai chiesti perché la batteria del vostro smartphone sembra deteriorarsi più rapidamente di quanto vi aspettaste, la risposta potrebbe essere nei vostri metodi di ricarica. Recenti osservazioni e studi hanno rivelato che molti di noi commettono errori comuni che, nel lungo periodo, possono compromettere la durata e l’efficienza della batteria. Ecco alcuni dei principali errori da evitare per mantenere il vostro dispositivo in ottime condizioni.
1. Evitare il Surriscaldamento
Uno degli errori più frequenti è quello di non rimuovere la custodia del telefono durante la ricarica. Anche se può sembrare comodo, mantenere il telefono nella custodia mentre è in carica può causare un surriscaldamento. Questo è particolarmente problematico in ambienti caldi o se la presa di corrente è vicino a fonti di calore. Il calore eccessivo accelera il degrado della batteria agli ioni di litio, riducendone significativamente la durata. Pertanto, è consigliabile rimuovere la custodia per evitare che la batteria si surriscaldi durante la ricarica.
2. Non Caricare Fino al 100%
Un’altra cattiva abitudine è quella di far scaricare completamente la batteria o, al contrario, di caricarla fino al 100%. Le batterie agli ioni di litio funzionano meglio quando il loro livello di carica è mantenuto tra il 30% e il 70%. Caricare il telefono fino al massimo o lasciarlo scaricare completamente può stressare gli elettrodi della batteria e accelerare il suo deterioramento. Una carica parziale e regolare è molto più salutare per la batteria e ne prolunga la vita.
3. Evitare la Carica Notturna
Molti di noi hanno l’abitudine di collegare il telefono alla corrente durante la notte, ma questa pratica può essere dannosa. Anche se il telefono smette di caricare una volta raggiunto il 100%, il caricatore continua a fornire energia per ore, il che può causare un surriscaldamento e danneggiare gli elettrodi della batteria. Questo accumulo di energia inutile può compromettere la capacità complessiva della batteria. È preferibile caricare il telefono alla sera e staccarlo prima di andare a dormire, oppure ricaricarlo al mattino appena svegli.
Conclusioni e Suggerimenti Pratici
Per mantenere la batteria del vostro smartphone in condizioni ottimali, seguite queste semplici raccomandazioni:
- Rimuovete la custodia del telefono durante la ricarica per prevenire il surriscaldamento.
- Mantenete il livello di carica tra il 30% e il 70%, evitando di far scaricare completamente il telefono o di caricarlo fino al massimo.
- Evitate di caricare il telefono durante la notte; cercate di ricaricarlo in momenti della giornata in cui potete staccarlo non appena raggiunge una carica adeguata.
Adottare queste buone pratiche non solo contribuirà a prolungare la vita della batteria del vostro smartphone, ma migliorerà anche la vostra esperienza complessiva con il dispositivo. Con pochi accorgimenti, potrete mantenere il vostro telefono in ottima forma per molti anni a venire.
Tecnologia
Scienza | Una cuffia può finalmente svelare che cosa pensano i bambini
Una nuova tecnologia all’avanguardia potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione dello sviluppo cerebrale infantile: una cuffia hi-tech, sviluppata dai ricercatori dell’University College di Londra e del Birkbeck College, è in grado di monitorare in tempo reale l’attività neuronale dei bambini. Utilizzando onde luminose sicure, questa cuffia offre una visione dettagliata dell’attività cerebrale, mentre i piccoli giocano, apprendono e interagiscono.
Questa innovativa tecnologia rappresenta un’alternativa più accessibile e comoda rispetto alla risonanza magnetica funzionale tradizionale. I risultati preliminari, pubblicati sulla rivista Imaging Neuroscience, sono promettenti: il dispositivo ha già dimostrato la sua efficacia in uno studio condotto su 16 bambini.
La cuffia si basa su una tecnica chiamata tomografia ottica diffusa ad alta densità (Hd-Dot), che permette di mappare le connessioni cerebrali e di distinguere tra sviluppo neurologico normale e atipico. Questo potrebbe avere un impatto significativo nello studio di condizioni come l’autismo, la dislessia e il disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD).
Emily Jones del Birkbeck College sottolinea che il dispositivo offre per la prima volta la possibilità di osservare l’attività cerebrale in una porzione ampia del cervello dei bambini, comprese le aree coinvolte nell’elaborazione di suoni, immagini ed emozioni. Questo approccio consente una visione più naturale e immediata dei processi cerebrali durante le normali attività quotidiane.
