Politica
Pete Hegseth paga accordo di riservatezza dopo accusa di aggressione sessuale
Pete Hegseth, recentemente nominato da Donald Trump per il ruolo di capo del Pentagono, è finito al centro di un contenzioso legale legato a un’accusa di aggressione sessuale. La vicenda coinvolge una donna che lo ha accusato di violenza durante un incontro in una stanza d’albergo, con Hegseth che, pur ribadendo che il rapporto fu consensuale, ha comunque scelto di risolvere la questione con un pagamento a favore della vittima.
Secondo quanto riportato dal Washington Post e attraverso la dichiarazione del suo legale, Timothy Parlatore, Hegseth ha pagato una somma non precisata alla donna tramite un accordo di riservatezza, temendo che la pubblicità dell’incidente potesse danneggiare la sua carriera, specialmente durante il suo impiego presso Fox News. Il legale ha aggiunto che l’incidente si sarebbe verificato quando Hegseth era “visibilmente ubriaco”, ma non sono stati sollevati procedimenti legali a suo carico, nonostante una denuncia inizialmente sporta dalla vittima.
La questione è riemersa recentemente quando è stato reso pubblico un rapporto dettagliato, redatto da una donna amica della vittima, che descrive gli eventi e solleva dubbi sulle circostanze in cui l’incidente sarebbe avvenuto. Nonostante le denunce e il pagamento, il caso non ha visto accuse formali da parte delle autorità.
Questo episodio si inserisce in un contesto più ampio di preoccupazioni su come le accuse di aggressione sessuale vengano gestite all’interno dei circoli politici e mediatici, sollevando domande sul potere di risoluzione attraverso accordi di riservatezza e sul sistema di giustizia.