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Roma | L’assassino di Michelle Causo usa i social dal carcere: la denuncia dei genitori della ragazza

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Gianluca e Daniela Causo, genitori di Michelle Causo, hanno espresso il loro sconcerto per quanto accaduto in carcere al giovane accusato di aver ucciso la loro figlia, lasciando il suo cadavere su un carrello della spesa a Roma, zona Primavalle. In un’intervista all’Adnkronos, hanno rivelato che il giovane avrebbe creato degli account social mentre era in carcere per guardare i profili di amiche e amici della vittima.

Il Delitto di Primavalle

L’omicidio di Michelle Causo è avvenuto il 28 giugno 2023 in un appartamento in via Dusmet. Dopo averla pugnalata più volte, l’assassino avrebbe avvolto il corpo in un lenzuolo e infilato in un sacco per i rifiuti, poi trasportato in un carrello per la spesa davanti a dei cassonetti nelle vicinanze.

L’Accesso ai Social in Carcere

Secondo quanto riferito dai genitori di Michelle, il giovane avrebbe acceduto a internet e creato profili Instagram per monitorare i profili delle amiche della vittima. “L’assassino di nostra figlia cosa fa in carcere? Un corso di informatica, proprio lui che ha alle spalle una accusa per aver tentato di estorcere soldi alle ragazze, minacciandole con foto ritoccate ad arte”, hanno dichiarato i genitori.

Reazioni e Indagini

Le segnalazioni dei genitori al carcere di Treviso sarebbero state ignorate, ma recentemente alcune amiche di Michelle hanno contattato la famiglia per segnalare la presenza di un profilo Instagram sospetto che potrebbe appartenere al giovane. “È una cosa che si può fare?” si sono domandati i genitori, sottolineando la loro frustrazione per l’accaduto.

Contestazioni e Prospettive

Attualmente, il ragazzo è recluso nell’istituto penale per i minorenni di Treviso, dove avrebbe accesso a corsi di informatica e laboratori vari. Nonostante le affermazioni dei genitori di Michelle, fonti interne alla polizia penitenziaria hanno dichiarato che l’accesso ai social non è autorizzato, anche se il sindacato chiederà verifiche in merito.

Appello alla Giustizia

“Il ragazzo è sicuramente un ragazzo esuberante, ma l’accesso ai social non è mai autorizzato”, ha affermato Aldo Di Giacomo, segretario generale della S.Pp. La madre di Michelle ha ribadito il loro appello alla giustizia affinché venga fatto il possibile per impedire ulteriori umiliazioni alla memoria di Michelle.

La Difesa del Giovane

L’avvocato del giovane, Daniele Meles, contattato dall’Adnkronos, non ha potuto confermare né smentire le accuse riguardanti l’accesso ai social, aggiungendo che non risulta che il suo assistito abbia accesso a un computer.

Questo episodio ha scatenato una nuova ondata di polemiche e interrogativi sulla gestione carceraria e sulla sicurezza dei detenuti, mentre la famiglia di Michelle continua a lottare per giustizia.

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