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Politica

Caso Sangiuliano | Valutazioni della Corte dei Conti

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La vicenda che coinvolge il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e Maria Rosaria Boccia è sotto attento esame della Corte dei Conti, che sta valutando eventuali implicazioni. La questione riguarda il rapporto personale tra i due e il possibile uso di denaro pubblico.

L’avvocato di Sangiuliano, Silverio Sica, ha escluso categoricamente qualsiasi forma di ricatto, definendo l’intera questione come una vicenda strettamente privata, divenuta oggetto di polemica politica. Secondo il legale, non vi è alcuna prova che colleghi l’uso di fondi pubblici a questa storia, nemmeno per spese minime come un caffè. Tuttavia, si stanno esaminando le dichiarazioni di Boccia per verificare se vi sia stata una violazione della riservatezza.

La magistratura romana, intanto, non ha ancora ricevuto l’esposto presentato dal deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che ipotizza reati come indebita destinazione di denaro pubblico e rivelazione di segreti d’ufficio. Una volta che l’incartamento giungerà in Procura, verrà valutato e potrebbe essere aperto un fascicolo preliminare.

In serata, la trasmissione “In Onda” su La7 ha annunciato un’intervista esclusiva con Maria Rosaria Boccia, durante la quale potrebbero emergere ulteriori dettagli sulla vicenda. Intanto, il ministro Sangiuliano ha dichiarato l’intenzione di presentare una denuncia contro Boccia, segnalando così un ulteriore sviluppo di questa intricata situazione che unisce sfera privata e dibattito politico.

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Tajani “Sui missili ogni Paese per sè, ora una conferenza di pace”

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“Ogni Paese decide come far utilizzare i propri aiuti militari in un rapporto bilaterale con Kiev. Esiste una posizione della Nato che dice che l’Alleanza non è impegnata nella guerra, e gli americani mi sembrano molto prudenti”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che aggiunge: “Noi abbiamo fornito a Kiev aiuti senza riserve, militari, civili, finanziari, adesso stiamo per inviare la seconda batteria di Samp T per difendere la popolazione ucraina. Zelensky non ha mai chiesto più di quello che facciamo. E noi del resto non abbiamo le armi inglesi e americane.

Mi auguro che una seria conferenza di pace si possa tenere prima della fine dell’anno”. Sui missili a lungo raggio all’Ucraina per colpire in territorio russo sembra vicino un via libera di Londra: “E’ una posizione britannica, io penso che si debba fermare l’avanzata russa: quando Borrell ha detto una cosa simile a quella sta che valutando Starmer il Consiglio affari esteri Ue non ha dato seguito a queste dichiarazioni. Noi abbiamo un Parlamento e un accordo ben preciso”, ribadisce Tajani, che alla domanda su cosa pensi della denuncia di Washington e Londra su una fornitura di 200 missili dall’Iran a Mosca in cambio di tecnologia nucleare, risponde: “C’è un documento del G7 per quello che sta facendo l’Iran, una condanna forte sulla fornitura di armi a Mosca, che è una violazione del diritto internazionale e una minaccia alla sicurezza europea. Ma questo messaggio lo giriamo anche alla Cina, di non fornire armi o tecnologia alla Russia, ma anzi di chiedere a Mosca di fare dei passi per concludere la guerra e rinunciare all’occupazione dell’Ucraina”.

Oggi a Roma, oltre al premier britannico, arriva anche il ministro del Commercio estero cinese: “Noi vogliamo lavorare su un piano commerciale di uguaglianza, chiediamo parità di accesso per i nostri prodotti sui mercati della Cina – spiega Tajani -. Le nostre imprese devono concorrere a parità di condizioni. Per arrivare a questi obiettivi a Bruxelles sosteniamo i dazi che propone la Commissione Ue, a tutela delle competitività delle nostre imprese. Puntiamo a un clima di collaborazione positiva, ad una reale reciprocità, per evitare azioni di dumping e anche ostacoli talvolta incomprensibili da parte di Pechino. Tutto questo non pregiudica i nostri buoni rapporti, come dimostrano il viaggio di Meloni e quello prossimo, a fine anno, di Mattarella, al quale parteciperò anche io”.

