Politica
Manovra, salta l’equiparazione di stipendio per i ministri
Nel corso dei lavori in commissione Bilancio della Camera per l’esame della manovra, è saltata la norma che prevedeva l’equiparazione degli stipendi di ministri e sottosegretari non eletti con quelli che sono anche parlamentari.
Un emendamento riformulato del testo dei relatori, infatti, prevede che ministri e sottosegretari non parlamentari e non residenti a Roma abbiano diritto a un rimborso delle spese di trasferta per l’espletamento delle proprie funzioni.
Per finanziare queste voci di spesa, viene istituito un fondo con una dotazione di 500mila euro annui a partire dal 2025. Le risorse sono destinate alle Amministrazioni interessate con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia.
-Foto: Agenzia Fotogramma-
Politica
Giorgia Meloni si dimette dalla presidenza ECR: “Una comunità che merita un leader a tempo pieno”
Giorgia Meloni ha annunciato le sue dimissioni dalla presidenza dei Conservatori e Riformisti Europei (ECR) durante il discorso conclusivo di Atreju, la manifestazione di Fratelli d’Italia a Roma. La premier ha spiegato di non poter più dedicare l’energia necessaria a questa carica, che richiede un impegno a tempo pieno. “Questa splendida comunità politica merita un presidente che possa occuparsene con maggiore energia di quella che ora posso dare”, ha dichiarato.
Meloni ha sottolineato che la sua decisione arriva dopo aver prolungato il suo mandato fino alle elezioni europee, compito che ora ritiene di aver concluso. “Apriremo le candidature, presumo che fra i candidati ci sarà anche il mio amico Mateusz Morawiecki”, ha aggiunto, facendo intendere che l’ex primo ministro polacco potrebbe essere uno dei suoi successori. La sua scelta è stata accolta con un applauso, a conferma del sostegno che Morawiecki riceve all’interno della sua coalizione politica.
Nel suo intervento, la premier ha anche fatto il punto sugli impegni del governo italiano. Ha confermato l’intenzione di perseguire importanti riforme, come quella dell’autonomia differenziata, della giustizia e della fiscalità. Meloni ha ribadito anche la politica migratoria, annunciando che i centri per i migranti in Albania, attualmente vuoti, rimarranno aperti, sottolineando l’importanza di combattere il traffico di esseri umani. In merito alla politica estera, ha rivendicato il successo dell’accordo con l’Albania, sottolineando che il Piano Mattei e l’approccio italiano alla gestione dei flussi migratori stanno influenzando le politiche di altri paesi europei.
Politica
Il mercato sommerso dei crediti fiscali del Superbonus: tra speranze, incagli e guadagni internazionali
Il Superbonus 110%, nato per incentivare la ristrutturazione degli edifici e migliorare l’efficienza energetica, si è trasformato da promessa rivoluzionaria a un terreno accidentato di crediti fiscali incagliati. L’iniziativa, pensata per permettere ai cittadini di ristrutturare casa “gratis” trasferendo i costi a imprese edili, ha visto la creazione di un meccanismo complesso: i crediti maturati dalle aziende per i lavori effettuati venivano ceduti a banche e istituti finanziari in cambio di liquidità immediata. Tuttavia, il blocco delle cessioni di credito da parte del governo Meloni nel 2023 ha creato una crisi senza precedenti, con miliardi di euro congelati e migliaia di imprese in difficoltà.
Per far fronte a questo blocco, sono nate nuove soluzioni finanziarie: le SPV, o società veicolo. Queste entità, tipicamente utilizzate in operazioni di cartolarizzazione, acquistano i crediti fiscali bloccati dalle aziende edili, li aggregano in pacchetti e li trasformano in obbligazioni da piazzare sui mercati finanziari. Il ricavato viene poi redistribuito lungo la filiera, permettendo alle imprese di recuperare parte della liquidità sperata.
Secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2023 si è registrato un boom di queste società: oltre 1.000 SPV sono state create in Italia, con una concentrazione significativa nel Veneto. A Conegliano, in provincia di Treviso, ne sono state censite 285, rendendo la cittadina un vero e proprio epicentro del mercato dei crediti fiscali.
L’emergere delle SPV ha dato vita a un panorama eterogeneo di attori. Non si tratta solo di grandi operatori finanziari, ma anche di profili inaspettati: studenti universitari, wedding planner, cooperative e imprenditori locali. Uno dei casi più emblematici è quello di Francesco Edoardo Barzago, un ventitreenne studente di economia, che è riuscito a gestire pacchetti di crediti per milioni di euro.
