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Puglia | Tutela del Patrimonio Culturale tra Puglia e Basilicata: 8706 reperti recuperati e 25 arresti

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Nel 2023, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno recuperato 8706 beni culturali tra Puglia e Basilicata, salvandoli dal rischio di definitiva dispersione a livello internazionale. Questo è uno dei dati salienti del bilancio annuale delle attività del corpo, presentato in un dossier.

L’attività operativa del 2023 evidenzia una graduale diminuzione dei reati contro il patrimonio culturale, anche grazie alle nuove leggi (Legge 9 marzo 2022 n.22) che hanno inasprito le sanzioni, rendendo più efficace l’azione repressiva. Durante l’anno, sono state eseguite 25 misure cautelari e deferite 100 persone all’Autorità Giudiziaria per reati quali ricettazione, esportazione illecita di beni culturali, violazioni in materia di ricerche archeologiche, contraffazione di opere d’arte e violazioni paesaggistiche.

Sono state condotte 60 perquisizioni domiciliari e locali, che hanno portato al recupero di 18 beni culturali di tipo antiquariale, archivistico e librario, 6495 reperti archeologici, 941 reperti paleontologici e 506 opere d’arte false, per un valore stimato di circa 4 milioni di euro, se immessi sul mercato. Particolare attenzione è stata rivolta al traffico internazionale di reperti archeologici e alla sorveglianza delle aree archeologiche di Puglia e Basilicata, regioni da cui proviene gran parte dei reperti archeologici nazionali spesso illecitamente trasferiti e venduti all’estero, soprattutto in nord Europa.

Nel 2023, sono state adottate misure per identificare i responsabili degli scavi clandestini e i ricettatori dei beni archeologici. Le indagini hanno portato al deferimento di 21 persone per scavi clandestini e, grazie al monitoraggio delle piattaforme e-commerce, sono stati recuperati 142 reperti archeologici risalenti al III e V secolo a.C.

Un altro settore di intervento significativo è stato quello della tutela del paesaggio, dove sono state incrementate le attività contro la realizzazione di opere edilizie abusive o difformi dai progetti approvati, specialmente nei centri storici e in aree vincolate. In questo ambito, sono state denunciate 30 persone.

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