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West Nile Virus in Italia: aumento dei casi e prima vittima stagionale
Negli ultimi mesi, il West Nile Virus, noto anche come febbre del Nilo, ha mostrato un preoccupante aumento in Italia. Trasportato principalmente dalle zanzare, questo virus ha recentemente causato il primo decesso stagionale, mentre la diffusione continua a estendersi in diverse regioni del Paese. Ecco una panoramica dettagliata della situazione attuale.
Recentemente, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha segnalato il primo decesso della stagione attribuibile al West Nile Virus. Questo tragico evento si aggiunge ai sette nuovi casi umani notificati dal 18 al 24 luglio, portando il totale a 13 casi. Di questi:
Sette sono stati casi neuro-invasivi, coinvolgendo il sistema nervoso centrale.
Quattro casi sono stati asintomatici.
Due hanno manifestato sintomi febbrili di discreta importanza.
Il primo caso autoctono di febbre del Nilo era stato identificato in provincia di Modena il 26 giugno. Le regioni colpite fino ad oggi includono Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Puglia e Abruzzo, con un totale di 17 province interessate.
Dettagli sul Primo Decesso
Il primo decesso stagionale riguarda una donna di 80 anni della provincia di Pordenone. Lo scorso anno, il West Nile Virus aveva causato 27 morti in Italia, mentre l’anno precedente erano stati 37.
La maggior parte dei pazienti infetti dal West Nile Virus è asintomatica. Tuttavia, circa il 20% manifesta sintomi come:
- Mal di testa
- Febbre
- Vomito e nausea
- Rash cutanei
- Linfonodi ingrossati
Il periodo di incubazione varia dai 2 ai 14 giorni, ma può estendersi fino a 21 giorni in soggetti immunocompromessi. Nei pazienti anziani, i sintomi possono essere più gravi e comprendere complicazioni neuro-invasive. Nei bambini, i sintomi sono generalmente lievi, mentre nei ragazzi possono essere più marcati, con febbre alta e sintomi aggiuntivi come dolori muscolari e mal di testa.
Attualmente, non esiste un vaccino specifico per il West Nile Virus. La prevenzione si basa su misure per evitare le punture di zanzara, tra cui:
- Uso di repellenti per zanzare
- Abbigliamento lungo
- Utilizzo di zanzariere
- Gestione delle pozze di acqua stagnante vicino alle abitazioni
È fondamentale svuotare vasi e secchi, cambiare frequentemente l’acqua nelle ciotole per animali e mantenere i contenitori d’acqua in posizione verticale quando non sono in uso.
Il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore della Scuola di Specializzazione di Igiene e Medicina Preventiva dell’Università Statale di Milano, avverte che “i numeri sono destinati a salire, soprattutto considerando la presenza autoctona del vettore”. Pregliasco sottolinea l’importanza di una sorveglianza continua e di una comunicazione efficace per prevenire la diffusione del virus, senza allarmare eccessivamente la popolazione.