Politica
Meloni aumenta gli stipendi per i ministri non eletti, ma chiede maggiori contributi agli italiani per le pensioni
In vista delle festività natalizie, il governo Meloni ha preparato un emendamento alla Manovra 2025 che ha sollevato non poche polemiche. Si tratta di un intervento che prevede l’aumento delle indennità di otto ministri e una decina tra viceministri e sottosegretari non eletti in Parlamento, con un impatto complessivo di 1,3 milioni di euro. L’emendamento, che mira ad allineare le indennità di questi membri del governo a quelle di coloro che sono anche parlamentari, ha suscitato dibattito sia all’interno che all’esterno della maggioranza.
I beneficiari principali di questo aumento saranno i ministri Andrea Abodi (Sport), Marina Calderone (Lavoro), Giuseppe Valditara (Istruzione), Alessandro Giuli (Cultura), Guido Crosetto (Difesa), Matteo Piantedosi (Interno), Alessandra Locatelli (Disabilità) e Orazio Schillaci (Salute), che vedranno il loro stipendio raddoppiato, con un incremento complessivo che include un rimborso per l’esercizio del mandato (3.690 euro), oltre mille euro per le spese di viaggio e una diaria di 3.500 euro.
Anche una serie di sottosegretari e viceministri, tra cui Alfredo Mantovano (Presidenza del Consiglio), Giuseppina Castiello (Rapporti con il Parlamento), e Giorgio Silli (Affari Esteri), vedranno aumentare significativamente le loro indennità. L’intento del governo è quello di uniformare il trattamento economico tra chi è eletto in Parlamento e chi ricopre incarichi governativi senza un seggio elettivo.
Mentre alcuni membri del governo, come il ministro della Difesa Crosetto, hanno difeso la norma, altri come Andrea Abodi hanno manifestato una certa riservatezza, ammettendo che l’emendamento potrebbe non passare inosservato, soprattutto in un periodo di crescenti difficoltà economiche per le famiglie italiane. Da Palazzo Chigi, però, filtra un certo nervosismo, e Meloni sembra essere intenzionata a rimodulare la proposta, decidendo eventualmente di posticipare l’entrata in vigore della norma alla prossima legislatura.
Le opposizioni hanno già alzato la voce contro questa misura, accusando il governo di concentrarsi sugli aumenti salariali per i propri membri mentre il paese affronta questioni più urgenti, come l’aumento delle disuguaglianze e la gestione dei fondi pubblici. La polemica è destinata a crescere man mano che la legge di bilancio entrerà nel vivo del dibattito parlamentare.
Oltre all’aumento degli stipendi per i membri del governo, la Manovra 2025 include altre proposte significative, tra cui una modifica dei contributi previdenziali per i neoassunti. Questi potranno versare una percentuale più alta del proprio stipendio alla previdenza, con un beneficio fiscale che permetterà di dedurre metà dell’importo versato. Questa misura ha come obiettivo quello di incrementare le pensioni future, ma rappresenta anche un aumento dei contributi per i lavoratori.
Inoltre, il governo ha previsto un aumento del contributo per gli over 70 con pensioni inferiori a 660 euro, e per gli invalidi over 18, destinando un contributo più consistente che va da 136 a 402 euro.
Tra gli emendamenti che potrebbero interessare direttamente i cittadini italiani, spicca il nuovo bonus per la rottamazione dei vecchi elettrodomestici. Il contributo, che varia tra i 100 e i 200 euro, sarà destinato a chi acquista elettrodomestici ecologici, come frigoriferi, lavatrici e forni, e si aggiunge alla proroga del bonus mobili ed elettrodomestici per chi ristruttura la prima casa.
In sintesi, la Manovra 2025 si preannuncia ricca di novità, ma anche di polemiche, con la maggioranza alle prese con la necessità di giustificare aumenti per i propri membri mentre l’opposizione critica la mancanza di interventi più incisivi per le fasce più deboli della popolazione. Il dibattito è appena iniziato e si prevede che sarà uno dei temi caldi delle festività natalizie.