Poi, in merito alla richiesta di condanna per Salvini, commenta: “E’ una richiesta incredibile, senza presupposti giuridici: cercare di indirizzare il diritto penale per attaccare il governo mi pare fuori da ogni logica, lo abbiamo già visto con Berlusconi. Dobbiamo andare avanti con la riforma della giustizia”. E alla domanda su quali siano realmente i rapporti fra la famiglia Berlusconi e il governo, risponde: “Molto positivi, al di là di tante indiscrezioni. Non esiste un atteggiamento di ostilità del gruppo Berlusconi nei confronti del governo. Sui diritti civili ogni imprenditore può esprimere una propria opinione, il che non significa nulla di strategico. Anche l’incontro con Draghi non ha retroscena particolari: un grande gruppo imprenditoriale chiede stabilità e si aggiorna sugli scenari internazionali, niente più che questo. Il partito è completamente autonomo e indipendente, nessuna intrusione è mai avvenuta”.

Infine, in merito alla circostanza che si sia schierato in modo anticipato contro la tassazione sugli extraprofitti, dichiara: “Mi hanno fatto una domanda e ho risposto; il dossier non è sul tavolo per lo stesso ministro dell’Economia. Un contributo aggiuntivo delle banche o di chiunque altro per il debito pubblico deve essere eventualmente frutto di un confronto, non di un’imposizione. Io difendo il tessuto economico del mio Paese, il nostro vero motore per la crescita e la riduzione del debito. Poi rivendico il mio diritto di avere un’opinione netta su questo argomento e non faccio gli interessi di nessuno, non faccio vacanze di lusso, nè ho vantaggi da parte di nessuno”.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Economia | FI chiede di prorogare la detassazione al 50% delle imposte prevista per impatriati

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Forza Italia ha proposto un’emendamento al decreto omnibus in discussione al Senato che mira a prorogare fino al 2027 la misura di detassazione al 50% delle imposte per i lavoratori che trasferiscono la loro residenza in Italia. La proposta non si limita ai lavoratori in generale, ma include anche gli sportivi che firmeranno contratti con squadre italiane entro la stessa scadenza.

Dario Damiani, capogruppo di Forza Italia in commissione Bilancio, ha spiegato che l’obiettivo dell’emendamento è estendere una misura già in vigore, pensata per incentivare il trasferimento di residenza nel nostro Paese. La detassazione, infatti, rappresenta un’importante agevolazione per attrarre talenti e professionisti, sostenendo così il settore sportivo e altri ambiti economici.

La proposta, se accettata, potrebbe avere un impatto significativo sulla politica fiscale italiana, rendendo il Paese più competitivo a livello internazionale e favorendo l’ingresso di nuove risorse nel mercato del lavoro e nello sport.

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Mattarella “Basta disparità, il lavoro ha bisogno delle donne”

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“Il lavoro è motore di crescita sociale ed economica: il nostro Paese, al pari degli altri, non può permettersi di rinunciare all’apporto delle donne, che costituisce un fattore indispensabile. Il divario del quasi 20% tra occupazione maschile e femminile costituisce un punto critico di sistema: ogni sforzo va compiuto per ridurlo sempre di più. Il lavoro è anche libertà, dignità e riscatto. Nei rapporti di lavoro occorre rispettare i diritti di parità e di eguaglianza, previsti dalla nostra Costituzione. Ancora oggi nel lavoro femminile sono presenti ostacoli, rallentamenti e disparità, per l’accesso, nella retribuzione, nella progressione di carriera, negli incarichi di vertice”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio inviato al “Tempo delle Donne”, il tradizionale appuntamento de Il Corriere della Sera, dedicato all’universo femminile, pubblicato sull’edizione domenicale del quotidiano. “Le barriere possono alzarsi fino a giungere a inaccettabili e odiose discriminazioni: licenziamenti, dimissioni in bianco, pressioni indebite, persino forme di stalking e di violenza, fisica o psicologica. Il rispetto delle norme e dei diritti va assicurato anche attraverso una vigilanza ferma ed efficace. Allo stesso modo vanno rimossi gli ostacoli rendono difficile la conciliazione tra occupazione e cura della famiglia. Il lavoro non allontana la donna dalla maternità. E’ vero il contrario: l’occupazione femminile è un fattore che sostiene in modo decisivo la famiglia e le nascite. Per cercare di frenare l’impoverimento demografico – ma anche per venire incontro ai legittimi desideri delle giovani coppie – sarà sempre più necessario impegnarsi per una migliore gestione dei servizi, per la conciliazione dei tempi di lavoro, per una più forte cultura di sostegno della famiglia” conclude Mattarella.

foto: Agenzia Fotogramma

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