Politica
Missione albanese delle forze italiane: lusso e vacanze mentre i centri sono vuoti
Il governo italiano ha avviato la costruzione di centri di accoglienza come parte di un progetto per trasferire i naufraghi soccorsi nelle acque italiane. Tuttavia, sia l’hotspot di Shengjin che il centro di trattenimento di Gjader, in Albania, sono rimasti vuoti, poiché i giudici del tribunale di Roma hanno bloccato il trasferimento dei migranti, ritenendo che non fosse conforme alle normative europee. Nonostante ciò, i centri rimangono operativi e le forze dell’ordine italiane sono rimaste nel paese, ospitate in hotel di lusso.
La trasmissione televisiva albanese “Piranjat”, un programma simile a “Le Iene”, ha documentato la situazione con un’inchiesta, mostrando come gli agenti italiani, di stanza a Gjader, non sembrassero impegnati in una missione ufficiale, ma piuttosto a godersi una sorta di “vacanza” a spese dello stato italiano. Alcuni agenti hanno raccontato di gite turistiche a Scutari, Durazzo e Tirana, di tempo passato in sauna e di serate in discoteca, con il governo italiano che si fa carico dei costi.
Il racconto emerso da questa indagine solleva interrogativi sull’efficienza e sulla gestione dei fondi pubblici, poiché i centri sono stati allestiti per accogliere migranti, ma sono rimasti vuoti, mentre le risorse vengono spese per il soggiorno delle forze dell’ordine. Alcuni degli agenti intervistati hanno espresso frustrazione per la situazione, lamentando la “perdita di soldi”, poiché i centri sono inutilizzati.
Questa vicenda ha attirato l’attenzione sull’utilizzo dei fondi pubblici, sollevando critiche soprattutto nei confronti della gestione delle missioni internazionali e dei centri di accoglienza, evidenziando un contrasto tra gli scopi ufficiali e la realtà sul campo.