Durante i test su bambini tra i cinque e i sette mesi, i ricercatori hanno riscontrato un’attività inaspettata nella corteccia prefrontale, una zona del cervello associata alle emozioni, in risposta a stimoli sociali. Questo suggerisce che i bambini iniziano a processare le esperienze sociali già a cinque mesi, rivelando un livello di consapevolezza e reazione sociale molto precoce.
In sintesi, questa nuova tecnologia offre una finestra unica sull’attività cerebrale infantile, promettendo di migliorare notevolmente la nostra comprensione del sviluppo neurologico nei primi anni di vita.
Tecnologia
L’Italia cresce nel settore tecnologico: investimenti in forte aumento
Nel 2024, il settore tecnologico italiano ha registrato un significativo aumento degli investimenti, raccogliendo ben 900 milioni di dollari. Questo dato rappresenta una parte del panorama più ampio della tecnologia in Europa, che sta vivendo una rapida crescita, con il nostro paese che si conferma tra i protagonisti di questa espansione.
Negli ultimi dieci anni, l’occupazione nel settore tech in Italia è aumentata di sei volte, passando da 26.000 a 167.000 unità, confermando la trasformazione del paese in un polo sempre più rilevante nell’ecosistema digitale europeo. Questo incremento è il risultato di un contesto economico che, seppur con alti e bassi, ha visto le aziende italiane migliorare notevolmente la loro capacità di attrarre investimenti.
Secondo un rapporto del fondo di investimento Atomico, in Italia, gli investimenti nel periodo 2005-2014 ammontavano a circa 600 milioni di dollari. Le prospettive per il prossimo decennio sono ancora più promettenti, con previsioni che indicano un potenziale aumento degli investimenti, arrivando a ben 7,7 miliardi di dollari entro il 2034. Questo segna una crescita straordinaria per il nostro paese, che si sta preparando a diventare un protagonista sempre più importante nel panorama tecnologico globale.
Un altro dato significativo riguarda l’emergere di “unicorni”, ovvero aziende tecnologiche con una valutazione superiore a un miliardo di euro. Dieci anni fa, l’Italia non ne possedeva nessuna, mentre oggi ben sette tech company italiane hanno raggiunto questa soglia: Satispay, Tatatu, ScalaPay, Kong, Technoprobe, Bending Spoon e Gruppo MutuiOnline.
Nonostante questi successi, la competizione con altri paesi del sud Europa rimane intensa. La Spagna, ad esempio, ha raccolto investimenti per 1,4 miliardi di dollari, un dato superiore a quello dell’Italia. Tuttavia, il nostro paese è nettamente in vantaggio rispetto a Portogallo e Grecia, che si fermano rispettivamente a 100 milioni di euro.
Il panorama tecnologico in Europa, nel complesso, sta vivendo una crescita senza precedenti. Si stima che il settore possa raggiungere un valore complessivo di 8 trilioni di dollari entro il 2034, creando circa 20 milioni di nuovi posti di lavoro. Tuttavia, il rapporto evidenzia anche delle criticità. Le startup europee, infatti, faticano a raccogliere capitali per le fasi di crescita, con molte aziende che si rivolgono agli Stati Uniti per finanziare i loro progetti. Le differenze tra le opportunità di finanziamento in Europa e negli Stati Uniti sono evidenti: le aziende americane hanno il doppio delle probabilità di ottenere round di finanziamento superiori ai 15 milioni di dollari rispetto a quelle europee, una condizione che ha portato a una “fuga di capitali” dal continente europeo.
In questo contesto, i principali hub tecnologici europei stanno continuando a espandersi. Londra si conferma al secondo posto nella lista globale delle città con i migliori finanziamenti per startup, seguita da Berlino e Parigi, che sono entrambe entrate nella top ten mondiale. L’Europa sta anche emergendo come il principale centro per i fondatori di startup, con ben 35.000 nuove imprese tech che sorgono ogni anno, un numero superiore a qualsiasi altra regione del mondo.
Un altro dato interessante riguarda l’orientamento delle aziende tecnologiche europee verso la sostenibilità: il 20% degli investimenti in tecnologia è dedicato a progetti legati alla sostenibilità, un impegno che sta crescendo in modo esponenziale in tutta Europa.
In sintesi, l’Italia si inserisce in un contesto europeo in rapida evoluzione, con una crescente capacità di attrarre investimenti e innovazioni. Se da un lato ci sono ancora sfide da affrontare, dall’altro il panorama tecnologico italiano si prepara a giocare un ruolo sempre più importante nella trasformazione digitale globale.
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