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Sicilia | 2 luglio Giornata nazionale contro lo sfruttamento del lavoro e il caporalato, proposta del Magistrato Bruno Giordano

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Il 2 luglio è stato proposto come Giornata nazionale contro lo sfruttamento del lavoro e il caporalato da Bruno Giordano, magistrato di Cassazione e ex direttore dell’Ufficio Nazionale del Lavoro fino a dicembre 2022, tramite un editoriale su La Repubblica.

Due anni fa, il 2 luglio, a Marina di Acate (Ragusa), scomparve Daouda Diane, un ivoriano di 37 anni che lavorava come mediatore culturale in una cooperativa per l’accoglienza dei migranti. Quel giorno, Daouda si era recato in un cementificio ad Acate per lavorare per mezza giornata. Tuttavia, dopo quella mattina, non si hanno più notizie di lui: non si sa se abbia lasciato il cementificio o dove sia stato portato. Nonostante le indagini dei carabinieri, che hanno incluso controlli all’interno del cementificio e in terreni adiacenti, non è stato possibile ottenere risultati. Attualmente, quattro persone sono indagate, ma senza alcuna accusa specifica o avviso di chiusura delle indagini. Oggi, a due anni di distanza, si terrà una manifestazione in suo ricordo davanti alla sua abitazione, organizzata dal sindacato Usb.

Giordano spiega la sua proposta con queste parole: “Una giornata per suscitare dubbi e stimolare riflessioni, per evitare l’oblio e chiedere verità, per rivendicare dignità”. E aggiunge: “È nostro dovere pretendere verità, ricordare Diane e Satnam Singh, brutalmente ucciso a Latina, e restituire dignità a tutti gli uomini e le donne costretti ogni giorno a lavorare nei nostri campi, qualsiasi sia la temperatura, per arricchire la filiera commerciale, a salire sui ponteggi, a scaricare pacchi, a svolgere lavori domestici. La certezza dei diritti del lavoro è diventata un lusso irraggiungibile nelle campagne per i braccianti, così come nelle città per i rider, fattorini, colf, badanti, e nei prestigiosi studi professionali per tirocinanti, stagisti, praticanti e liberi professionisti, sfruttati da chi abusa della loro ambizione di diventare ciò per cui hanno studiato”.

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