Politica
Autonomia differenziata | Per il sindaco Sala è una riforma “dannosa e squilibrata”
Beppe Sala, sindaco di Milano, ha espresso fermamente la sua contrarietà alla proposta di riforma delle autonomie regionali recentemente avanzata. In una lettera pubblicata sul Corriere della Sera, Sala ha criticato la riforma, definendola iniqua e sostendendo che il vero rischio non è una divisione tra Nord e Sud, ma un incremento delle disuguaglianze tra le Regioni.
Il sindaco milanese ha messo in dubbio le dichiarazioni del ministro Calderoli, che aveva paventato un possibile scollamento tra le aree del Paese a causa del referendum abrogativo. Secondo Sala, il vero problema risiede nella riforma proposta, che potrebbe amplificare le disuguaglianze tra le diverse regioni italiane piuttosto che risolverle.
Sala ha sottolineato che la sua opposizione alla riforma non è dettata da pregiudizi ideologici, ma piuttosto da preoccupazioni concrete. In particolare, il sindaco ha criticato l’assenza di consultazioni con le grandi città, che considera fondamentali per l’economia e la giustizia sociale del Paese.
Un altro punto di critica riguarda l’implementazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep), per i quali Sala osserva che non esistono ancora dettagli definitivi. La proposta di avviare la riforma senza un quadro chiaro sui Lep, che definiscono i diritti e i servizi garantiti a livello nazionale, è vista come un errore. Sala avverte contro un approccio che potrebbe limitarsi a un “partiamo e poi si vedrà”, piuttosto che fornire un piano ben definito e giustificato.
Con queste osservazioni, Sala solleva interrogativi significativi sulla gestione e sull’equità della riforma proposta, chiedendo un confronto più approfondito e inclusivo con tutte le realtà locali coinvolte.
Politica
Schillaci “Antibiotico-resistenza, 21 mln per ricerca nuovi farmaci”
“L’Italia ha un Servizio Sanitario Nazionale che tutti gli altri Paesi ci invidiano, però purtroppo siamo agli ultimi posti in Europa per quanto riguarda la lotta all’antibiotico-resistenza. E’ importante ricordare che gli antibiotici vanno presi quando è necessario sempre sotto una stretta guida medica, non bisogna assolutamente usare il fai-da-te in questo campo così delicato perchè gli antibiotici usati in maniera non adeguata causano una resistenza e quindi alcune malattie che possono essere curate, come la polmonite, magari diventano più difficili da affrontare”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a “Unomattina” su Raiuno. Secondo l’Oms nel 2050 l’antibiotico-resistenza potrebbe provocare oltre 39 milioni di morti al mondo. “Dobbiamo scongiurare assolutamente questo pericolo: ci stiamo impegnando, sono stati messi 21 milioni di euro nella legge di bilancio per favorire la ricerca di nuovi antibiotici che siano in grado di sconfiggere batteri che sono diventati resistenti ai tradizionali antibiotici, però ci vuole l’impegno di tutti: è una battaglia da fare insieme”, ha sottolineato Schillaci.
“I dati che abbiamo il nostro possesso testimoniano come spesso proprio nelle età più fragili – le persone più anziane oppure i pazienti in età pediatrica – c’è un uso eccessivo di antibiotici: per questo, stiamo partendo con dei corsi di formazione specifici, rivolti in particolare ai medici di famiglia”, che “hanno il più stretto rapporto con i cittadini: tocca a loro essere la guida per un uso responsabile degli antibiotici in tutte le fasce di età. La cosa migliore è sempre rivolgersi al medico, bisogna evitare le auto-prescrizioni e l’auto-somministrazione”. Negli ospedali “bisogna avere particolare attenzione, soprattutto per i pazienti fragili, i più anziani o quelli che hanno delle patologie gravi: proprio a loro bisogna somministrare gli antibiotici quando è necessario”. Per il ministro “è un aspetto non solo che riguarda la salute, ma anche economico perchè ovviamente si dilatano i tempi di presenza delle persone all’interno degli ospedali: dobbiamo evitarlo, anche perchè i soldi che si possono risparmiare da una battaglia come quella che stiamo conducendo insieme possono essere utilizzati, per esempio, per dare accesso ai pazienti alle nuove terapie oncologiche”, ha concluso.
– Foto Agenzia Fotogramma –
Politica
Crosetto: “Putin non vuole allargare il conflitto, ma l’aiuto dei coreani è preoccupante”
Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha recentemente dichiarato che non crede che Vladimir Putin abbia intenzione di espandere il conflitto al di fuori dell’Ucraina, nonostante le minacce rivolte dall’ex presidente russo all’Europa. Durante un intervento a Napoli, Crosetto ha sottolineato che la situazione è preoccupante, soprattutto quando si ha a che fare con un leader che ha violato la sovranità di uno stato, come accaduto con l’invasione dell’Ucraina. Tuttavia, ha ribadito che non vede segni di un’intenzione di Putin di allargare la guerra ad altri paesi.
Crosetto ha anche sollevato una questione che considera particolarmente grave: il coinvolgimento di diecimila soldati nordcoreani al fianco della Russia. Ha osservato come questo supporto non abbia ricevuto molta attenzione mediatica, un punto che ritiene significativo, soprattutto se si paragona alla reazione che ci sarebbe stata se un numero simile di soldati polacchi avesse partecipato al conflitto a sostegno dell’Ucraina. Secondo il ministro, questa disparità di trattamento riflette il potente controllo di Putin anche sulle narrazioni mediatiche, comprese quelle occidentali.
Queste dichiarazioni si inseriscono nel più ampio contesto delle riflessioni sulla guerra in Ucraina e sulle implicazioni geopolitiche legate agli alleati della Russia e dell’Occidente.
Politica
La Russa evita di commentare le dichiarazioni di Salvini su Netanyahu: ‘Non rispondo per evitare fraintendimenti’
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha scelto di non esprimere un’opinione sulle dichiarazioni di Matteo Salvini, riguardo alle affermazioni del vicepremier sulla visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in Italia, nonostante il mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale. Durante un incontro con gli studenti sulla Costituzione a Palazzo Marino, La Russa ha spiegato la sua posizione riguardo alle domande sollevate dai giornalisti.
La Russa ha sottolineato che, in merito a questioni delicate e controverse come quella sollevata dalle parole di Salvini, preferisce rispondere sempre in diretta, così da evitare malintesi o interpretazioni errate delle sue dichiarazioni. Il presidente del Senato ha ammesso di essere stato in passato oggetto di equivoci, citando un episodio in cui le sue parole erano state fraintese riguardo l’interpretazione di statistiche. Questo lo ha spinto a evitare di rilasciare dichiarazioni generali senza essere in grado di chiarire subito la sua posizione.
Per quanto riguarda la vicenda specifica su Netanyahu, La Russa ha ribadito il suo desiderio di non rispondere, evitando di commentare le dichiarazioni di Salvini, in quanto non intende dare adito a ulteriori polemiche o fraintendimenti. In sostanza, ha preferito mantenere una posizione di neutralità sul tema, scegliendo di non entrare nel merito di dichiarazioni politiche controverse.
Questa dichiarazione di La Russa evidenzia un approccio prudente e misurato nei confronti di temi sensibili, cercando di evitare discussioni pubbliche che potrebbero suscitare conflitti o interpretazioni errate.
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