Politica
Elly Schlein: “L’unità è un valore se attorno ad essa c’è un progetto coerente”
Durante il suo intervento all’assemblea di Europa Verde, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha sottolineato l’importanza di un’alleanza politica solida e coerente per il futuro del centrosinistra, facendo riferimento al rapporto di collaborazione costruito con AVS. La leader dem ha espresso gratitudine per il lavoro svolto insieme, sottolineando come questa sinergia abbia portato risultati positivi, come le recenti vittorie in Emilia Romagna e in Umbria.
“Ringrazio Avs per il rapporto leale che abbiamo costruito in questi mesi di lavoro. Un rapporto che vogliamo sempre più stretto”, ha dichiarato Schlein, enfatizzando la necessità di continuare a lavorare insieme per consolidare la forza dell’alleanza. La segretaria ha anche evidenziato il valore dell’unità, ma ha precisato che essa deve essere perseguibile solo se si riesce a costruire un progetto politico condiviso, con un programma chiaro e dei valori comuni.
“Vi ringrazio anche per questo afflato unitario, che ci ha permesso di crescere”, ha continuato, riconoscendo l’importanza di un clima di cooperazione che ha dato impulso alla crescita del partito e della coalizione. Schlein ha quindi ribadito un concetto cruciale per il PD: l’unità non deve essere cercata a tutti i costi, ma piuttosto deve essere il risultato di una convergenza autentica su obiettivi concreti e su una visione politica comune.
Le sue parole rispecchiano una visione pragmatica, ma anche ambiziosa, per il futuro della politica italiana, con l’intento di rafforzare la coesione tra le forze progressiste, ma senza mai rinunciare alla coerenza politica e alla chiarezza delle proposte. La segretaria del PD ha infine sottolineato come l’unità, se davvero costruita su fondamenta solide, possa essere la chiave per affrontare le sfide future e consolidare la presenza della sinistra nelle istituzioni italiane.
Politica
Tajani esprime preoccupazione per la situazione in Siria: rischio di collasso migratorio
Il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, ha manifestato grande preoccupazione per l’escalation delle tensioni in Siria, mettendo in evidenza la difficile situazione di sicurezza e il rischio di un nuovo collasso migratorio. A margine dell’assemblea nazionale di Noi Moderati, Tajani ha spiegato che il ministero degli Esteri sta seguendo con grande attenzione la situazione, soprattutto per quanto riguarda i cittadini italiani ancora presenti nel paese.
“Stiamo monitorando minuto per minuto anche la situazione dei nostri connazionali. È difficile spostarsi dal Nord al Sud della Siria, da Aleppo a Damasco”, ha dichiarato Tajani, sottolineando l’importanza di garantire la sicurezza degli oltre 120 italiani attualmente presenti ad Aleppo. Il ministro ha aggiunto che, in collaborazione con l’ambasciata italiana, si stanno studiando le modalità per assistere i connazionali e facilitare il loro rientro in Italia.
Tajani ha anche lanciato un allarme sul possibile ritorno di un’emergenza migratoria: “Il rischio è che, se la guerra civile continua, potremmo assistere a un collasso simile a quello che abbiamo visto in passato, con un afflusso massiccio di rifugiati verso l’Europa”. Questo scenario, secondo il ministro, potrebbe portare a una crisi migratoria di grande portata, come già accaduto negli anni precedenti, quando milioni di rifugiati siriani hanno cercato di fuggire dalla violenza del conflitto.
La situazione in Siria continua a destare grande preoccupazione anche a livello internazionale, con numerosi paesi che seguono da vicino gli sviluppi e cercano soluzioni per evitare una nuova ondata di esodi forzati.
Politica
Meloni: “La nostra coalizione è forte grazie alla volontà di stare insieme”
In un videomessaggio all’assemblea nazionale di Noi Moderati, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha sottolineato il valore della coesione all’interno della coalizione di centrodestra che guida l’attuale governo. La premier ha spiegato che, nonostante le differenti sensibilità politiche dei partiti che la compongono, ciò che li rende uniti è la forte volontà di lavorare insieme per il bene del Paese.
“La nostra coalizione è composta sì da forze politiche diverse, ognuna con la sua identità e la sua storia, che sono un valore aggiunto. La cosa che ci rende forti e coesi è la voglia di stare insieme, che ci consente di fare sintesi e trovare un punto di incontro”, ha dichiarato Meloni, enfatizzando come la diversità all’interno della coalizione non sia un ostacolo, ma una risorsa.
La presidente del Consiglio ha poi ribadito i principi che uniscono i membri della coalizione: “Siamo uniti dalla stessa visione del mondo di fondo, crediamo negli stessi valori, abbiamo idee compatibili e intendiamo portare avanti fondamentalmente gli stessi progetti”. Queste parole, rivolte ai partecipanti dell’assemblea, hanno avuto l’intento di rafforzare il messaggio di unità e determinazione della maggioranza, che intende affrontare le sfide politiche ed economiche del Paese con un obiettivo comune.
Il videomessaggio arriva in un momento in cui la coalizione di centrodestra sta cercando di consolidare il proprio progetto politico e di rispondere alle esigenze della società italiana, mantenendo una solida coesione interna. Concludendo il suo intervento, Meloni ha invitato tutti i membri della coalizione a continuare a lavorare insieme per il progresso e la stabilità dell’Italia.
Politica
Antonio Costa assume la guida del Consiglio Europeo: sfide e prospettive
Con l’insediamento di Antonio Costa come presidente del Consiglio Europeo, si apre un nuovo capitolo per l’istituzione che riunisce i leader dei 27 Stati membri dell’Unione Europea. L’ex primo ministro portoghese, primo rappresentante di una minoranza etnica a ricoprire questa carica, si prepara a affrontare il difficile compito di mediare tra le diverse visioni dei leader europei e imprimere un nuovo corso ai lavori del Consiglio.
Nato a Lisbona nel 1961, Costa porta con sé un bagaglio culturale unico: il padre era un comunista mozambicano e la famiglia ha radici in India e Francia. Questo background, insieme alla sua esperienza come sindaco di Lisbona e primo ministro del Portogallo, lo rende particolarmente adatto a ridefinire le relazioni dell’UE con Asia, Africa e Sud America, regioni che il politico considera cruciali per il futuro dell’Europa.
Costa intende trasformare il modus operandi del Consiglio Europeo. Tra i suoi obiettivi:
- Snellire le riunioni, limitando le discussioni a pochi temi centrali e producendo conclusioni concise.
- Promuovere i ritiri strategici, incontri informali in cui i leader europei possano dialogare lontano dalla pressione mediatica. Il primo è previsto per febbraio in Belgio e sarà dedicato alla difesa, con ospiti di spicco come il Segretario Generale della NATO e il premier britannico Keir Starmer.
Costa eredita un Consiglio Europeo segnato dalle tensioni tra il suo predecessore Charles Michel e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. Tuttavia, il portoghese ha dichiarato di avere un rapporto personale e politico positivo con von der Leyen, che intende sfruttare per migliorare la cooperazione tra le due istituzioni.
Con una visione pragmatica e un tocco personale, Costa si prepara ad affrontare le prime sfide: il vertice con i leader dei Balcani occidentali il 18 dicembre e il Consiglio Europeo del 19-20 dicembre. Il cammino non sarà facile, ma Costa punta a rendere il Consiglio Europeo un motore più efficiente e strategico per l’Unione.
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