Politica
Volkswagen, sciopero a oltranza dei lavoratori contro i tagli al personale: il sindacato minaccia una lotta senza precedenti
Il conflitto tra Volkswagen e il sindacato dei metalmeccanici tedeschi Ig Metall sta assumendo proporzioni critiche, con i dipendenti del colosso automobilistico chiamati a uno sciopero a oltranza dal 2 dicembre. La protesta nasce in risposta al piano di ristrutturazione del gruppo, che prevede migliaia di tagli di posti di lavoro. Questo è solo l’inizio di una mobilitazione che potrebbe intensificarsi nei prossimi giorni, con la minaccia di uno dei conflitti sindacali più duri mai affrontati dalla Volkswagen.
Ig Metall ha avvertito che, se non si raggiungerà un accordo tra i vertici aziendali e i rappresentanti dei lavoratori, la lotta potrebbe diventare la “più dura che Volkswagen abbia mai visto”. Il sindacato ha accusato la dirigenza di aver chiuso ogni possibilità di dialogo, dopo mesi di trattative che non hanno portato a una soluzione. Thorsten Groger, negoziatore del sindacato, ha dichiarato che i “scioperi di avvertimento” inizieranno immediatamente in tutte le fabbriche, con l’intenzione di portare il gruppo automobilistico a fare marcia indietro sui piani di riduzione dei costi.
La protesta si inserisce in un contesto più ampio, dove Volkswagen, con 120.000 dipendenti in Germania, sta cercando di risparmiare miliardi di euro per restare competitiva. Il piano di ristrutturazione, che prevede anche la possibile chiusura di stabilimenti, ha sollevato forti preoccupazioni, poiché tre fabbriche tedesche potrebbero essere chiuse, un fatto senza precedenti nella storia dell’azienda. Ig Metall ha già promesso che non si fermerà di fronte a un conflitto sociale di grande intensità, pronta a difendere i diritti dei lavoratori a ogni costo.
Politica
Meloni: “L’Italia guida la richiesta di rivedere le norme sull’automotive per salvaguardare l’industria dell’auto”
In un videomessaggio all’Assemblea generale di Alis, l’associazione che rappresenta oltre 2.300 imprese del settore della logistica intermodale e sostenibile, la premier Giorgia Meloni ha sottolineato il ruolo di capofila dell’Italia in Europa in merito a un non paper sull’automotive. Questo documento chiede una revisione delle normative che rischiano di danneggiare l’industria automobilistica europea, proponendo di riaffermare il principio della neutralità tecnologica.
Meloni ha ribadito la posizione del governo italiano, convinto che tutte le tecnologie che contribuiscono alla riduzione delle emissioni debbano essere supportate senza preclusioni ideologiche, evitando di danneggiare le filiere industriali. “Noi siamo convinti che vadano usate e sostenute tutte le tecnologie che contribuiscono ad abbattere le emissioni”, ha dichiarato, aggiungendo che la sostenibilità economica e sociale non deve essere sacrificata per la decarbonizzazione.
La presidente del Consiglio ha poi parlato della necessità di un equilibrio tra la transizione ecologica e la sostenibilità economica, affermando che non è possibile perseguire la decarbonizzazione a costo della “desertificazione economica”. “In un deserto non c’è niente di verde”, ha osservato, richiamando l’importanza di un approccio che tenga conto delle esigenze economiche e sociali.
Infine, Meloni ha voluto ringraziare i soci di Alis per il loro impegno quotidiano nella promozione di una cultura della logistica sostenibile, sia in Italia che in Europa. “Avete scelto di investire sulla sostenibilità come elemento distintivo delle vostre aziende, puntando su un equilibrio virtuoso tra i suoi tre pilastri: ambientale, economico e sociale”, ha sottolineato. Un ringraziamento speciale è stato rivolto anche ai lavoratori del settore, il cui contributo fondamentale rende possibile il successo delle politiche promosse.
Politica
Beppe Grillo: “Il Movimento è stramorto, ma compostabile. La sua identità non è morta”
Beppe Grillo, fondatore del Movimento 5 Stelle (M5S), ha espresso il suo malcontento riguardo alla direzione del partito e alla recente Assemblea degli iscritti, attraverso un video pubblicato sul suo blog. Grillo ha dichiarato di sentirsi a disagio nel vedere alcune persone rappresentare il simbolo del M5S, invitando gli attivisti a “fare un altro simbolo” e a proseguire con le proprie attività, pur riconoscendo che “l’humus” del movimento non è morto.
“Il Movimento è stramorto, ma è compostabile”, ha dichiarato Grillo, sottolineando che nonostante le difficoltà, le radici del movimento potrebbero ancora essere coltivate per un possibile rinnovamento. Ha poi commentato il basso afflusso di partecipanti alle votazioni interne, osservando che “hanno votato meno della metà degli iscritti”, ma esprimendo anche una certa consapevolezza di aver “già perso” in merito a ciò che sta accadendo all’interno del partito.
Grillo ha anche criticato l’operato di Giuseppe Conte, attuale leader del M5S, accusandolo di aver indebolito l’identità del movimento. “Il modo di comportarsi di Oz è stata la carta vincente per disintegrare il Movimento nella sua identità”, ha detto Grillo, riferendosi ironicamente a Conte come “Oz”. Inoltre, ha parlato di Conte come affetto da una “sindrome compulsiva di ripetizione a specchio”, insinuando che il leader del M5S ripeta continuamente gli stessi errori.
Nonostante la sua delusione, Grillo ha voluto lasciare un messaggio di speranza: “Questo Movimento avrà un altro decorso e meraviglioso, che ci siate voi o no”, ha affermato, esprimendo ottimismo per il futuro del M5S, anche se con una visione differente rispetto a quella attuale.
In conclusione, Grillo ha esortato gli iscritti a continuare a partecipare attivamente, ma anche a riflettere sul futuro del Movimento, affermando con fermezza: “Andate a votare, sennò andate per funghi. Io non mi offendo, non vi conosco neanche più”.
Politica
Nuove regole fiscali: oggi il Consiglio dei Ministri esamina il decreto su Irpef e Ires
Oggi, 3 dicembre, si terrà una riunione del Consiglio dei Ministri per esaminare il decreto legislativo che rivedrà il sistema fiscale italiano, con particolare attenzione alle imposte sul reddito delle persone fisiche (Irpef) e delle società (Ires). La riforma, che mira a ridurre il carico fiscale, è stata annunciata come una priorità dal governo, ma non includerà il bonus Natale, che sarà trattato separatamente in un altro provvedimento.
La premier Giorgia Meloni ha ribadito che l’obiettivo principale è abbassare le tasse, smentendo le voci sulla presunta tassazione al 56%. “In Italia non si distingue l’aliquota Irpef dall’aliquota marginale. Non abbiamo aumentato le tasse”, ha dichiarato Meloni, cercando di chiarire le preoccupazioni sollevate in merito a un possibile aumento del carico fiscale.
Nel pomeriggio è prevista anche una riunione di maggioranza sulla manovra, ma i segnali sono chiari: ci sono pochi margini per modifiche sostanziali. Intanto, arriva la conferma che non ci sarà una riapertura della rottamazione delle cartelle, una misura tanto discussa che aveva ricevuto richieste da parte di diversi partiti. La settimana prossima inizieranno le battaglie politiche sugli emendamenti, con i partiti pronti a fare pressione per modificare la legge di bilancio.
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