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Processo Open Arms, Salvini assolto perché il fatto non sussiste “Una bellissima giornata”

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Il vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini è stato assolto in primo grado nell’ambito del processo Open Arms perché “il fatto non sussiste”: lo ha annunciato, nell’Aula bunker del carcere Pagliarelli, il presidente della Corte Roberto Murgia. Salvini, all’epoca dei fatti ministro dell’Interno, era accusato di sequestro di persona e rifiuto d’atti d’ufficio per aver impedito per giorni lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla ong spagnola nell’agosto del 2019: nei suoi confronti erano stati chiesti sei anni di condanna. “E’ una bellissima giornata”, ha commentato il vicepremier.
-foto xd6 Italpress –

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Schlein “Il centrosinistra sia pronto in caso di voto anticipato”

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“Il governo Meloni si fa dare la linea da Musk” e “il nostro obiettivo è porre fine a questo governo il prima possibile” perchè i “nazionalismi hanno solo portato una cosa: la guerra. E le destre si rafforzano con la paura che la guerra suscita”. A dirlo la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un’intervista al quotidiano “La Repubblica. “Noi sosteniamo l’Ucraina. E’ stata ingiustamente attaccata dalla Russia. Ma da molto tempo denunciamo la mancanza di un’iniziativa diplomatica e politica europea per una tregua e per la pace. Il rischio è lasciare che falsi interpreti, come Trump e Orban, assecondino gli interessi sbagliati. L’Europa non può sedersi al tavolo della pace come ospite”, sottolinea, “l’Europa ha il dovere di svolgere un ruolo per il cessate il fuoco”. “Dopo la vittoria di Trump ho notato un cambio di toni, più aggressivi”, da parte della premier Giorgia Meloni. “Ma forse è perchè deve coprire i suoi fallimenti, le mancate risposte sul terreno economico e sociale”.

La difficoltà sulla manovra “è frutto delle loro divisioni. I leghisti non erano in aula ad ascoltare la loro presidente del consiglio. Stanno venendo fuori tutti i nodi”. Divisioni che possono portare alle elezioni anticipate? “Non è escluso – ribatte Schlein -. Il nostro obiettivo è far finire il prima possibile un governo che non fa bene al Paese. Hanno fatto una manovra recessiva e di austerità. Sulla Sanità Meloni litiga con la calcolatrice. Solo nel suo favoloso mondo si calcolano i valori assoluti come se non ci fosse l’inflazione”. Il centrosinistra in caso di voto anticipato “deve farsi trovare pronto. Da settembre suggeriamo cinque priorità sui cui costruire iniziativa comune: sanità pubblica, lavoro e salario, istruzione e ricerca, politiche industriali e clima, diritti”. “Il nostro avversario è questa destra. Su quei cinque punti ci sono già grandi elementi di convergenza. Bisogna stare insieme per battere la destra quanto prima”, conclude.

– foto: Agenzia Fotogramma –

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Politica

Manovra, salta l’equiparazione di stipendio per i ministri

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Nel corso dei lavori in commissione Bilancio della Camera per l’esame della manovra, è saltata la norma che prevedeva l’equiparazione degli stipendi di ministri e sottosegretari non eletti con quelli che sono anche parlamentari.
Un emendamento riformulato del testo dei relatori, infatti, prevede che ministri e sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma abbiano diritto a un rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni.
Per finanziare queste voci di spesa, viene istituito un fondo con una dotazione di 500mila euro annui a partire dal 2025. Le risorse sono destinate alle Amministrazioni interessate con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia.

-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Giorgia Meloni si dimette dalla presidenza ECR: “Una comunità che merita un leader a tempo pieno”

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Giorgia Meloni ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) durante il discorso conclusivo di Atreju, la manifestazione di Fratelli d’Italia a Roma. La premier ha spiegato di non poter più dedicare l’energia necessaria a questa carica, che richiede un impegno a tempo pieno. “Questa splendida comunità politica merita un presidente che possa occuparsene con maggiore energia di quella che ora posso dare”, ha dichiarato.

Meloni ha sottolineato che la sua decisione arriva dopo aver prolungato il suo mandato fino alle elezioni europee, compito che ora ritiene di aver concluso. “Apriremo le candidature, presumo che fra i candidati ci sarà anche il mio amico Mateusz Morawiecki”, ha aggiunto, facendo intendere che l’ex primo ministro polacco potrebbe essere uno dei suoi successori. La sua scelta è stata accolta con un applauso, a conferma del sostegno che Morawiecki riceve all’interno della sua coalizione politica.

Nel suo intervento, la premier ha anche fatto il punto sugli impegni del governo italiano. Ha confermato l’intenzione di perseguire importanti riforme, come quella dell’autonomia differenziata, della giustizia e della fiscalità. Meloni ha ribadito anche la politica migratoria, annunciando che i centri per i migranti in Albania, attualmente vuoti, rimarranno aperti, sottolineando l’importanza di combattere il traffico di esseri umani. In merito alla politica estera, ha rivendicato il successo dell’accordo con l’Albania, sottolineando che il Piano Mattei e l’approccio italiano alla gestione dei flussi migratori stanno influenzando le politiche di altri paesi europei.

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