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Napoli | Truffa Bonus Edilizi. Sequestro preventivo di crediti per 93 milioni di euro
la Guardia di Finanza di Napoli, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Napoli Nord, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo per crediti derivanti dalle agevolazioni previste in materia di Superbonus, per un valore di oltre 93 milioni di euro. Questi crediti erano vantati da sette persone giuridiche, in qualità di primi cessionari.
Il provvedimento è stato emanato d’urgenza per proteggere la provvista creditizia delle imprese coinvolte, in particolare alla luce delle negoziazioni incriminate, avvenute per la maggior parte nei mesi di marzo e aprile 2024.
Le indagini, condotte dal Gruppo GdF di Frattamaggiore, hanno rivelato che i crediti erano legati a bonus fiscali per lavori edili, del tipo Superbonus, che in realtà non erano mai stati eseguiti. Questi crediti erano per lo più vantati da società senza alcuna consistenza aziendale o solidità patrimoniale.
In alcuni casi, i crediti sarebbero stati ceduti anche da quattro soggetti già deceduti al momento della negoziazione. Le cessioni fraudolente comunicate all’Agenzia delle Entrate per conto delle società coinvolte recavano gli stessi soggetti cedenti, in qualità di committenti dei lavori.
Gli inquirenti hanno dedotto la fittizietà dei crediti dagli approfondimenti di alcuni proprietari degli immobili oggetto dei presunti interventi edili. Questi ultimi risultavano cedenti per cifre superiori al milione di euro, nonostante avessero ricevuto, almeno sulla carta, lavori di ristrutturazione per una singola unità abitativa.
Complessivamente, sono indagate sette persone per il reato di cui all’art. 640-bis del codice penale. Con l’esecuzione del provvedimento cautelare, è stata sventata una vasta truffa ai danni dello Stato, attraverso il sequestro dei crediti presenti nei “cassetti fiscali” dei relativi detentori, nonché di quelli da loro ceduti a terzi cessionari.
L’operazione odierna segue gli esiti di un’analoga indagine che ha già portato il Reparto, tra il 2022 e il 2023, a sequestrare complessivamente circa 1,5 miliardi di euro, in relazione alla circolazione di crediti fittizi per lavori di ristrutturazione e di efficientamento energetico, previsti dal D.L. 34/2020 (cd. Decreto “rilancio”).
L’attività illecita individuata, che corrobora una condotta delittuosa già ampiamente monitorata dalla Guardia di Finanza, è di tale gravità poiché in grado di determinare un sensibile nocumento alle risorse pubbliche nel settore dell’attuazione della transizione ecologica, nevralgico per il Paese.
Il provvedimento è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.