Politica
Venezia, nuove rivelazioni sugli incontri tra Brugnaro e Ching: un’inchiesta sotto la lente
Nuove rivelazioni giudiziarie hanno messo sotto i riflettori il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, coinvolto in un’inchiesta che lo vede accusato di corruzione e concussione. Le indagini si concentrano su alcune operazioni immobiliari che risalirebbero al 2016, tra cui la trattativa per la vendita di un terreno di proprietà del sindaco a un magnate di Singapore, Ching Chiat Kwong. In particolare, i sospetti riguardano una compravendita di terreni vicino alla laguna di Venezia e la successiva modifica di varianti urbanistiche che avrebbero favorito l’affare, con l’aiuto di esponenti del Comune.
Inoltre, emerge anche la vendita di un altro immobile di valore storico, Palazzo Papadopoli, a un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato, facilitando così ulteriori trattative con il magnate. L’inchiesta ha coinvolto vari funzionari pubblici, tra cui l’ex assessore al patrimonio, e si è approfondita anche sulla gestione del blind trust del sindaco, volto a evitare conflitti di interesse nella gestione delle sue proprietà.
Alcune intercettazioni di conversazioni tra Brugnaro e il suo assessore Boraso hanno ulteriormente alimentato i sospetti di una “corruzione ambientale”, con il sindaco che avrebbe avvertito i suoi collaboratori di fare attenzione a eventuali indagini in corso, insinuando che l’attenzione degli inquirenti fosse puntata su di loro. La vicenda è ancora in fase di accertamento e ha suscitato un ampio dibattito sulla trasparenza e sulla gestione delle risorse pubbliche a Venezia