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Autonomia differenziata | Per il vescovo Savino ci sarà un Far West tra Regioni povere

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Il vescovo Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza episcopale italiana e vescovo di Cassano allo Ionio, ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla proposta di riforma dell’autonomia differenziata, definendola una “secessione dei ricchi”. In un’intervista a Repubblica, Savino ha descritto la riforma come una minaccia per l’unità del paese, suggerendo che potrebbe portare alla creazione di due Italie: una prospera e l’altra trascurata.

Savino, che fa parte del gruppo di consiglieri del cardinale Matteo Zuppi, ha evidenziato i rischi associati alla riforma, affermando che essa potrebbe accentuare le disuguaglianze tra le regioni e favorire una sorta di “Far West” tra le aree meno sviluppate. Secondo il vescovo, il Sud Italia percepisce questa proposta come un mezzo per consolidare le disparità economiche, già esistenti, e rischia di trasformare il territorio in una vasta area di abbandono e povertà.

Il vescovo ha inoltre richiamato l’attenzione sul fatto che la Chiesa, pur non schierandosi politicamente, è profondamente coinvolta nella discussione su questo tema, basandosi su precedenti critiche fatte alla riforma del titolo V della Costituzione del 2001. Savino ha ripreso un concetto dell’economista Gianfranco Viesti, sostenendo che la riforma potrebbe accentuare le disuguaglianze e provocare ulteriori problematiche di povertà.

Infine, Savino ha avvertito che il Nord Italia potrebbe anch’esso risentire delle conseguenze negative di questa riforma, poiché una regressione del Sud potrebbe influenzare negativamente l’intero paese. Il vescovo ha sottolineato la necessità di una riflessione approfondita e di un approccio equilibrato per evitare la frammentazione del paese e preservare la coesione nazionale.

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