Politica
Corti d’Appello in allarme: l’ANM critica le nuove regole sui ricorsi dei migranti
L’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) ha espresso preoccupazione per l’impatto delle recenti modifiche legislative introdotte nel decreto migranti. La novità più rilevante è la possibilità di presentare ricorso alle Corti d’Appello contro i provvedimenti di trattenimento dei migranti. Questa modifica, che in precedenza permetteva solo il ricorso in Cassazione, aggiunge un ulteriore livello di giudizio e rischia di sovraccaricare il sistema giudiziario, già messo a dura prova.
Secondo l’ANM, questa decisione potrebbe rendere le Corti d’Appello “inginocchiate” di fronte a un aumento considerevole dei ricorsi, complicando la gestione dei procedimenti legati al trattenimento e all’espulsione dei migranti. Il provvedimento, inoltre, stabilisce che il ricorso non sospende automaticamente l’esecuzione del trattenimento, mantenendo così operativo il modello di gestione attuale fino a decisione contraria della Corte entro dieci giorni
Questo scenario si inserisce in un contesto più ampio di dibattito sul sistema migratorio italiano, con il governo che cerca di implementare soluzioni rapide per gestire i flussi migratori e rispondere alle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Tuttavia, la mossa è stata criticata da vari esperti di diritto, che la vedono come un tentativo di accelerare le procedure a scapito della qualità e dell’equità delle decisioni giudiziarie
Le modifiche, che includono anche l’uso dei cosiddetti “Paesi sicuri”, potrebbero quindi aggravare il carico di lavoro per le istituzioni giudiziarie, sollevando dubbi sull’efficacia e la sostenibilità del sistema.