Reggio Calabria | Sequestrati Beni per 6,5 Milioni di Euro a Imprenditore Legato alla ‘Ndrangheta

I Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e dello S.C.I.C.O., coordinati dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, sotto la direzione del Dott. Giovanni Bombardieri, hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 6,5 milioni di euro in Calabria e Lombardia.

Questa operazione è il risultato di complesse investigazioni economico-patrimoniali condotte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Reggio Calabria. Le indagini hanno coinvolto un imprenditore reggino sospettato di essere un referente per le storiche articolazioni territoriali della ‘ndrangheta, garantendo loro proventi da appalti pubblici.

Il coinvolgimento dell’imprenditore era già emerso nell’operazione “Inter Nos”, volta a contrastare l’infiltrazione della ‘ndrangheta negli appalti pubblici. Questa operazione si era conclusa con l’arresto di 18 persone e il sequestro di beni per oltre 12 milioni di euro. L’imprenditore è attualmente sotto processo per associazione di stampo mafioso e altri reati legati alla corruzione e alla turbativa d’asta.

Le prove raccolte hanno rivelato un sistema corruttivo ben organizzato, in cui l’imprenditore, con la collaborazione di altri, ha ottenuto appalti per servizi di pulizia e sanificazione presso strutture sanitarie dell’A.S.P. di Reggio Calabria per oltre vent’anni. Il sistema prevedeva una “cassa comune” dove gli imprenditori contribuivano per corrompere funzionari pubblici e pagare le famiglie della ‘ndrangheta.

L’attività investigativa ha portato alla scoperta di un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall’imprenditore, portando alla decisione del Tribunale di Reggio Calabria di sequestrare beni, tra cui due imprese, quote di partecipazione in una società di capitali, quattro immobili, un autoveicolo e vari conti bancari e assicurativi.