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Pescara | Donna morta per infezione ospedaliera, 900mila euro ai familiari dalla Asl
La Asl di Pescara è stata condannata a risarcire i familiari di una donna deceduta nel 2010 a causa di un’infezione contratta durante il suo ricovero in ospedale, per un importo superiore a 900mila euro.
I parenti della vittima, assistiti dall’avvocato Andrea Colletti, ex deputato ed esperto in casi di malasanità, avevano avviato un’azione legale contro la Asl. Inizialmente, il Tribunale aveva respinto la richiesta di risarcimento basandosi su una perizia che escludeva la responsabilità dell’ospedale di Pescara e qualsiasi negligenza da parte del personale sanitario.
Tuttavia, dopo che l’avvocato Colletti ha presentato appello, la Corte d’Appello dell’Aquila ha ribaltato questa decisione. Secondo la Corte, vi era evidenza di “negligenza, imprudenza, imperizia” da parte del personale sanitario della Asl di Pescara, stabilendo un chiaro “nesso di causalità” tra queste negligenze e il decesso della paziente. Di conseguenza, è stato deciso il risarcimento dei familiari per un importo che supera i 900mila euro.
Il caso evidenzia le gravi problematiche legate alle infezioni ospedaliere, che rappresentano una delle principali cause di decessi nelle strutture sanitarie italiane. L’avvocato Colletti ha sottolineato che una maggiore attenzione ai protocolli terapeutici e alla prevenzione delle infezioni potrebbe salvare vite umane e ridurre significativamente le spese sanitarie, evitando sia i costi dei trattamenti sia quelli dei risarcimenti per danni.