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Salvini dopo l’assoluzione per Open Arms: “Subito la riforma della giustizia”

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ADN24

Matteo Salvini, dopo l’assoluzione nel caso Open Arms, ha scelto Roma per lanciare un messaggio forte e chiaro ai suoi sostenitori e rilanciare la proposta di una riforma della giustizia. Il vicepremier, accolto da una folla entusiasta che ha srotolato uno striscione con la scritta “Il fatto non sussiste”, ha colto l’occasione per attaccare nuovamente le ONG e l’ex premier Giuseppe Conte.

“Non avevo paura. Certo, è meglio essere assolti che condannati. È un riconoscimento che ho fatto il mio dovere”, ha dichiarato Salvini, commentando la sentenza di Palermo. Subito dopo, ha rilanciato con forza il tema della riforma della giustizia, sottolineando la necessità di separare le carriere dei giudici e di introdurre una responsabilità civile per i magistrati che commettono errori gravi. “La separazione delle carriere è fondamentale, questo processo è costato diversi milioni di euro”, ha affermato.

In merito alla sua posizione nel governo, Salvini ha risposto con una certa ambiguità, lasciando intendere che il ritorno al Viminale dipenderà dal futuro. “Sto bene dove sto, per ora”, ha detto, ma non ha nascosto il suo affetto per il periodo passato come ministro dell’Interno.

Il vero colpo di scena, tuttavia, è arrivato nell’attacco a Giuseppe Conte, accusato da Salvini di essere “smemorato”. L’ex presidente del Consiglio, intervistato in diretta TV, ha prontamente risposto, sostenendo di aver messo in guardia Salvini tramite lettere ufficiali, e che la sua condotta era stata sempre in linea con le convenzioni internazionali. La polemica, che risale ai giorni caldi della crisi migratoria del 2019, continua dunque a far discutere, con i protagonisti che non risparmiano frecciate reciproche.

Il clima in politica si surriscalda, con Salvini che non perde occasione per lanciare nuovi temi e per ribadire la sua visione di giustizia e governo, mentre il confronto con Conte e le forze politiche avversarie sembra essere tutt’altro che chiuso.

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