Tuttavia, la mancanza di regolamentazione stringente e la fretta di monetizzare i crediti hanno portato a situazioni controverse. Alcuni intermediari sono scomparsi con i soldi delle commissioni, lasciando le imprese ancora più in difficoltà. Altri, pur avendo acquisito ingenti quantità di crediti, non sono riusciti a piazzarli sul mercato, bloccando ulteriormente il flusso di liquidità.
Le SPV utilizzano un processo noto come cartolarizzazione per gestire i crediti fiscali. Questo consiste nell’aggregare i crediti in pacchetti finanziari e convertirli in obbligazioni da vendere a investitori. Tuttavia, il valore effettivo di queste obbligazioni dipende dalla solvibilità del sistema fiscale e dalla capacità dello Stato di riconoscere i crediti.
In molti casi, il prezzo di acquisto dei crediti da parte delle SPV è significativamente inferiore al loro valore nominale, consentendo ai compratori di realizzare un potenziale guadagno. Per le imprese edili, però, questo deprezzamento rappresenta un’ulteriore perdita rispetto a quanto avevano inizialmente previsto.
Il blocco delle cessioni di credito e la difficoltà di smaltire i crediti incagliati stanno avendo ripercussioni su tutta la filiera. Le imprese edili, prive della liquidità necessaria, sono costrette a rallentare o sospendere i lavori, con conseguenze dirette per i cittadini che hanno intrapreso ristrutturazioni basandosi sulla promessa di un sistema che si è rivelato instabile.
Nel frattempo, il mercato sommerso creato dalle SPV solleva interrogativi sulla trasparenza e sulla sostenibilità del meccanismo. Chi guadagna realmente da questo sistema? E a quale costo per lo Stato e per i contribuenti?
Il caso del Superbonus 110% rappresenta un esempio emblematico di come una politica ambiziosa possa degenerare in un problema sistemico senza una pianificazione adeguata. Con miliardi di euro ancora bloccati e migliaia di imprese in difficoltà, il futuro di questo meccanismo appare incerto.
Se da un lato le SPV offrono una possibile via d’uscita per i crediti incagliati, dall’altro rischiano di trasformare il mercato in una giungla finanziaria, dove i guadagni sono concentrati nelle mani di pochi, lasciando imprese e cittadini a fare i conti con le conseguenze.
Politica
Lega Lombarda: Massimiliano Romeo sfida Salvini sulla centralità del Nord
Durante il congresso regionale della Lega lombarda in corso a Milano, Massimiliano Romeo, capogruppo dei senatori della Lega, ha lanciato un messaggio deciso al leader del partito Matteo Salvini, mettendo in evidenza la necessità di mantenere alta l’attenzione sul Nord Italia. Romeo, che sta per essere nominato nuovo segretario della Lega lombarda, ha sottolineato l’importanza di non dimenticare le radici del Carroccio, che sono storicamente legate alle esigenze e alle aspettative delle regioni settentrionali.
“Matteo, sai che sono sempre stato leale con te, se non parliamo più del Nord, al Nord i voti non li prendiamo più”, ha dichiarato Romeo, scatenando un’ovazione dalla platea. Le sue parole sono state un chiaro richiamo alla necessità di non perdere di vista la base elettorale che ha reso forte il partito in Lombardia e nelle altre regioni settentrionali.
La dichiarazione di Romeo arriva in un momento di forte trasformazione per la Lega, che, sotto la guida di Salvini, ha cercato di espandere il proprio raggio d’azione a livello nazionale, ma senza dimenticare le origini e l’importanza del radicamento sul territorio. La nomina di Romeo alla segreteria della Lega lombarda segna un nuovo capitolo nella leadership del partito, con il leader nazionale che dovrà fare i conti con il crescente protagonismo delle sezioni locali, che rivendicano maggiore visibilità e centralità.
Le parole di Romeo, dunque, sembrano sottolineare un messaggio chiaro e deciso: il Nord non può essere trascurato e la Lega deve continuare a rappresentare le istanze delle regioni settentrionali, rimanendo fedele alle sue origini storiche. Una posizione che potrebbe alimentare nuovi dibattiti interni al partito, ma che sicuramente segnerà la direzione politica della Lega lombarda nei prossimi mesi.
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