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Von der Leyen II: fiducia con record negativo, la Commissione parte divisa

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Ursula von der Leyen ha ottenuto la fiducia per il suo secondo mandato alla guida della Commissione europea, ma con un record negativo che evidenzia le divisioni interne al Parlamento europeo. La sua nuova squadra ha raccolto 370 voti favorevoli su 688 partecipanti, il risultato più basso di sempre per un presidente della Commissione. Un confronto significativo rispetto ai 461 voti che lei stessa aveva ricevuto nel 2019 o ai 510 che avevano sostenuto Romano Prodi in passato.

La votazione ha evidenziato un Parlamento frammentato, con perdite di consensi per von der Leyen da parte di una parte dei Verdi, di socialisti di diverse nazioni e persino di alcuni membri del suo Partito Popolare Europeo (PPE). Tuttavia, il supporto di Fratelli d’Italia e di una parte dei Conservatori e Riformisti ha contribuito a garantirle il risultato. Questo spostamento verso destra è stato criticato da esponenti come Nicola Zingaretti, del Partito Democratico italiano, che ha evidenziato come la Commissione risulti indebolita ogni volta che cerca il sostegno conservatore.

La delegazione italiana ha votato in modo frammentato. Forza Italia, Fratelli d’Italia e gran parte del Partito Democratico hanno sostenuto la Commissione, mentre il Movimento 5 Stelle, la Lega, Verdi e Sinistra italiana si sono opposti. Anche all’interno del Pd, due deputati indipendenti hanno votato contro.

Le tensioni che hanno preceduto il voto hanno messo in luce le difficoltà di von der Leyen nel costruire una maggioranza stabile. Le nomine di figure controverse come Raffaele Fitto, vicepresidente scelto per accontentare i popolari e i conservatori, e della socialista spagnola Teresa Ribera, che ha alienato una parte del PPE, hanno alimentato divisioni.

Nonostante ciò, von der Leyen ha dimostrato abilità politica nel negoziare compromessi, includendo un ex leader dei Verdi come consigliere per recuperare parte del loro sostegno. Tuttavia, l’avvio del nuovo mandato, che inizierà ufficialmente il primo dicembre, preannuncia un quinquennio segnato da sfide e turbolenze politiche, con una maggioranza parlamentare fragile e potenziali cambi di equilibri in vista.

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