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Conte rifiuta l’etichetta di sinistra: ‘Non vogliamo fare l’alternativa da soli’

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ADN24

Giuseppe Conte, ex premier e leader del Movimento 5 Stelle, ha recentemente rifiutato l’etichetta di “sinistra”, rivelando la sua intenzione di smarcarsi dal Partito Democratico. In un’intervista a SkyTG24, Conte ha dichiarato che, oggi, la distinzione tra destra e sinistra non ha più significato. Secondo lui, l’area progressista rappresenta un’alternativa alla destra, ma non si limita a essere una “contrapposizione” alle forze politiche tradizionali di sinistra.

Conte ha sottolineato la differenza tra il suo partito e il Pd, puntando il dito su alcuni comportamenti che considera incoerenti con le politiche progressiste, come il voto degli europarlamentari del Pd a favore di Meloni in Europa. “Sono stati i socialisti francesi e tedeschi a non votare con Meloni, non il Pd”, ha dichiarato, criticando anche le politiche economiche e sociali che, a suo avviso, molti partiti di sinistra hanno adottato, accusandoli di seguire linee neo-liberiste simili a quelle della destra.

L’ex premier ha rivendicato la necessità di mantenere una “identità chiara” per il Movimento 5 Stelle, che, pur trovandosi nella stessa area politica della sinistra, vuole essere progressista e indipendente, senza limitarsi a essere un “cespuglio rosso”. Con l’intensificarsi della rivalità con Beppe Grillo e le sfide politiche interne, Conte sembra voler tracciare una linea ben definita tra il Movimento 5 Stelle e il Pd, senza compromettere la propria autonomia politica.

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