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Udine | Morto dopo un brutale pestaggio: si chiamava Shimpei Tominaga
Shimpei Tominaga, vittima di un violento attacco sabato notte a Udine, ha perso la vita a causa delle ferite riportate alla testa dopo essere caduto a terra per un pugno ricevuto. Tominaga, originario del Giappone, era ricoverato in terapia intensiva dopo l’aggressione, ma purtroppo i medici non sono riusciti a salvarlo.
L’uomo, residente a Udine da tempo e attivo nel settore dell’export di arredamento made in Italy verso il Giappone, lascia la moglie Chinatsu e un figlio di 13 anni, tornati in Giappone due anni fa dopo aver vissuto in Italia per il percorso delle elementari del loro bambino.
Nato l’8 novembre 1967, Tominaga era una figura rispettata e conosciuta nella città, apprezzato per la sua simpatia e cordialità. Giunse in Italia da bambino, stabilendosi prima a Roma con il padre Kenichi, pioniere nella commercializzazione di cartoni animati giapponesi nel nostro Paese.
Martedì, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Udine ha emesso misure cautelari: Samuele Battistella, Daniele Wedam e Abdallah Djoumaa sono stati incarcerati, mentre Ivan Boklac e Oleksandr Vitaliyovich Petrov hanno ricevuto il divieto di dimora in Friuli Venezia Giulia. I primi tre sono ora accusati di omicidio preterintenzionale, essendo stati riconosciuti come parte di una banda attiva nel Triveneto, coinvolta anche in furti e una rapina.
La comunità di Udine è scossa dalla perdita di Shimpei Tominaga, un uomo rispettato e amato che ha lasciato un’impronta significativa nella città e oltre.